Comune di Livigno – (SO)

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Informazioni

  • Codice Catastale: E621
  • Codice Istat: 14037
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 5991
  • Altitudine: 1816
  • Superficie: 210.79
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il toponimo è riportato già nel 1187: “… de duabus Alpibus jacentibus in territorio de Burmio que dicuntur VINEE et VINEOLE”, e più che il significato (forzato) di “vigna” dovrebbe esser l’esito della locuzione latina “labineus” (‘franoso, soggetto a smottamenti e valanghe’) che è da “labinea” (‘frana’), tutt’ora preoccupazione per l’Amministrazione locale… Il territorio di Livigno, consistente essenzialmente nella valle del fiume Spöl, si trova oltre lo spartiacque alpino e assai prossimo al Confine svizzero (la via principale per raggiungerlo dall’Italia, attraverso il Passo della Forcola, attraversa il territorio elvetico), il capoluogo è considerato il più alto Comune d’Europa (posto com’è a 1816 metri) e la sua frazione di Trepalle è “il più altro centro abitato permanente d’Italia” (2079 metri d’altitudine); fu in passato soggetto al vescovo-conte di Como, come ampia parte della Valtellina, e venne da questi data in feudo ai conti di Venosta. Nel corso del XIV secolo però il vicino Comune di Bormio impose la sua supremazia, considerando Livigno come “suddito” e gestito da “ministrali” nominati dai bormiesi, nel corso del tempo però riuscì ad ottenere ampie autonomie, sostenuta dal governo del Cantone dei Grigioni. Il Comune ebbe un proprio ordinamento distinto da quello bormiese, con proprie insegne, pur restandone soggetto; nel XVIII secolo la Onorata Vicinia di Livigno farà registrare nei documenti l’insegna del castello in campo rosso (“Di rosso, al castello d’argento, merlato alla guelfa aperto e finestrato del campo”). Non è chiaro da dove derivi la figura del castello, se da un fortilizio effettivamente esistente (oggi scomparso) o per la simbologia che comporta, compresa l’allusione al ruolo di controllo della valle. Gli smalti dello stemma sono gli stessi del Comune di Bormio (“di rosso, alla croce d’argento” ). Nel 1797 i Grigioni vennero esautorati del governo dell’Alta Valtellina come del Livignasco e il territorio unito alla Repubblica Cisalpina. Pur continuando ad usare l’antico sigillo (almeno fino all’inizio del XIX secolo) il Comune si è dotato attualmente di uno stemma differente (e legalmente concesso): “Partito. Nel primo di rosso alla croce d’argento; nel secondo d’azzurro alla figura della Vergine in maestà d’argento, coronata d’oro, tenente tra le sue braccia Gesù Bambino che ha tra le mani un globo d’oro”. La croce è quella del Contado di Bormio e testimonia il millenario legame di Livigno con quella città; la Vergine è la patrona locale, oltre che una figura diffusa nell’Araldica Valtellinese, la parrocchiale del capoluogo è dedicata alla Natività della Vergine Maria.   Nota di Massimo Ghirardi Si ringraziano Cristina Colombo e Maurizio Salmoiraghi per la cortese collaborazione Bibliografia: AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997 (prima edizione 1990). Foppoli M. GLI STEMMI DEI COMUNI DI VALTELLINA E VALCHIAVENNA. Alpinia, Bormio 1999

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


Profilo araldico


“Partito: nel primo di rosso alla croce d’argento; nel secondo d’azzuro alla figura della Vergine Maria in maestà d’argento, coronata d’oro, tenente tra le sue braccia Gesù bambino che tra le mani un globo d’oro”

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
partito

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di azzurro e di rosso…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Giugno 1969

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    6 Febbraio 1963