Comune di Bitonto – (BA)

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Informazioni

  • Codice Catastale: A893
  • Codice Istat: 72011
  • CAP: 70032
  • Numero abitanti: 56462
  • Nome abitanti: bitontini
  • Altitudine: 118
  • Superficie: 172.82
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 23.6
  • Comuni confinanti:

    Altamura, Toritto, Modugno, Bari, Binetto, Giovinazzo, Palo del Colle, Terlizzi, Ruvo di Puglia.

Storia dello stemma e del comune

Il territorio di Bitonto è da sempre noto per la produzione e la lavorazione delle olive e la città era già fiorente nel IV sec. a.C. e posto su quella che sarà la Via Traiana, divenne poi Municipio romano col nome di Butuntum o Butontum. Il nome ha probabilmente un’origine prelatina, ma di non chiara etimologia. Popolarmente si ritiene che derivi da “bonum totum“, (‘tutto buono’) alludente alla fertilità del territorio.

 

La leggenda vuole che la città sia stata fondata dal re illirico Botone.

 

Attaccata e saccheggiata nel 975 dal catapano Zaccaria, ritornerà florida nell’XI sec. quando diverrà città demaniale (cioè direttamente dipendente dalla corona), per essere poi assegnata a diverse signorie, dalle quali si riscatterà il 27 maggio 1551, versando al duca di Sessa e alla corona spagnola una somma di 86 000 ducati (66 000 per la città di Bitonto e 20 000 per il porto di Santo Spirito).

 

Con RD del  6 settembre 1928 la frazione di Santo Spirito, unico accesso alla costa e oggetto di dispute di confine tra Bitonto e Bari sin dal XIII secolo, passò al comune di Bari per opera del podestà fascista di Bari Araldo di Crollalanza (1926-1928).

 

Lo stemma è descritto, piuttosto imprecisamente, nello Statuto Comunale, ma è formalmente riconosciuto con DPCM del 25 giugno 1965. L’elemento principale è l’olivo, piantato su un terrazzo erboso, esso è simbolo di pace e dell’economia locale, esso è difeso da due leoni, simbolici del potere esecutivo della città. Sull’albero sono rappresentati anche cinque storni che beccano le olive, e rappresentano i cinque nobili casati che ebbero in feudo il territorio (Caldora, Ventimiglia, Orsini, Acquaviva e De Cordova).

 

Lo scudo è timbrato da una corona nobiliare, che si vorrebbe da marchese, mentre sotto il serto vegetale è posto il nastro con il motto civico AD PACEM PROMPTUM DESIGNAT OLIVA BOTONTUM, altro riferimento all’importanza dell’olivicoltura che si potrebbe tradurre con “L’olivo designa Bitonto (città) pronta alla pace”.

 

Si vuole che sia stato ideato il 27 maggio 1551, al momento della riconquistata autonomia cittadina, col riscatto dal feudalesimo, “… In questo senso il motto e i due leoni stanno a indicare che le sorti della città saranno da quel momento in poi legate all’olivo, e alle decisioni della popolazione, non più ai feudatari. Prima di allora il simbolo principale della città era costituito dal solo ulivo” (dal sito comunale).

 

Per ricordare questo evento è stata istituita nel 2009 la “Giornata del Gonfalone” in cui si premiano le personalità che più mantengono alto il nome della città.

 

Bitonto è gemellata con la città di Banja Luka (Bosnia-Erzegovina).

 

 

Note di Massimo Ghirardi

 

 

Bibliografia:

 

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p. 94.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Fonte: Dueffesport

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Albero d’ulivo, radicato su un verde prato, due leoni di oro, con la lingua lunga e sottile fuori la bocca e con la coda sollevata, affrontati all’albero d’ulivo; cinque storni appollaiati o svolazzanti sulla chioma dell’albero fruttifero; il tutto su un campo bianco. Motto: Ad pacem promptum designat oliva botontum”.

 

D.P.C.M. 25 giugno 1965

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Dipartimento di Araldica Pubblica

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Giugno 1965

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    20 Febbraio 1935

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Città regio di Federico II di Svevia nel 1098.