Comune di Arsiè – (BL)

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Informazioni

  • Codice Catastale: A443
  • Codice Istat: 25004
  • CAP: 32030
  • Numero abitanti: 2535
  • Nome abitanti: arsediesi
  • Altitudine: 314
  • Superficie: 64.96
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 33.0
  • Comuni confinanti:

    Castello Tesino, Cismon del Grappa, Enego, Fonzaso, Grigno, Lamon, Seren del Grappa.

Storia dello stemma e del comune

Il Comune di Arsiè (Arseum in latino) è un comune del bellunese.

 

Il suo territorio è stato abitato fin dalla preistoria e sono state trovate sepolture dell’età del ferro e fino al VI secolo a. C.

 

A partire dal II secolo a.C. furono costruiti sulle vie principali, come la strada commerciale Claudia Augusta, numerosi e imponenti fortilizi; ed è proprio da questa particolarità insediativa che deriva l’attuale toponimo: arx, infatti,  significa ‘castello’ ma può derivare anche da ARCIS SEDES, ‘sede di  castelli’, da cui “Arsedo” e infine “Arsiè”.

 

Gran parte degli studiosi, tuttavia fa prevalere, per analogia con altri luoghi che portano lo stesso nome, il significato di terreno arso, brullo.

 

In epoca longobarda (589) con la grande alluvione il corso del Cismon mutò definitivamente  nella direzione di Cismon e la valle del Brenta e abbandonò l’alveo  verso Feltre ed il Piave.

 

Il paese di Arsiè si sviluppò nella parte alta della conca e ha sempre seguito le vicende feltrine, era una delle 32 ville di Feltre. Venne devastato dagli Unni, invaso dai logobardi, da Ezzelino da Romano. Nel 1404, viene donato alla Serenissima e, successivamente saccheggiato dalle truppe della Lega di Cambrai.

 

Buona parte del territorio del comune è stato teatro della prima guerra mondiale in quanto localizzato nei pressi del vecchio confine di Stato.

 

Un fatto storico che ha influito notevolmente sulla attuale situazione demografica del comune è stata l’emigrazione. Molti paesani, penalizzati dal clima rigido e dalla scarsità di vie di comunicazione, sono emigrati in cerca di maggiori prospettive di occupazione.

 

Le migrazioni, iniziate nell’Ottocento e dirette verso il Brasile e l’Argentina, interessarono, in seguito, gli Stati Uniti d’America, la Francia, il Belgio e, negli anni sessanta, le grandi città della pianura padana quali Milano e Torino.

 

Lo stemma è stato riconosciuto con D.C.G. del 12 gennaio 1929 ed è così blasonato: “D’azzurro, al monte di verde, a destra sostenente una torre di due piani, merlata, al naturale, chiusa, finestrata e murata di nero, cimata da una bandiera astata, d’argento, bifida e svolazzante a sinistra; al leone di S. Marco, alato, nimbato, d’oro, tenente il libro del Vangelo aperto, e passante su di un monte di verde”.

Il gonfalone è stato concesso con un DPR del 13 agosto 1969 e si blasona “Drappo di azzurro…”.

 

 

Note di Bruno Fracasso

 

Sitografia:

 

Sito istituzionale https://www.comune.arsie.bl.it/myportal/C_A443/home

Sito di wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Arsiè

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


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Profilo araldico


“D’azzurro, al monte di verde, a destra sostenente una torre di due piani, merlata, al naturale, chiusa, finestrata e murata di nero, cimata da una bandiera astata, d’argento, bifida e svolazzante a sinistra; al leone di S. Marco, alato, nimbato, d’oro, tenente il libro del Vangelo aperto, e passante su di un monte di verde”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
bandiera, leone di San Marco, libro del Vangelo, monte, piano, torre
Attributi araldici:
a destra, a sinistra, alato, aperto, astato, bifido, chiuso, cimato, finestrato, merlato, murato, nimbato, passante, sostenente, svolazzante, tenente

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    12 Gennaio 1929

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    13 Agosto 1969