Comune di Bueil – (27)

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Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Bueil è un comune del dipartimento dell’Eure, nella regione della Normandia, posto lungo il corso del fiume che dona il nome al dipartimento (Eure), presso la confluenza con il Radon.

Il toponimo è attestato dal 1264 come Boolium, poi Boele, quindi Buellum, mentre nel 1805 assume il nome di Bueuil. L’origine è legata alle parole prelatine “boduo” (corvo) e “jalum” (radura), dalle quali “radura dei corvi”.

Bueil in passato apparteneva al feudo di Ivry, alla quale fu per lungo tempo legato, la sua posizione, al confine tra il Regno di Francia e il Ducato di Normandia, ne ha fatto un luogo strategico, spesso oggetto di attacchi armati.

Guglielmo “il Conquistatore”, re d’Inghilterra, dal 1047 fu duca di Normandia, quindi vassallo del re di Francia, situazione che procurò ulteriori conflitti tra i due regni, e i villaggi di confine ne fecero spesso le spese.

Nel 1110 il re di Francia autorizza i cittadini ad organizzarsi e ad amministrarsi sotto la direzione di un “maire”. In questo periodo venne edificata la chiesa parrocchiale.

Infine, nel 1469, il ducato di Normandia venne unito definitivamente alla Francia.

Lo stemma del comune si blasona: “De gueules à la barre d’azur, accolée de deux filets d’or, chargée de deux fleurs de lys du même, avec en premier quartier les deux léopards d’or de Normandie, une quinte feuille du même en quatrième, un chabot au naturel de profil brochant en pal en abîme” (Di rosso alla sbarra d’azzurro, filettata d’oro, caricata da due gigli dello stesso, nel cantone destro del capo da due leopardi d’oro (di Normandia), da una pentafolia dello stesso nel cantone sinistro della punta, da uno scazzone al naturale di profilo attraversante in palo in abisso).

La sbarra azzurra con i due gigli (fleurs-de-lys) d’oro richiama l’appartenenza al Regno di Francia, mentre la collocazione e il legame storico con la Normandia è simboleggiato dal noto emblema di quest’ultima: i due “leopardi” d’oro; la pentafolia richiama invece il villaggio di Pacy-sur-Eure.

Ma la figura principale è quella dello scazzone (cottus gobio), pesce d’acqua dolce che vive dove essa è particolarmente pura, che rappresenta il capoluogo di Bueil, è una figura rara in araldica ma riconosciuta (analogamente al delfino o al barbio).

Nelle parola di Daniel Joulain, noto araldista normanno: “L’amalgama di questi elementi su un solo stemma esprime l’idea di frontiera. Di più siamo in presenza di soli tre colori, due smalti (rosso e blu) e un metallo (oro). Per dare allo stemma una sembianza “normanna” si è scelto il campo rosso con la sbarra azzurra, che ci fa pensare ad un fiume, quasi tutte le figure sono d’oro, ma siccome le regole araldiche vietano di giustapporre due smalti (anche se questo accoppiamento si è visto spesso altrove) abbiamo delineato la sbarra con un listello in metallo, abbiamo scelto l’oro anche perché assonante con la parola francese “or”, e con la nostra parte della regione che è quella della valle dell’Eure. Dato che tutti i villaggi lungo il fiume, da Bueil (il più meridionale) a Vaux-sur-Eure a nord, potrebbero portare degli stemmi simili ecco che interviene il cabot (scazzone, in italiano)” nomignolo con il quale sono spesso definiti gli abitanti del nostro Comune… il vecchio curato di Bueil, don Emile Cruchon ha scoperto a pagina 174 del volume I del libro “Blason de Normande, proverbes et Sobriquets” questo paragrafo divertente:

«…Chiamano Cabot un pesce di fiume dalla grossa testa, specie di Cotto. Il nome di questo pesce (…) è stato dato agli abitanti di Bueil a causa della loro conformazione. Questa popolazione ha una fisionomia tutta particolare. Essa si distingue per la grossezza della testa e delle spalle, come pure per l’assenza quasi completa dei collo, in modo che si è potuto, con qualche esagerazione tuttavia, permettere il paragone con i “Caboys”»

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Di rosso alla sbarra d’azzurro, filettata d’oro, caricata da due gigli dello stesso, nel cantone destro del capo da due leopardi d’oro (di Normandia), da una pentafolia dello stesso nel cantone sinistro della punta, da uno scazzone al naturale di profilo attraversante in palo in abisso”.

LEGENDA

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