Monsignor Pietro Gazino
Monsignor Pietro Gazino
Monsignor Pietro Gazino nacque a Vercelli, ma non è nota la data di nascita. Apparteneva all’Ordine dei Canonici regolari del Laterano. Nel 1490 è abate di Sant’Andrea di Vercelli.
Viene nominato vescovo di Aosta nel concistoro del 24 gennaio 1528 da papa Clemente VII e prende possesso della sua diocesi il 1° settembre dello stesso anno. La sua prima visita pastorale è a Cogne.
Avrebbe dovuto essere consacrato a Roma dal papa stesso che però era caduto malato e aveva così dovuto lasciare l’incarico a prelati non meglio identificati il 2 luglio 1529. Sicuramente c’era Monsignor Gabriele Foschi, arcivescovo di Durazzo assistito da Natale di Turre, vescovo di Veglia. Concelebrava, inoltre, un certo Giovanni, vescovo di Antiochia di cui non si hanno notizie.
Il quadro storico in cui si sviluppa il suo episcopato vede, nel 1515, il duca Carlo III di Savoia, in accordo con gli svizzeri, rifiutare il diritto di passaggio al nipote Francesco I, ma la vittoria dei francesi a Marignano gli costano una perdita di influenza nel Nord Italia e l’animosità del papa, Leone X, fi o a quel momento ben disposto verso di lui e pronto ad accettare la creazione di un arcivescovado a Chambéry. Nella guerra successiva tra Francia e Austria, Carlo III, che si considerava Principe dell’Impero, prese le parti di Carlo V, suo cognato, contro quelle di suo nipote Francesco I.
Nel 1535/36 subì così l’invasione francese all’ovest mentre al nord fu invaso dai ginevrini seguaci della riforma protestante che saccheggiano il Chablais e invadono la Valle d’Aosta. Nel contempo, le truppe francesi annettono il resto della Savoia e la maggior parte del Piemonte dove dei governatori francesi sono installati a Torino.
Il protestantesimo era apparso in Valle d’Aosta tra il 1522-1523 e Monsignor Piero Gazino dovette dapprima affrontare l’offensiva religiosa e militare degli svizzeri che vengono respinti. Lo stesso Giovanni Calvino è scacciato, secondo la tradizione, da Aosta il 29 febbraio 1536. Dopo l’iccupazione degli Stati savoiardi, il vescovo, di concerto con il governatore della Valle d’Aostae il balivo Renée de Lostan, istituisce ad Aosta, il 7 marzo 1536, un governo autonomo: il Conseil des Commis che affermerà la fede cattolica della Regione e la sua fedeltà alla casa Savoia. Tuttavia entra immediatamente in negoziato con la Francia per far riconoscere la neutralità della Valle d’Aosta. Vene firmato un trattato in questo senso il 4 aprile 1537; sarà rinnovato cinque volte durante la vita del vescovo e rispettato malgrado il rifiuto della domanda di omaggio formulata il 31 ottobre dal cardinale François de Tournon in nome di Francesco I.
In questo contesto, Pietro Gazino non può prendere parte al Concilio di Trento che inizia il 13 dicembre 1545. Si farà rappresentare dal suo cappellano Barthélemy Berthod di Cormayeur e à una procura al vescovo diIvrea Filiberto Ferrero. Questo documento sarà esaminato e accettato dai padri conciliari nel gennaio 1546.
Il duca Carlo III, che aveva fatto il suo testamento ad Aosta nel 1539, muore a Vercelli nel 1553 in rovina e abbandonato da tutti. Pietro Gazino fa giuramento di fedeltà a suo figlio Emanuele-Filiberto di Savoia che serve come comandante delle armate imperiali delle Fiandre. Dopo il fallimento di un tentativo di conciliazione da parte del vescovo con il re di Francia, Enrico II, Pietro Gazino muore di ritorno da una missione condotta per conto di Emanuele Filiberto presso Filippo II di Spagna, allora in Inghilterra, a Anversa il 20/21 maggio 1557.
Sul piano religioso l’episcopato di Pierre Gazin è stato caratterizzato per lo sviluppo della stampa in Valle d’Aosta a partire dal 1520. Fa stampare il «Breviario secondo il rito di Aosta» e, con un decreto del 17 maggio 1533, obbliga tutti gli ecclesiastici valdostani a dotarsi di una copia. Nel 1540 annette alla mensa episcopale il priorato di Saint-Hélène di Sarre affinchè il beneficio consenta di creare sacerdoti «capaci d’istruire il popolo e di renderlo attento contro le eresie». È l’embrione del Seminario di Aosta.
Lo stemma si blasona: «D’azzurro, a quattro punte, alternate da tre fiamme, il tutto d’oro e rovesciate, moventi dal capo, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero». Si tratta dello stemma della famiglia Gazino di Vercelli consignori di Rhins.
Note di Bruno Fracasso
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo araldico
«D’azzurro, a quattro punte, alternate da tre fiamme, il tutto d’oro e rovesciate, moventi dal capo, con il capo d’oro, caricato di un’aquila coronata, di nero».
aquila, fiamma, punta
Attributi araldici:
alternato, caricato, coronato, movente dal capo, rovesciato
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune