Città di Graz – (G)

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Storia dello stemma e del comune

Graz (Gradec in sloveno, Grác in ungherese) è il capoluogo del Land della Stiria (Steiermark).

Fondata come accampamento romano a controllo della valle del fiume Mur divenne un “castrum” sul quale, successivamente, le popolazioni slovene costruirono un piccolo fortilizio, “gradec” in sloveno significa proprio “piccolo castello”, che divenne nel tempo una possente fortezza.

Nel 1128 è documentata, per la prima volta, la denominazione tedesca Graz, allorché i duchi di Bamberga ne fecero un importante centro commerciale. Nel 1281 diverrà parte dei domini asburgici, ottenendo importanti privilegi dall’imperatore Rodolfo I. Nel corso del XV secolo divenne la residenza di un ramo secondario della dinastia, uno dei membri della quale nel 1619 diverrà imperatore come Ferdinando II e che istituirà la capitale a Vienna.

Da Graz, con sede nella dimora dello Schlossberg (Monte del Castello), la dinastia governava un vasto territorio che comprendeva, oltre alla Stiria, anche la Carinzia, la Carniola, la contea di Gorizia e quella di Gradisca.

Dopo la sconfitta austriaca, da parte dei francesi, nella battaglia di Wagram del 1809 le fortificazioni dello Schlossberg furono smantellate, ne rimase (ma solo dietro pagamento di un riscatto da parte della popolazione) solo la torre dell’orologio, oggi considerata il simbolo turistico della città.

Lo stemma cittadino mostre le armi originarie della regione della Stiria, con la “pantera” (pantel o panther)1 nota già nel XII secolo, dato che ne è la capitale. L’animale mitologico è stato rappresentato coronato, con le fiamme uscenti da ogni orifizio del corpo.

La Pantera come animale araldico della Stiria compare nel 1162 come arme del margravio Ottokar III, a lui tramandata dalla casa dei Traungauer, allorché la Stiria venne elevata nel 1180 a Ducato, venne trasferito lo stemma di famiglia al territorio.

Lo stemma regionale si differenzia da quello cittadino (che si può considerare come “originario”) ma, a differenza di quello, la pantera emette fiamme solo dalla bocca e dalle orecchie, pare per un intervento di Frida Mikula, membro del Parlamento regionale (che non voleva si evindeziasse troppo l’aspetto “osceno” e virile dell’animale), e mostra le corna di toro rosse.

La prima rappresentazione a colori delle armi della Stiria compare nel Wappenrolle di Zurigo, risalente al 1340, dove compare uno scudo triangolare con una pantera bianca sprizzante fiamme rosse dalla gola e dal sesso a questo modello storico ci si è ispirati per il disegno menzionato nella legge nazionale attuale.

È stato concesso da Leopoldo II nel 1790 ed è stato sancito formalmente nel paragrafo 6 della Costituzione dello Stato Federale della Stiria nel 1960, e anche al paragrafo 1 della legge statale in materia di protezione dei simboli della Stiria, (LGB1. 1980/8), con corona ducale come timbro sul margine superiore dello scudo (che dovrebbe essere anche di forma “medioevale” pressoché triangolare).

Oltre ad Ottokar anche la dinastia franca degli Spanheimer, che per qualche tempo governò la Carinzia, adottò una pantera (azzurra) come emblema. Quando passarono nella Bassa Baviera anche il loro simbolo migrò in quella regione, e oggi compare ancora nelle “Grandi Armi” del Land della Baviera.

Secondo la leggenda la2 pantera è un animale pacifico amico di tutti gli animali, tranne che del drago, è silenzioso e riservato, quando ha mangiato a sazietà va a dormire nella sua tana per tre giorni, allorché si sveglia emette un potente ruggito per farsi sentire da tutti gli animali e “dalla sua voce esce tutta la fragranza3 delle spezie” colla quale attira gli animali, i quali si avvicinano ammaliati dal soave profumo. Per questo è considerata un simbolo di Cristo, risorto dopo tre giorni, avvolto nel profumo dei balsami, il quale attira e ammalia con la divina essenza della sua parola.

Nel 1523 essa assunse un significato anti-turco e le3 venne associato il distico: “Nemo Styrorum Pantheram tangere tentet Ructat ab ore ignem posteriusque cacat” (Nessuno osi irritare la Pantera della Stiria, che sputa fuoco  dalla sua bocca, e anche dalla parte posteriore).

 
(1): Pantier o Pardel possono essere varianti alternative.

(2): in realtà la pantera è maschio, anche se in italiano la desinenza è femminile.

(3): Le fiamme sarebbero il risultato di un errore di traduzione del testo latino del “Physiologus”, dove viene descritto questo animale: al posto del “fragrat” (profumato) del testo originale è stato trascritto “flagrat” (fiammeggiante) , che ha portato alla rappresentazione delle fiamme.

Nota di Massimo Ghirardi (immagine ispirata a quella realizzata da Hugo Gerard Ströhl)

Bibliografia:

Purkharthofer (Heinrich). DAS WAPPEN DEN STEIERMARK. Kulturgeschichtliche und rechtliche Aspekte.

http://www.landesarchiv.steiermark.at/cms/dokumente/11683577_77969250/c610509b/77%20bis%2086%20aus%20Mitteilungen%2030-Das%20Wappen%20der%20Steiermark.pdf

http://austria-forum.org/af/Wissenssammlungen/Symbole/Steiermark_-_Wappen#section-Wissenssammlungen_2FSymbole_2FSteiermark_-_Wappen-Landeswappen

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Disegnato da: Massimo Ghirardi

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