Comune di Canino – (VT)

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Informazioni

  • Codice Catastale: B604
  • Codice Istat: 56012
  • CAP: 1011
  • Numero abitanti: 5310
  • Nome abitanti: caninesi
  • Altitudine: 229
  • Superficie: 123.49
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 40.1
  • Comuni confinanti:

    Cellere, Ischia di Castro, Manciano, Montalto di Castro, Tessennano, Tuscania.

Storia dello stemma e del comune

Il nome di Canino, per tradizione, deriverebbe dalla gens Caninia, una delle più nobili famiglie etrusche (poi latinizzate) della lucumonia di Vulci.

Con molta probabilità, in epoca romana, Canino era un pagus, un villaggio agricolo circondato da fundi (fattorie). La presenza romana è testimoniata dai resti di una villa imperiale in località Doganella e dalle Centocamere nei pressi di Musignano posteriori alla conquista romana del 280 a.C.

La più antica testimonianza scritta pervenutaci su Canino è una Bolla di Papa Leone IV dell’847: nella quale si cita un luogo fortificato dal nome Mausoleum Canini.

Nel 1180 è registrata la donazione di Canino e Cellere al Comune di Viterbo, effettuata dall’antipapa Innocenzo III (anche se alcuni storici affermano che essa sarebbe avvenuta per opera di papa Alessandro III per premiare i Viterbesi della fedeltà dimostrata in occasione delle lotte contro Federico Barbarossa). Il legame con Viterbo venne in seguito rinsaldato il 5 ottobre 1214 con un atto di vassallaggio e riconfermato nel 1254.

Canino sì liberò del dominio di Viterbo nel 1259 grazie all’aiuto di Tuscania, la quale però pretese il vassallaggio con un atto che, annualmente, i Caninesi furono costretti a compiere offrendo alla potente alleata un cero votivo di dieci libbre come segno della propria sottomissione.

Nel 1300 Tuscania venne assoggettata dal Senato Romano e Canino ne approfittò per affrancarsi. Ma i Tuscaniesi si accordarono, dietro pagamento di una cospicua somma di denaro, con il capitano del senato Giovanni Pantaloni per potersi riprendere la ribelle Canino. Così negli anni successivi, oltre al solito cero, i Caninesi furono costretti a fornire agli antichi alleati ben cinquanta soldati, due palii in occasione del Carnevale e l’esenzione dal pagamento di qualsiasi tassa e gabella.

Nel XIV secolo Canino si schierò con la fazione guelfa degli Orvietani e dei Farnese e questi, con il pretesto di difenderla da un’aggressione ghibellina, la occuparono. Circa dieci anni dopo fu la volta delle truppe di Ludovico il Bavaro che si abbandonarono ad un sanguinoso saccheggio. Al 1351 risale, invece, l’occupazione da parte dei Prefetti Di Vico.

Alla fine del Trecento, dopo essere stato liberato dalla tirannia dei Di Vico, Canino venne annesso alla Chiesa che, a sua volta, l’affidò a Ranuccio III Farnese sotto la cui signoria conobbe un periodo di pace e prosperità. Il 28 febbraio 1468 nacque a Canino Alessandro Farnese, più tardi eletto al Soglio Pontificio come Paolo III.

A Canino visse e fu sepolto insieme alla famiglia, nella chiesa Collegiata dei Santi Givanni e Andrea, Luciano Bonaparte fratello di Napoleone, che portò il titolo di principe di Canino e Musignano (titoli che passarono ai Principi Torlonia).

Lo stemma del Comune prima dell’adozione della versione attuale aveva il campo azzurro, nel 1996 lo Studio Araldico Guelfi Camajani di Genova venne incaricato di rintracciare la “forma autentica” dello stemma civico. Dall’Archivio di Stato di Viterbo emerse una raccolta di stemmi comunali del 1989, nel quale era rappresentato un sigillo ovale su carta con intorno al bordo la scritta “UNIVERSITAS TERRE CANINI” ed all’interno un cane, nella movenza della corsa, sormontato da tre gigli, risalente ad un documento conservato all’Archivio Notarile di Viterbo del 5 luglio 1633.

Il 18 aprile 1997 il Consiglio Comunale di Canino, con deliberazione n. 16, approvò lo stemma civico che venne blasonato: “di rosso, al cane, corrente, d’argento, sormontato da tre gigli d’oro, male ordinati” e il gonfalone: “drappo di colore bianco caricato dall’Arma sopra descritta ed ornato di ricchi fregi d’argento”.

La scelta dei colori risultò piuttosto arbitraria dato che il sigillo conservato all’Archivio di Stato di Viterbo non riporta alcun colore, né di fondo, dei soggetti.

Inoltre i bozzetti dell’Istituto Araldico vennero rigettati il 7 agosto 1997 dall’Ufficio Araldico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri perché:

“… I bozzetti inviati dalla S.V. recano un cane di lamentevole piccolezza rispetto all’area (campo) in cui è posto. Anche i gigli sono troppo piccoli. Reca meraviglia che la persona o l’istituto che ha realizzato i detti bozzetti non abbia ricordato un principio fondamentale del blasone, principio per il quale l’oggetto araldico deve avere “pienezza” nel suo “campo”. Conseguentemente si restituiscono alla S.V. i detti bozzetti e si invia un sommario schizzo in bianco e nero e in duplice copia dello stemma; esso dimostrerà alla S.V. il detto principio della “pienezza” … Per quanto concerne la blasonatura giova specificare che il cane è si corrente, ma è posto in banda abbassata: invero un “cane corrente” senza specificazione si disegnerebbe con andamento orizzontale. Pertanto si blasonerà: di rosso, al cane corrente, posto in banda abbassata, d’argento, sormontato da tre gigli, male ordinati, d’oro. Storicamente sarebbe stato pregevole che i detti gigli fossero di azzurro essendo stato Canino per lungo tempo feudo farnesiano, ma se l’uso ha consolidato per i gigli l’oro, resti tale metallo.”

Il Decreto del Presidente della Repubblica del 10 novembre 1997 sancì la blasonatura “ufficiale”: “di rosso, al cane corrente, posto in banda abbassata, d’argento, sormontato da tre gigli, male ordinati, d’oro.”  Ciononostante nello Statuto Comunale approvato con deliberazione n.41 del 7 giugno 2002 troviamo una modifica al blasone ufficiale, in quanto il cane non risulta più descritto come “corrente” bensì “rampante”. Versione che non può, in assenza di ulteriore Decreto, considerarsi “corretta”.

Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia

Risi (Anzio). CHI CONOSCE COM’ È FATTO LO STEMMA DI CANINO ALZI LA MANO. In “Canino info”  dell’ omonima associazione onlus, Canino (VT) 2017 http://www.canino.info/comunita/stemma_canino/index.html

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini






Profilo araldico


“Di rosso, al cane corrente, posto in banda abbassata, d’argento, sormontato da tre gigli, male ordinati, d’oro.”

D.P.R. 10 novembre 1997

Note stemma


Lo stemma rappresenta, in realtà, un cane rampante, diversamente da quanto prescritto dal blasone. Prima dell’adozione ufficiale del 1997 lo smalto era di azzurro.

Colori dello scudo:
rosso

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco
Profilo Araldico

Sigillo del 1633.

sigillo ridisegnato
sigillo Ufficiale
no sigillo
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    10 Novembre 1997