Comune di San Zenone degli Ezzelini – (TV)

Articoli correlati
Comune di San Zenone degli Ezzelini (Tv)
Comune di San Zenone degli Ezzelini (Tv)

Informazioni

  • Codice Catastale: I417
  • Codice Istat: 26077
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 7459
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 19.97
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Borso del Grappa, Fonte, Loria, Mussolente (VI), Pieve del Grappa, Riese Pio X

  • Santo Patrono: san Zenone

Storia dello stemma e del comune

Il Regio Decreto di concessione dello stemma del Comune di San Zenone degli Ezzelini è del 24 agosto 1889, e riporta il blasone: “D’azzurro alla torre d’argento merlata alla ghibellina, cintata da capo e collo di struzzo d’argento, movente dalla torre tenente col becco un ferro di cavallo dello stesso e crestato di rosso. Motto: Finis eccelinorum”.

La torre rappresenta quella detta di San Zenone, appartenente all’antico castello medioevale.

Del cimiero nella versione in uso non si vede la “cresta” rossa dello struzzo che, in origine, era probabilmente una corona; l’animale è derivato dal cimiero attribuito al condottiero Ezzelino III da Romano1, che Pompeo Litta (1820) definisce “Struzzo crestato che tien nel becco un ferro da cavallo…” simboleggia la capacità di dominare le difficoltà, perché è in grado di ingoiare e digerire anche pezzi di ferro e pietre, viene perciò rappresentato con un chiodo, una chiave o, più spesso, con un ferro di cavallo nel becco e questo oggetto è così caratteristico delle rappresentazioni dello struzzo che è sufficiente per identificare come tale qualsiasi uccello che lo porti nel becco.

Ezzelino III da Romano (1194-1259) fu un abile spregiudicato condottiero, che arrivò ad essere signore dispotico di Padova e di Treviso, appartenente alla nobile famiglia degli Ezzelini (o da Romano, o da Onara, secondo altre denominazioni della famiglia che si estinse nel 1260 con l’uccisione degli ultimi consanguinei del tiranno Ezzelino): i da Romano vengono comunemente identificati come “Ezzelini”, in quanto tutti i capostipiti hanno portato questo nome, da Ezzelino I “il Balbo” ad Ezzelino II “il Monaco” ed Ezzelino III “il Tiranno”.

Il paese di San Zenone sorge sull’omonimo colle che, nel periodo Romano, era soggetto al municipium di Asolo e aveva importanza strategica per il controllo di due importanti arterie stradali: la via Postumia e la via Aurelia Altinate che portarono a fortificarlo e che i longobardi trasformarono in un castello con chiesa, dedicata al santo veronese, dipendente dalla pieve di Santa Eulalia (Borso del Grappa). Nel X secolo la “plebem Sancti Zenonis cum medietate castri et pertinentiis suis” divenne indipendente e, nel 1152, figura dipendente alla Diocesi di Treviso.

Nel 1036, al seguito dell’imperatore Corrado il Salico, giunse in Italia Ecelo (Ezzelo), capostipite della casata degli Ezzelini che venne investito di vari feudi distribuiti ai piedi del monte Grappa, come San Zenone.

Suo discendente fu il noto Ezzelino III da Romano che, alla metà del XIII secolo, era riuscito ad unificare il Veneto e altri territori, sino a Brescia. Sconfitto e imprigionato nel 1259, morì tragicamente, il suo dominio si disgregò e il fratello Alberico si ritirò nel castello di San Zenone. Sconfitto e catturato dalla Lega di varie città guelfe: venne imprigionato, torturato e ucciso, sorte che toccò a tutti i membri della famiglia. In loro ricordo, il Comune di San Zenoneha adottato il determinante degli Ezzelini con il RD dell’11 novembre 1867 n. 4098.

Dal 1314 San Zenone risulta essere tornata sotto il controllo del Comune di Treviso e, nel 1339, sottomesso con il Trevigiano dalla Repubblica di Venezia. In quello stesso anno, fu istituita la podesteria di Asolo a cui furono assegnate anche San Zenone e Liedolo.

 

(1): Pompeo Litta e Giambattista Verci lo attribuiscono ad Ezzelino, in base ad alcuni reperti museali conservati a Padova, ma studi più recenti (F. Franceschetti, 1896) lo identificano come emblema del re Luigi d’Ungheria “il Grande” (1326-1382), amico e alleato di Francesco I da Carrara “il Vecchio” (1325-1393), successivo signore di Padova.

Nota di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

AA.VV. Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p.712.

De Claricini Dornpacher, Nicolò. Lo stemma dei Da Onara o Da Romano. Studio storico-critico, Padova, 1906.

Franceschetti, Francesco. Sul creduto stemma gentilizio degli Ezzelini, in “Giornale araldico-genealogico diplomatico”, XXIV (1896).

 Litta, Pompeo. Famiglie celebri d’Italia, Milano, 1820, vol. II.

Stemma Ridisegnato

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale

Logo

Bozzetto originale acs/Pdc

Altre immagini

Profilo araldico

“D’azzurro alla torre d’argento merlata alla ghibellina, cintata da capo e collo di struzzo d’argento, movente dalla torre tenente col becco un ferro di cavallo dello stesso e crestato di rosso. Motto: Finis eccelinorum”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
 becco, capo, collo, ferro di cavallo, struzzo, torre
Attributi araldici:
 cintato, crestato, merlato alla ghibellina, movente, tenente

Gonfalone ridisegnato

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale

Altre immagini

Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico

“Drappo di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    29 Agosto 1889