Monsignor Oger Moriset


Monsignor Oger Moriset

La trascrizione del nome di Oger Moriset assume diverse forme a seconda della nazionalità degli autori e del periodo storico. Viene indicato come vescovo Oger da Joseph-Antoine Besson (1759), Oger de Conflans, dal canonico Angley (1846). Altre forme utilizzate sono Ogier de Conflens, Ogerius, Ogerins de Confleto o ancora Ogier Morizet.

Gli autori successivi generalmente lo italianizzano come Oggiero Morizzetto (Della Chiesa, XVIII secolo) e Oger Morisetti (François Mugnier, 1884).

Ormai le pubblicazioni contemporanee danno come forma stabile Oger.

Il conte di Foras, autore dell’Armoriale, si è interrogato se appartenesse alla famiglia nobile Moriset de Conflans, ma non ha trovato prove a sostegno. Il canonico Truchet concluse che «Si può affermare che de Conflans non sia un marchio di nobiltà, ma solo di provenienza». I lavori di restauro dell’ingresso del vescovado di Aosta hanno permesso di ritrovare le armi del vescovo Moriset dipinte sulle pareti dell’ingresso che sono: “Di azzurro, ai tre trifogli di oro posti 2,1”sembrano dare ragione al vescovo Truchet poiché le armi dei de Conflans si blasonano: “Di azzurro, seminato di plinti di oro al leone rampante dello stesso”, mentre quelle dei Moriset si blasonano: «Di argento, ai tre trifogli di nero posti 2,1».

Oger Moriset nacque a Conflans, attualmente un sobborgo di Albertville, nella contea di Savoia non ne conosciamo la data precisa. Suo padre si chiamava Rodet, agricoltore di Conflans. Vengono citate anche una sorella, Antoinette, sposata con un uomo di Beaufort e che, a seguito della nomina a vescovo del fratello pare essersi installata ad Aosta.

Viene nominato arcidiacono della Cattedrale di Aosta e lo è ancora quando viene elevato all’episcopato da Giovanni XXIII, antipapa, mentre era papa Gregorio XII, il 12 gennaio 1411.

È ambientata in questo periodo la tradizione, senza alcun fondamento storico, secondo la quale Oger sia stato l’ultimo conte di Aosta, titolo al quale rinuncia nel corso della sua carica vescovile su sollecitazione del duca di Savoia.

Quattro anni dopo, il 2 gennaio 1415, Gregorio XII comincia a sollecitarlo perché si trasferisca a ricoprire la carica di vescovo a Saint-Jean-de-Maurienne poiché intende rimpiazzarlo ad Aosta con un certo canonico Guy de Rouen. Tuttavia, nessuna delle due nomine va in porto per la deposizione di Giovanni XXIII da parte del Concilio di Costanza che tenta di risolvere la questione papale.

Oger Moriset sarà finalmente trasferito nella sede di Saint-Jean-de-Maurienne l’11 febbraio 1433 succedendo a Aimone III di Gerbais anche se il capitolo della Maurienne aveva scelto, inizialmente, a seguito della crisi conciliare che inizia durante il concilio di Basilea, il fratello del vescovo dimissionario. Prende possesso della diocesi il 27 ottobre, mentre il 14 dicembre compera, in segno di conciliazione, il pastorale e la mitra di Aimone di Gerbaix per 400 fiorino d’oro, a condizione che questi vengano portati esclusivamente dentro i confini della diocesi. La promessa conteneva anche la clausola che questi sarebbero tornati ai de Gerbaix dopo la sua morte.

L’8 aprile 1437, riceve una bolla papale di Eugenio IV che lo nomina «giudice conservatore dell’abbazia di Novalesa».

Nel 1439 il concilio di Basilea sceglie come papa il duca Amedeo VIII che prenderà il nome di Felice V. Da questo papa Oger ottiene la creazione di un ospedale ad Argentine.

Oger Moriset muore l’11 gennaio 1441 a Basilea non si sa se fosse malato o avesse contratto la peste. Venne sepolto a Basilea dove si era fatto erigere un monumento sepolcrale realizzato dal ritrattista valdostano Étienne Mossetaz nella cattedrale di Aosta.

Esiste una sepoltura nella cattedrale di Saint-Jean-de-Maurienne, ma si tratterebbe di un cenotafio anche se il monumento funerario, in gesso, porta l’iscrizione in lettere gotiche «Hic jacet R. in Christo Pater Christo pater et Dominus Ogerius episcopus maurianensis qui obiit 11 Januarii 1441»

Restò molto legato alla diocesi di Aosta tanto che le lasciò uno splendido messale miniato.

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Di azzurro, ai tre trifogli d’oro posti 2,1”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
trifoglio
Attributi araldici:
posto 2-1

LEGENDA

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