Città di Acri – (CS)

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Informazioni

  • Codice Catastale: A053
  • Codice Istat: 78003
  • CAP: 87041
  • Numero abitanti: 21228
  • Nome abitanti: acresi
  • Altitudine: 720
  • Superficie: 198.60
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 37.9
  • Comuni confinanti:

    Bisignano, Celico, Corigliano Calabro, Longobucco, Luzzi, Rose, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Santa Sofia d'Epiro, Vaccarizzo Albanese.

Storia dello stemma e del comune

Si ritiene che la cittadina di Acri abbia probabile origine bruzia; raggiunse notevole importanza in epoca medievale e nel corso delle guerre tra Aragonesi ed Angioini parteggio’ per questi ultimi; espugnato da Maso Barrese, condottiero di re Alfonso, il borgo subi’ il saccheggio e la devastazione ad opera dei conquistatori. Successivamente, fu nuovamente devastato prima nel 1497 dai Francesi e poi nel 1806 durante le lotte dei sanfedisti. Durante il Risorgimento in Italia, Acri partecipo’ attivamente ai moti liberali con il contributo di numerosi suoi cittadini patrioti, tra cui Battista Falcone che collaboro’ con Carlo Pisacane alla spedizione di Sapri nel 1857.
Ad Acri nacque Vincenzo Padula (1819-1893), insigne religioso, letterato e patriota.
Il centro cittadino si caratterizza per la presenza di numerosi edifici civili e religiosi, risalenti al XVIII secolo, durante il quale Acri fu sottoposto ad un vasto programma di rinnovamento edilizio.
Il piu’ antico monumento cittadino e’ probabilmente il castello del ‘400, di cui rimangono alcuni ruderi di muraglie con monofore.
La chiesa parrocchiale del Beato Angelo e’ un imponente edificio del tardo ‘700; presenta interno decorato ad affreschi nella volta.
La chiesa dei Domenicani presenta un portale del ‘500 ed un altare barocco decorato a mosaico.
La chiesa di San Nicola possiede una pala d’altare del ‘600 ed un arco del ‘400.
La chiesa dell’ex convento di San Francesco di Paola risale al ‘500 ma e’ stata rimaneggiata nel ‘700; conserva numerose opere di notevole pregio, tra cui il soffitto ligneo, altari, un monumento tombale, dipinti e sculture.
La chiesa dei Cappuccini possiede tele e sculture del ‘700, mentre la chiesa di Santa Maria Maggiore (di origine medievale, ma quasi interamente rifatta nel XVIII secolo) conserva opere di epoca barocca.
Importanti risorse economiche sono l’agricoltura, l’allevamento ed il commercio dei prodotti agricoli e zootecnici che fanno di Acri un centro di primaria importanza commerciale della Provincia di Cosenza.
Patrono: Beato Angelo (30 ottobre)

Note di Luigi Prato

Acri e’ un centro agricolo e commerciale che ha conosciuto il suo massimo splendore nel Medioevo. Alcuni storici identificano Acri come la antica “Pandosia”, mentre altri come l’antica “Acheruntia” oppure “Acra”. Il toponimo deriva dal greco “akra” (punta di monte, capo, estremita’) in quanto posizionata sopra un monte.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


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Profilo araldico


“D’azzurro, a tre monti al naturale, uscenti dalla punta, sormontati da tre stelle (6) d’argento poste in fascia. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
monte, stella
Attributi araldici:
posto in fascia, sormontato, uscente dalla punta

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo di rosso…”

Note


Il gonfalone, di rosso, non è conforme alle regole araldiche che prevedono l’utilizzo di uno dei colori dello stemma. In effetti, il decreto di concessione prevederebbe un gonfalone di azzurro…”

Colori del gonfalone: rosso
Profilo Araldico

“Drappo di roasso caricato al centro dello stemma comunale…”

bandiera ridisegnata

Fonte: Roberto Breschi

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    17 Settembre 2001

    Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM)
    riconoscimento
    30 Agosto 1952

    Trascritto nei Registri dell’Ufficio Araldico il 3 settembre 1952


    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    6 Ottobre 1953