Monsignor Onorato Lascaris di Ventimiglia


Monsignor Onorato Lascaris di Ventimiglia

Monsignor Onorato Lascaris di Ventimiglia, fu un canonico dell’Ordine di Sant’Agostino. Nacque, nel 1526, a Briga Marittima dal conte Tommaso, figlio illegittimo del conte Antonio Lascaris, Signore di Briga, e svolse la sua trentennale attività di predicatore presso la Collegiata di Pignans. In seguito, fu Preposito della Collegiata di San Martino di Briga, come citato in una donazione del 23 agosto 1567, in cui ordinava l’edificazione di uno studio sopra la sacrestia della collegiata e vi trasferiva la propria biblioteca a profitto dei sacerdoti. Fu particolarmente devoto a sua madre, Pietrina Cotta, alla quale lasciò, in caso di sua morte, tutti i propri beni. Inoltre rimase profondamente legato alla sua comunità di nascita manifestando la volontà di essere seppellito nella Collegiata di cui era Preposito.

Almeno dal 1580, sino alla morte, Onorato è Prevosto della Collegiata di Santa Maria di Pignans, un ricchissimo istituto religioso “esente”, cioè direttamente dipendente dal Papa, retto dai Canonici regolari di Sant’Agostino, che domina su numerosi villaggi, castelli e enti ecclesiastici delle diocesi di Fréjus e Tolone. La prepositura di Pignans fu dei Lascaris di Ventimiglia, nella persona di Elione, Prevosto commendatario già nella prima metà del secolo. Nel 1580, risulta essere “signore e prevosto, spirituale e temporale di Pignans”. Così come, nello stesso anno, quando recupera i tenimenti di Besse, Blanquefort e Gonfaron, che furono alienati da Renato di Savoia-Villars, signore di Cipières, capo degli Ugonotti. Sarà anche chiamato a restaurare la Collegiata, nel 1593, che gli Ugonotti, durante le guerre di religione, avevano incendiato parzialmente.

La sua elezione a vescovo di Aosta era già stata decisa in pectore dopo che Monsignor Onorato aveva ricevuto il dottorato in Teologia che gli aveva inviato Giovanni Antonio Castruccio, vescovo di Mondovì e Gran Cancelliere della locale Università, il 26 settembre 1592.

Il 2 aprile 1594 riceve l’ordine episcopale a Roma e prende possesso della sua diocesi l’8 giugno 1594. Ad ordinarlo sono François de Joyeuse, Arcivescovo di Tolosa e cardinale-prete della Santissima Trinità al Monte Pincio, Monsignor Silvio de Saint-Croix, Arcivescovo di Arles e Guillaume de Saint-Marcel d’Avançon, Arcivescovo di Embrun.

Il suo episcopato sarà breve poiché fa il suo ingresso in diocesi l’8 giugno e vi muore l’11 luglio dello stesso anno e non dell’anno successivo come talvolta indicato.

Lo stemma si blasona: “Inquartato, al 1º e 4º d’oro, all’aquila di nero bicipite, coronata sulle due teste, al 2º e 3º di rosso, al capo d’oro”.

I simboli imperiali (aquila nera in campo oro) ricordano che la famiglia vanta una discendenza Da Eudosia, figlia dell’imperatore bizantino, e quindi pretendente al trono che trasmise ai figli questo titolo.

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Inquartato, al 1º e 4º d’oro, all’aquila di nero bicipite, coronata sulle due teste, al 2º e 3º di rosso, al capo d’oro”.

Colori dello scudo:
oro, rosso
Partizioni:
inquartato
Oggetti dello stemma:
aquila bicipite, testa
Pezze onorevoli dello scudo:
capo
Attributi araldici:
coronato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
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  • motto
  • istituzione nuovo comune