Città di Pietrasanta – (LU)

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Informazioni

  • Codice Catastale: G628
  • Codice Istat: 46024
  • CAP: 55045
  • Numero abitanti: 24931
  • Nome abitanti: pietrasantesi
  • Altitudine: 14
  • Superficie: 41.84
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 31.0

Storia dello stemma e del comune

La città prende il nome dal suo primo podestà: il milanese Guiscardo da Pietrasanta (successivamente rettore e capitano del Patrimonio di San Pietro, morto in un agguato ad Orvieto nel 1264) il quale avrebbe dato al Comune anche il proprio emblema gentilizio: “D’azzurro, a due pilastri sostenenti un arco a sesto acuto, con in mezzo una colonna con capitello corinzio, sostenente una sfera, il tutto posante su di un bozzato di marmo bianco venato”. (Decreto del Capo del Governo in data 21 maggio 1929).

La città o “terra nuova” di PIETRA SANTA viene fondata dalla Repubblica di Lucca nel 1255, presso l’antica rocca longobarda, nel borgo chiamato Sala, alla fine della guerra contro gli antichi feudatari (i signori di Corvaia e Vallecchia, tutti filopisani) per assicurare il controllo del territorio della Versilia, che venne eretto in Capitanato, e del porto di Motrone, governati dal Vicario residente appunto a Pietrasanta.

 

Nel 1513 tutto il territorio passa definitivamente, con un “lodo” del Papa Leone X de’ Medici, sotto il dominio del Granduca di Toscana sino all’Unità d’Italia.

 

Nel 1737, con l’estinzione della dinastia dei Medici, il Granducato passa agli Asburgo-Lorena ai quali si devono una serie di provvedimenti migliorativi della fisionomia ed economia del territorio: la bonifica della palude costiera, sovvenzioni al commercio e all’industria, nonché la creazione di una scuola d’Arte per la lavorazione del pregiato marmo delle vicine cave.

 

Nel 1841 il Granduca Leopoldo II di Lorena concede il titolo di “Città Nobile” in riconoscimento della sua illustra storia.

 

Lo stemma attuale del Comune riprende quello che fu autorizzato da papa Leone X tra il 1513 e il 1521 e che aveva, all’epoca, la sfera di smalto azzurro caricata da tre gigli di Francia d’oro, propri dello stemma del pontefice. La figurazione è un riferimento al “marmo” (e alla “pietra” del toponimo) il cui uso più nobile è quello per la scultura e l’architettura.

 

 

 

Note di Massimo Ghirardi

 

 

Bibliografia:

 

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Utet, Torino 1997

Barbacciani (Ranieri). Saggio storico dell’antica e moderna Versilia. Fedeli, Firenze 1845

Pagnini (Gian Piero, a cura di). GLI STEMMI DEI COMUNI TOSCANI AL 1860. Polistampa, Giunta Regionale Toscana, Firenze 1991

Stemma Ridisegnato


Fonte: Melania Spampinato

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’azzurro, a due pilastri sostenenti un arco a sesto acuto, con in mezzo una colonna con capitello corinzio, sostenente una sfera, il tutto posante su di un bozzato di marmo bianco venato”

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
arco, bozzato, capitello, colonna, marmo, pilastro, sfera
Attributi araldici:
corinzio, posante, sesto acuto, sostenente, venato

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro fasciato di bianco…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: fasciato
Profilo Araldico

“Drappo interzato in palo di azzurro, di bianco e di azzurro, il bianco caricato dallo stemma comunale…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Decreto rilasciato nel 1841


    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    8 Novembre 1991

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    21 Maggio 1929

    Decreto per lo stemma precedentemente concesso.