Comune di Albareto – (PR)

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Informazioni

  • Codice Catastale: A138
  • Codice Istat: 34001
  • CAP: 43051
  • Numero abitanti: 2232
  • Nome abitanti: albaretesi
  • Altitudine: 512
  • Superficie: 103.95
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 73.0
  • Comuni confinanti:

    Borgo Val di Taro, Compiano, Tornolo, Sesta Godano, Varese Ligure, Zeri, Pontremoli.

Storia dello stemma e del comune

L’origine del nome di Albareto si dice che sia derivata dal vasto territorio boscoso e montano nel quale si trova, altri farebbero derivare il nome dal vocabolo locale per ‘pioppo’.

 

Albaretum è nominato in un diploma dell’imperatore Ottone del 14 giugno 963; per lungo tempo il paese era diviso in due distinte entità separate dal Rio Ruffinà (affluente del Gotra): ALBARETO vero e proprio posto sulla destra (da “albaréla”: pioppo, in latino Populus Alba) e MAMPONETO (da “mampòun”: lampone).

 

Storicamente soggetto a Borgo Val di Taro, solo nel 1805 la dominazione Francese ne distaccò il territorio, per assegnarlo però al nuovo Comune (Mairie) di Valdena.

 

Nel 1814 il Comune di Valdena venne soppresso e aggregato a quello di Borgo Val di Taro, mentre Albareto venne creato Comune autonomo.

 

Durò poco: per la drammatica situazione finanziaria venne soppresso nel 1928 e unito anch’esso a Borgo Val di Taro.

 

Nel 1946 venne nuovamente eretto in Comune autonomo.

 

Il Municipio venne effettivamente stabilito ad Albareto solo all’inizio del XIX secolo, allorché “con un colpo di mano, alcune facoltose e influenti famiglie del luogo posero fine alla tradizione che vedeva itinerante la sede del Comune. Così, vinte le elezioni del 1902, il nuovo Consiglio, a maggioranza, votò il passaggio definitivo della sede comunale da San Quirico ad Albareto. E perché non vi fossero ripensamenti, i cittadini costruirono in gran fretta, e a loro spese, la sede comunale per donarla successivamente al Comune” (Giacomo Bernardi, LA VALTARO in tasca, edito in proprio 2009).

 

Lo stemma è stato concesso dal Presidente della Repubblica con Decreto del 12 agosto 1957, dove è riportato il blasone: “Partito semitroncato: il primo bandato di rosso e d’argento; il secondo d’azzurro alla mezzaluna calante d’oro posta in banda; il terzo campo di cielo all’albero al naturale, sradicato”.

 

Il primo campo riporta una variante dell’arme dei Fieschi di Lavagna che furono marchesi e principi della Val Taro; il secondo allude all’emblema dei vescovi di Luni al cui territorio appartenevano tutti gli antichi centri della zona1; il terzo raffigura un albero, forse di pioppo, la cui denominazione locale avrebbe originato il toponimo del capoluogo.

 

Il gonfalone si presenta “partito d’azzurro e di bianco” mentre con DPR del 23 settembre 2015 con il Comune ha ottenuto la concessione formale anche della bandiera civica, che si presenta “Drappo partito di azzurro e di bianco caricato dello stemma comunale di cui al DPR 12 agosto 1957. L’asta sarà ornata dalla cravatta con nastri tricolori dai colori nazionali”.

 

Curiosità: il Comune ha adottato anche un proprio inno (“Albareto in Val Gotra”), che viene eseguito nelle occasioni ufficiali (la più nota è la fiera del fungo porcino “Borgotaro IGP”):

 

Quando si slancian nell’azzurro cielo

gli abeti e i faggi che ai monti fan corona

già corre il Gotra in mezzo ai pioppi e al Taro

e nella valle diffonde un pio sussurro

 

O Albareto, terra di pace, terra d’amore e d’ardimento

In fondo al cuore canta il tuo nome simbol d’amore e di fedeltà

 

Dal monte Schieggia al col di Spallavera

ride la valle che diede a noi la vita

cantan festanti per l’aprico piano

le amate fronde con gli uccelli in coro

 

O Albareto, terra di pace, terra d’amore e d’ardimento

In fondo al cuore canta il tuo nome simbol d’amore e di fedeltà

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Katia Violi Michelet per la gentile collaborazione

 

(1): la situazione ecclesiastica del territorio è stata riorganizzata nel 1854, la parrocchia del capoluogo era anticamente dipendente dalla Diocesi di Sarzana (erede di Luni, oggi La Spezia-Sarzana-Brugnato) ed è stata assegnata a quella di Massa-Carrara-Pontremoli; le parrocchie delle frazioni di Gotra e Buzzò appartenevano a quella di Brugnato (oggi unita a quelle della Spezia) e furono anch’esse aggregate a quella di Massa; le rimanenti sono rimaste dipendenti dalla Diocesi di Piacenza, al cui Ducato apparteneva tutta la Val Taro fino al XIX secolo.

 

Sitografia:

http://www.comune.albareto.pr.it/notizie/stemma-gonfalone-e-bandiera

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Partito semitroncato: il 1° bandato di rosso e d’argento; il 2° d’azzurro alla mezzaluna calante d’oro posta in banda; il 3° campo di cielo all’albero al naturale, sradicato”.

Colori dello scudo:
argento, azzurro, campo di cielo, rosso
Partizioni:
partito semitroncato
Oggetti dello stemma:
albero, mezzaluna
Pezze onorevoli dello scudo:
banda
Attributi araldici:
calante, posto in banda, sradicato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Gonfalone Ufficiale


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Bozzetto originale acs


Profilo Araldico


“Drappo troncato di bianco e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: troncato
Profilo Araldico

“Drappo partito di azzurro e di bianco caricato dello stemma comunale di cui al DPR 12 agosto 1957. L’asta sarà ornata dalla cravatta con nastri tricolori dai colori nazionali”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    12 Agosto 1957