Suore di carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa


Suore di carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa

Le suore di carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, dette anche suore di Maria Bambina, sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla S.C.C.G.

La congregazione venne fondata da Bartolomea Capitanio e dalla sua collaboratrice Vincenza Gerosa che, con la collaborazione del sacerdote Angelo Bosio, il 21 novembre 1832 lasciarono le loro case e si ritirarono in un’umile abitazione che verrà chiamata il “conventino”, presso l’ospedale di Lovere dove iniziarono a dedicarsi all’assistenza agli ammalati e all’educazione delle fanciulle. La Capitanio morirà pochi mesi dopo la fondazione.

La fraternità adottò le «costituzioni delle suore della carità», approvate da papa Pio VI il 25 luglio 1819. Il 5 giugno 1840, con il breve «Multa inter pia», papa Gregorio XVI esonerò le suore dalla dipendenza dalla congregazione della Thouret, autorizzando il sodalizio guidato dalla Gerosa a costituirsi in istituto autonomo. Il 14 settembre 1841 Carlo Domenico Ferrari, vescovo di Brescia, accolse la professione dei voti delle prime nove postulanti, dando formalmente inizio alla nuova congregazione.

Il nome di suore di Maria Bambina venne utilizzato nel 1884 per via di una statua che ornava la casa madre e che riproduceva Maria in fasce. L’adozione ufficiale, però, avvenne dopo la solenne canonizzazione delle due fondatrici, celebrata da papa Pio XII il 18 maggio 1950.

Le suore di carità hanno come fine l’esercizio di tutte le opere di misericordia, particolarmente l’istruzione della gioventù e l’opera di assistenza negli ospedali, anche in terra di missione.

Sono presenti in Europa (Italia, Regno Unito, Romania, Spagna), nelle Americhe (Argentina, Brasile, Perù, Stati Uniti d’America, Uruguay), in Africa (Egitto, Zambia, Zimbabwe) e in Asia (Bangladesh, Birmania, Giappone, India, Israele, Nepal, Thailandia, Turchia).

La casa generalizia dell’Ordine è a Milano in via Santa Sofia, 13.

Lo stemma attualmente in uso dalle suore di carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa ha avuto una lunga gestazione. La sua adozione è del 1988 in poi viene adottato un unico stemma: l’elemento costante è la croce pomellata, di rosso su uno sfondo oro; dentro le piegature all’indietro dello scudo, che assume approssimativamente la forma di una croce, c’è un nastro argento con la scritta, negli spazi liberi, in lettere capitali di nero «Societas sorororum – caritatis – a S. B. Capitanio – et S. V. Gerosa +».

Lo stemma originariamente era quello delle Figlie della carità di sant’Antida Thouret che l’Ordine ha adottato dal 1841 al 1863 che riportava un pellicano intento a dare il cibo ai piccoli, simbolo di carità e abnegazione.

Nel 1898 viene adottato un ovale costituito da rami di ulivo all’interno del quale si trova la madonna con il bambino.

Nel 1926 lo stemma diventa quello della croce raggiata mentre lo scudo e il cartiglio assumono già una forma simile a quella attuale.

Nel 1931 la croce diventa latina e inquarta lo stemma e riporta una serie di svolazzi. Rimangono solo le due lettere capitali S e C (Societas – Charitas).

Nel 1948 lo scudo diventa perato e nero e così la croce trilobata, per contrasto, diventa argento mentre lo scudo è trasformato in un normale cartoccio ed perde il cartiglio.

Nel 1959 lo scudo riprende le sembianze precedenti, ma la croce rimane nera e il tutto viene inserito in uno scudo di tipo germanico con una rosa e un giglio fogliati ad ingentilirlo.

Nel 1964 lo scudo, dal punto di vista araldico non cambia molto, la croce si assottiglia e la parola “CARITATIS” utilizza la grafia senza l’h.

Nel 1987 la croce diventa bianca e per separarla dallo sfondo e darle rilievo viene introdotta un’ombreggiatura. Vengono inoltre utilizzati alcuni accorgimenti tecnici per dare profondità allo scudo.

Dopo questa modifica viene adottato lo stemma attualmente in uso.

Note di Bruno Fracasso

 

Sitografia:

www.suoredimariabambina.org

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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