Comune di Carlencas-et-Levas – (34)

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Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Carlencas-et-Levas (in occitano Carlencaç e Levaç) è un comune francese dell’Hérault, regione dell’Occitania. I suoi abitanti sono detti Carlencassols.

Dal  punto di vista etimologico il nome di Carlencas viene da carn (come Carnac), pietra. A questa sono stati aggiunti vari suffissi pre-gallici, in questo caso as, in altri enc, inc.

Carlencas fu, fin dall’epoca romana, un importante luogo di passaggio. Era una villa romana con le terme.

Fu tuttavia occupato già nell’età del bronzo  e del paleolitico. Lo stretto passaggio nel Dévès corrisponde alla celebre strada romana detta vecchia Tolosa, che univa Nîmes e Tolosa. Vicino a questa via sono state trovate monete di Claudio e un sesterzo di Alessandro Severo.

Le prime tracce scritte risalgono al XII secolo. Nel 1164, Pierre de Mourèze e sua moglie Richilde,  donano a Pierre de Boussagues tutti i beni che possiedomo nella parrocchia di Saint-Martin-de-Carlencas.

Nel 1323, si trova sulla lista delle decime di Bèzier la  menzione “Rector de Carnencacio”.

Nel  XV secolo si trovano le prime tracce dei signori di Carlencas, alcuni abitanti agiati salirono alla dignità signorile come, ad esempio, Philippe de Farés.

Nel 1629, François Ranchin, primo console, era cancelliere della facoltà di medicina di Montpellier e aveva sposato Margherita di Carlencas.

Carlencas-et-Levas furono poi i feudi della famiglia Jessé che porta ancora il loro nome di Jessé Levas e Jessé Carlencas.

Nel 1675, il secondo console, Armand de Jessé, visse sulle terre di Levas. In quell’epoca, appaiono le tracce di un castello che presumibilmente risale al XVI secolo. Era, in effetti, proprietà della famiglia De Jesse che gestiva le baronie di Carlencas, Levas, La Frègère e Campillergues-près-de-Brenas.

Le armi di Carlencas-et-Levas si blasonano così: « «De vair au pairle losangé d’argent et de sinople ». In italiano: “Di vaio, alla pergola losangata  d’argento e di verde”.

Come più di una cinquantina di Comuni di questo territorio, lo stemma comunale riporta una pezza araldica scaccata che si differenzia da quella degli altri comuni per gli smalti. Lo stemma conserva lo scaccato (modificato) dei Marchesi di Rocozel, signori di una parte di questo territorio, brisandone lo smalto. Si tratta di un omaggio allo stemma dei de Rocozels che portavano uno scudo inquartato di cui un quarto era scaccato.

Nota di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


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Profilo araldico


“Di vaio, alla pergola losangata d’argento e di verde”.

Colori dello scudo:
argento, vaio, verde
Pezze onorevoli dello scudo:
pergola
Attributi araldici:
losangato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune