Comune di Arcisate – (VA)

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Informazioni

  • Codice Catastale: A371
  • Codice Istat: 12004
  • CAP: 21051
  • Numero abitanti: 9991
  • Nome abitanti: arcisatesi
  • Altitudine: 381
  • Superficie: 12.16
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 7.0
  • Comuni confinanti:

    Bisuschio, Induno Olona, Cantello, Viggiù, Valganna, Varese.

Storia dello stemma e del comune

Arcisate, citato in un documento del 1093 come Arcidiate e poi come Arciziate nel XII secolo, potrebbe derivare il suo nome dal gentilizio “Aricisius”, il cui suffisso “-ate” testimonierebbe una origine celtica.

Un’altra etimologia celtica mette in relazione il nome di Arcisate alla posizione del paese rispetto al Monte Monarco (dal celtico Man Arc – monte arco), un sito (ate) posto sotto (is) l’arco (arc) da cui Arc-is-ate.

Lo storico quattrocentesco Bonaventura Castiglioni propone la discendenza da “Arx Isarcorum”, “Rocca degli Isarci”, un popolo alpino soggiogato dai romani all’epoca di Augusto (ma attestato storicamente nella valle dell’Isarco), o ancora da “Arx Gipsaria”, “Rocca di Gesso”, dato che fin dall’epoca romana si ricavavano calce e gesso dalle alture circostanti.

Probabilmente la località fu un “pagus” gallo-romano abitato da una piccola comunità di origine celtica. Diversi reperti confermano l’occupazione romana (una lapide votiva, alcuni manufatti di argento e monete dell’epoca dell’imperatore d’Oriente Attanasio), testimoniata anche da Tito Livio che descrive nella sua opera la conquista romana del territorio degli Insubri e il trionfo del console Marco Claudio Marcello.

Con il dominio longobardo il territorio di Arcisate entrò a far parte del Contado del Seprio, di cui seguì le vicende storiche. Caduto nel 1015, sotto il dominio dei fratelli Berengario e Ugone Conti, il paese venne conquistato dall’arcivescovo di Milano Arnolfo II, che spodestò i due fratelli e donò i loro beni alla Chiesa Milanese, i cui vescovi  portarono da allora il titolo di “signori di Arcisate” (come in una bolla di papa Eugenio del 1149, conservata nell’archivio del Capitolo Metropolitano Milanese).

La sua dipendenza da Castelseprio costrinse il paese a schierarsi con il Barbarossa e con Como contro i Comuni lombardi, venendo perciò occupato dalle truppe dell’arcivescovo Umberto da Pirovano. In seguito, la pievania passò sotto i Visconti e gli Sforza, e venne dato in feudo alla famiglia Arcimboldi, nel 1400, da Luigi XII re di Francia. Quando la famiglia Arcimboldi si estinse nel 1727, il feudo di Arcisate passò ai Visconti-Borromeo-Arese che avevano già altre estese proprietà nella zona. Gli ultimi feudatari di Arcisate furono i Litta fino all’avvento dell’era napoleonica, che pose fine al sistema feudale.

Con l’istituzione della Provincia di Varese nel 1927, distaccata da quella di Como, il territorio di Arcisate vi venne compreso, e, nel 1928, venne ampliato con l’aggregazione del soppresso comune di Brenno Useria.

Nel 1968 la frazione di Velmaio venne distaccata da Cantello e unita ad Arcisate.

Brenno Useria

Brenno deve il nome al celtico “bren” col significato di “luogo boscoso”.

Dal 1809 al 1812 fu unito al comune di Induno, quindi ad Arcisate per una prima volta, ma alla Restaurazione riottenne la sua autonomia. Nel 1863 assunse la denominazione di Brenno-Useria, con la fusione dei due territori. Nel 1928 venne soppresso e unito nuovamente ad Arcisate.

Lo stemma del comune di Arcisate si blasona: “D’oro al mastio torricellato di due, di rosso, murato di nero e fondato su campagna erbosa di verde. Ornamenti esteriori da Comune”.   È stato concesso con R.D. del 10 marzo 1930.

La figura del castello, detto “mastio”, è prettamente simbolica: non esiste un castello ad Arcisate. Simboleggia la sua antichità e il ruolo di controllo della via verso il passo del San Gottardo, per estensione simboleggia l’autonomia del paese.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’oro al mastio torricellato di due, di rosso, murato di nero e fondato su campagna erbosa di verde. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
oro
Oggetti dello stemma:
campagna, mastio
Attributi araldici:
erboso, fondato, murato, torricellato

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    10 Marzo 1930