Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (dehoniani)
Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (dehoniani)
I Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (in latino Congregatio Sacerdotum a Sacro Corde Iesu) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio di fondazione piuttosto recente, nel 1877, dal sacerdote francese Léon Gustave Dehon: i membri di questa congregazione sono detti popolarmente dehoniani, pospongono al loro nome la sigla S.C.I.
La congregazione venne fondata dal sacerdote francese Léon Gustave Dehon (1843-1925): formatosi in Italia, al ritorno in patria venne nominato cappellano della basilica di San Quintino, nell’Aisne, e iniziò a maturare l’idea di istituire una nuova famiglia religiosa, interamente dedita alla propagazione della devozione al Sacro Cuore di Gesù e della spiritualità riparatrice; Odon Thibaudier, vescovo di Soissons, diede il suo consenso l’8 giugno 1877 e il 13 luglio successivo Dehon diede formalmente inizio alla congregazione.
L’istituto ottenne il pontificio decreto di lode il 25 febbraio 1888 e venne approvato definitivamente dalla Santa Sede il 4 luglio 1906.
I Dehoniani si dedicano al ministero sacerdotale, alla formazione del clero e a diverse opere di apostolato missionario e sociale. Partendo dalla devozione al Cuore di Cristo Dehon la porta da una dimensione interiore ed esclusivamente mistica ad una operante nel Mondo per la risoluzione delle ferite dell’umanità.
La spiritualità dehoniana si fonda su quattro fondamentali momenti che devono essere vissuti in una dimensione sociale e comunitaria:
l’Oblazione: ossia l’offerta al mondo, da padre del Padre, del Figlio affinché con il suo Amore e il suo Sacrificio il mondo intero venisse riscattato dal peccato originale;
la Riparazione: attraverso questo sacrificio, il mondo viene riscattato e l’immagine somma che fa parte della spiritualità dehoniana è l’immagine del Cuore crocifisso, emblema dell’immenso amore di Cristo nella sua opera redentrice dell’umanità;
l’Apostolato: l’oblazione e la riparazione avvengono attraverso un’opera di riscatto dell’umanità intera attraverso le opere, ossia l’educazione, l’aiuto nei confronti dei più deboli e degli emarginati, e l’attività missionaria.
l’Immolazione: l’oblazione, la riparazione, l’apostolato devono essere realizzati da un Dehoniano con la massima generosità e disponibilità di servizio».
L’attenzione verso le fasce più deboli della popolazione, la critica serrata verso i malesseri sociali e l’attenzione verso l’educazione e la promozione culturale specialmente verso i giovani sono tutte attività caritative che partono dall’emblema del Cuore di Gesù Cristo, supremo esempio dell’amore che Dio ha voluto donare al mondo per la redenzione dei peccati.
I padri dehoniani, che hanno la propria sede generalizia a Roma, sono presenti in:
Europa (Albania, Austria, Belgio, Bielorussia, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Moldavia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Ucraina), America (Argentina, Brasile, Canada, Cile, Ecuador, Messico, Stati Uniti d’America, Uruguay, Venezuela), Africa (Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Madagascar, Mozambico, Sudafrica), Asia (Filippine, India, Indonesia).
L’emblema dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, è il cuore ardente tra le fiamme circondato con la corona di spine, a simboleggiare la regalità di Cristo.
Lo sfondo dello stemma è d’azzurro crociato di argento. Nel centro della croce vi è il Cuore di Gesù raggiante e fiammeggiante, con la corona di spine, sormontato da una piccola croce di nero in mezzo alle fiamme. Il cuore con una ferita, simbolo dell’amore oblativo di Gesù, allude al vangelo di Giovanni 19,37: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”.
La corona di spine rimanda al mistero pasquale di passione morte e risurrezione di Gesù Cristo.
Nell’angolo superiore destro si trova il monogramma latino della Vergine Maria (AM: Auspice Maria/Ave Maria), colei che con il suo Ecce Ancilla ci “incita alla disponibilità nella fede: è l’immagine perfetta della nostra vita religiosa.” (Cst. 85)
Il motto “Adveniat regnum tuum” (Venga il tuo Regno) che si trova sotto lo stemma è una citazione latina della preghiera del Padre nostro. Nello spirito del fondatore, la Congregazione esiste per annunciare il Regno di Dio nelle anime e nella società.
Note di Bruno Fracasso
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo Araldico
Non ancora una blasonatura
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune