Città di Seravezza – (LU)

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Informazioni

  • Codice Catastale: I622
  • Codice Istat: 46028
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 13315
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 39.37
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Secondo la tradizione Seravezza (nel XIX secolo Serravezza), prende nome dal fatto di essere situata sul cuneo di terreno formato dalla confluenza dei torrenti Serra e Vezza.

Ma lo storico Repetti nel XIX secolo scrive che: “Dalla congiunzione del primo Vezza (o Ruosina) col secondo Serra che accade nel luogo dov’è Seravezza molto dedussero l’origine del nome ma i due torrenti non portano questo nome nel passato e questa Terra sin dal sec. XIII sembra che si appellasse Sala Vetitia…”, i due corsi d’acqua infatti erano nominati come “fiume di Rimagno” e “fiume di Ruosina” il nome antico è quindi composto da Sala (di origine longobarda) e dall’aggettivo Vetitia (pron. ‘Vetizza’), diminutivo del personale longobardo Vetizo, latinizzato in Vetitio o Vetio. Da questi due derivano i nomi dei corsi d’acqua e non il contrario.

Nel 952 in effetti è documentato il centro come Sala Vetitia.

Lo stemma del Comune si blasona: “Campo di cielo, a due fiumi d’azzurro (Serra e Vezza) ondati d’argento e defluenti, dai fianchi di due montagne di verde, in unico letto verso la punta, che è caricata da massi di marmo naturale: sul tutto, una rosa rossa gambuta e fogliata di verde”.

La spiegazione della scelta iconografica è così descritta da Luigi Passerini: “Le scogliere di marmo che si riuniscono quasi a formare una chiusa o ‘serra’; i torrenti Ruosina e Rimagno detti anche ‘Serra’ e ‘Vezza’, che scorrono tra quei massi e presso la terra si mescolano in un letto comune e le danno il nome; la rosa che esprime il vezzo e la beltà, costituiscono l’insieme di un’arme assai male composta, ma esprimente  le principali ricchezze del paese consistenti nei marmi e in quell’acque, e che è insieme un’arme parlante”. Lo stesso autore fa risalire l’adozione dello stemma al 1847.

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997. p.728.

Pagnini G.P. (A cura di). GLI STEMMI DEI COMUNI TOSCANI AL 1860. Dipinti da Luigi Paoletti e descritti da Luigi Passerini. Edizioni Polistampa, Firenze 1991, p. 57.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini



Profilo araldico


“Campo di cielo, a due fiumi d’azzurro (Serra e Vezza) ondati d’argento e defluenti, dai fianchi di due montagne di verde, in unico letto verso la punta, che è caricata da massi di marmo naturale: sul tutto, una rosa rossa gambuta e fogliata di verde. Ornamenti esteriori da Città “.

Colori dello scudo:
campo di cielo
Oggetti dello stemma:
fianco, fiume, letto, marmo, masso, montagna, rosa
Pezze onorevoli dello scudo:
punta
Attributi araldici:
caricato, defluente, fogliato, gambuto, ondato

Gonfalone ridisegnato


Fonte: www.radicedidue.com/Toscana

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo troncato, d’azzurro e di verde, riccamente ornato di d’oro e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro: Città di Seravezza. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro”.

Colori del gonfalone: azzurro, verde
Partizioni del gonfalone: troncato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    14 Maggio 1976

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    31 Dicembre 1975