Abate Leonello de’Nobili


Abate Leonello de’Nobili

La famiglia De Nobili di Lucca, De Nobili di Villa, De Nobili di Castiglione o De Nobili di Dallo è una famiglia nobile di Toscana alla quale è stato concesso il titolo di conte.

La famiglia ha origine a Villa Collemandina in Garfagnana e discende dalla famiglia Della Pieve, detta, all’origine, De Nobili di Villa. Verso la metà del ‘200 si stabilì a Castiglione di Garfagnana, come da un atto stipulato nell’anno 1266; in cambio, Castiglione concedeva a loro un feudo e l’onore di portare il gonfalone. Nel 1265 i De Nobili unirono il loro feudo al libero Comune di Castiglione di Garfagnana, sotto l’egida del Comune Lucca.

 

Di quel ramo si ipotizza che Simonello De’Nobili, nato nel 1352, fosse il padre di Bertolino, a sua volta padre di Jacopo De’Nobili, ambasciatore, nato in 1406[5]. Quest’ultimo abitava alla Verrucosa di Fivizzano, ma venne ad abitare a Castiglione in quanto proprietario di un palazzo nobiliare e di vari possedimenti. Ebbe tre figli: Cesare, Leonello e Benedetto.

 

Cesare De’Nobili abitava a Castiglione di Garfagnana, iscritto alla Cittadinanza Lucchese e cavaliere della Repubblica di Lucca. Fu nominato governatore di Rieti e Terni dal papa Pio II.

 

Leonello De’Nobili nacque nel 1433 a Castiglione, traendo vantaggi della sua parentela con il pontefice si fece eleggere Abate di Frassinoro e Rettore e primo abate Commendatario dell’Ospedale e dell’Ospizio di San Pellegrino che, senza che nessuno si accorgesse, divennero dei beni della famiglia. Fu padre di Nicolao De’Nobili.

Lionello De’Nobili, sposo di Maria Arnolfini, dalla cui ebbe Lucrezia e Vincenzo, deceduto a Palermo, la cui discendenza abitò a Lucca fino alla seconda metà dell’800.

 

I De’Nobili, nonostante dimorassero per la maggior parte dell’anno nel loro palazzo di Castiglione di Garfagnana, furono chiamati De’Nobili di Dallo e successivamente, De’Nobili di Lucca.

Di Leonello si parla in una lapide datata 1° agosto 1462, murata sulla parete destra della chiesa dove lo ricorda come Abbate di Frassinoro e San Giorgio della Diocesi di Lucca, nonché Rettore di San Pellegrino, ricordato in quanto benefattore per i restauri e le innovazioni (Opus) apportate alla fabbrica del Santuario.

Forse proprio a lui è dovuta la riduzione e l’alterazione fatta qua e là della chiesa e annessi; non è ben chiaro quindi a quali “Opus” si riferisce la lapide, di sicuro non alla chiesa, infatti i beni dell’Ospedale concessi in “Ius patronato” alla famiglia de Nobili da Pio II fecero una fine deplorevole tanto che nel 1652 Lodovico e Nobili vendette beni per 277 ducati a Seravezza e Pietrasanta.

Il nipote di Leonello, Giacomo, a cui fu confermato il privilegio dei beni dal duca Alfonso I il 1° dicembre 1506, fece fare il bel tempietto che contiene le spoglie dei due Santi; bella opera che decora il Santuario.

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


Stemma della famiglia de’Nobili.

LEGENDA

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