Città di Cividale del Friuli – (UD)

Articoli correlati

Informazioni

  • Codice Catastale: C758
  • Codice Istat: 30026
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 11615
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 50.45
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

In realtà non è ben chiaro perché la città di Cividale del Friuli abbia adottato uno stemma che è praticamente quello del ducato d’Austria1 e blasonato come: “Scudo rosso alla fascia d’argento, circondato da due rami di quercia ed alloro annodati da un nastro dai colori nazionali sormontato dalla corona ducale. Lo scudo è ornato dalla Croce al merito di guerra e dalla Medaglia d’argento al valore militare per la Resistenza”.

 

La versione più antica risale al 1436 ed è quella che si vede ancora oggi su Porta San Pietro ai Volti (cosiddetta per la presenza un tempo di una chiesa così denominata, oggi scomparsa), rimaneggiata nel 1585 e nota anche come “Arsenale” (dal 1588, allorché il Senato della Serenissima la trasformò nel deposito delle armi cittadine); questo stemma fu eseguito su ordine del Consiglio Comunale su una lastra di marmo e si presenta come oggi, con scudo e  fascia, un elmo, e un cimiero con un busto di donna incoronata con una lunga treccia, circondati da lambrecchini svolazzanti.

 

Sfortunatamente questa versione è senza colori, ma si può ragionevolmente affermare che essi fossero argento/bianco e rosso dal momento che un documento di poco posteriore – del 1505 -, riporta la deliberazione del Consiglio Cittadino di realizzare lo stemma con quegli smalti “… iuxta morem antiquum” (“secondo l’uso antico”) .

 

Probabilmente questa combinazione cromatica è da mettere in relazione al fatto che alla fine dell’XI secolo la città si denominava Civitas Austriae (letteralmente: “Città dell’Est”) nel suo ruolo di capitale orientale del Regno Longobardo. Fu questa denominazione che convinse nel 1585 un nobile locale, Pier Paolo Locatelli, a scrivere che “la Comunità di Cividale del Friuli, che si chiamava Cividal d’Austria, portava l’arma di casa d’Austria”; e oltre un secolo dopo Giacomo Maniago confermò nei suoi scritti che: “Cividale di Friuli, che porta anco il cognome, e l’insegna di casa d’Austria in memoria di Rosimonda d’Austria moglie di Liutprando Re dei Longobardi2. In riferimento a una pura invenzione leggendaria secondo la quale una non meglio identificata regina “austriaca” avrebbe donato alcune franchigie e autonomie alla comunità di Cividale che, per riconoscenza, avrebbe adottato come stemma cittadino l’emblema dell’arciducato d’Austria (Österreich), appartenente agli Asburgo, che si blasona: “di rosso alla fascia d’argento

 

Nel cimiero dello stemma sulla porta di San Pietro ai Volti sarebbe raffigurata proprio la regina Rosimoinda (o Rosmunda) incoronata e dalla lunga chioma intrecciata.

In un altro antico stemma, oggi conservato nella Sala Consiliare del Municipio, è presente una figura femminile come cimiero, posta a coronamento di una elaborata cornice di legno dorato e accompagnata da graziosi cherubini. Potrebbe però trattarsi o della Vergine Maria o, osservando la posizione delle braccia, della personificazione della Giustizia che ha perduti gli attributi della spada e della bilancia.

 

La città di Cividale del Friuli è stata insignita della medaglia d’argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, con la seguente motivazione: «Accogliendo l’appello del C.L.N.A.I. che, il 14 giugno 1944, invitava gli italiani a passare decisamente all’azione, le brigate partigiane operanti tra il Natisone e il Torre, costituirono la Zona libera orientale del Friuli, comprendente i sei Comuni di Attimis, Faedis, Lusevera, Nimis, Taipana, Torreano, nonché Frazioni di Povoletto e di Tarcento. Le formazioni partigiane avevano l’appoggio delle popolazioni locali e di quella di Cividale che, per la sua tradizione patriottica e antifascista, assecondava con entusiasmo i combattenti impegnati a realizzare e a difendere, nella regione, di fatto annessa al Terzo Reich, un lembo di Patria Italiana. Tale impegno costò dolorosi sacrifici di vite umane, indicibili disagi per i reparti del C.V.L. e per le popolazioni locali, che assistettero a eccidi, incendi di interi paesi a saccheggi e ad indiscriminate deportazioni. I quattrocentoquattro caduti, partigiani e civili, sono il prezzo pagato. Fin dal settembre 1943, la Città di Cividale sorresse e alimentò con i suoi figli migliori gli sforzi generosi dei reparti partigiani fino alla vittoriosa insurrezione popolare della primavera 1945. Cividale del Friuli, 8 settembre 1943 – 1º maggio 1945»dato in Roma, 5 aprile 1979.

 

Oggi Cividale del Friuli, (Cividât in friulano standard, Čedad in sloveno), è un importante centro della bassa valle del Natisone, di antichissima origine, fu conquistata dai romani (secondo la tradizione proprio da Giulio Cesare) e denominata Forum Julii, che poi darà il nome all’intera Regione del Friuli. Divenne capitale della Regio X Venetia et Histria allorché Attila distrusse l’antica Aquileia nel V secolo. Dopo il 568, con la conquista dei Longobardi, il re Alboino fece di Civitas Forum Julii la capitale del primo ducato, affidandolo al nipote Gisulfo e arricchendola di edifici e chiese prestigiose.

 

Quando Aquileia venne attaccata dai bizantini nel 737, durante il regno del re Liutprando, il patriarca Callisto vi trasferì la sede del patriarcato di Aquileia e, nel 796, vi si tenne un importante Concilio.

Conquistato il territorio italiano da parte dei Franchi, venne costituita la Marca del Friuli, con Cividale come capitale, che essendo ubicata nella parte orientale del regno di Lotario, cominciò a chiamarsi Civitas Austriae(abbreviando il nome ufficiale, la popolazione la denominò Civitate(m), da cui discesero i nomi locali di CividâtZividâtSividât).

Nel X secolo, ossia in epoca ottoniana, la marca friulana venne declassata a contea (o contado) e inserita dapprima nella marca di Verona e, quindi, in quella di Carinzia (quest’ultima facente dapprima parte del Ducato di Baviera per poi assurgere essa stessa a Ducato). In questa situazione, i patriarchi accrebbero i propri beni e il proprio potere dall’inizio del X secolo e nel 1077 divennero sovrani feudatari del Sacro Romano Impero su un vasto territorio. Sorse così lo Stato patriarcale durato sino al 1419.

Cividale rimase comunque il massimo centro politico e commerciale di tutto il Friuli, rivaleggiando dal XIII secolo con Udine, la quale era in forte ascesa grazie a una più congeniale posizione geografica, tanto che il patriarca Bertoldo di Andechs-Merania nel 1238 vi trasferì la sede patriarcale che verrà mantenuta (tranne che per il patriarcato di Nicolò Donato nel 1497, che ritornò a Cividale).

Nel 1419 il territorio venne invaso dalla Serenissima.

Nel 1553 Cividale ebbe un proprio provveditore ordinario, scelto dal Senato della Repubblica di Venezia, e nel 1559 venne finalmente sancita la sua autonomia e quella del proprio territorio dalla Patria del Friuli, svincolandosi in tal modo da Udine.

Nel 1797 con il trattato di Campoformido, tra Napoleone e l’Austria, Cividale passò all’Impero asburgico; dopo il breve periodo in cui fece parte del napoleonico Regno d’Italia (1805-1813), essa fu riassegnata all’Austria dal Congresso di Vienna (1815). Nel 1866, dopo la terza guerra di indipendenza, fu annessa al Regno d’Italia col Veneto e il Friuli.

 

 

 

 

(1): scelta condivisa anche con la città marchigiana di Tolentino.

(2): Sia il Locatelli che il Maniago erano membri di due nobili famiglie friulane che, come scrive lo storico Giovanni Maria Del Basso – che fu sindaco di Cividale negli anni ’60 del XX secolo – per reazione alla non universalmente amata dominazione veneziana, vollero attribuire alla città questo antico legame con la Casa d’Austria.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringraziano Giannandrea Andreoli Rizzo e Lorenzo Marmiroli per la gentile collaborazione

 

 

Bibliografia e sitografia:

 

https://www.facebook.com/ComuneCividale

 

– C. Mattaloni, Guida Storico Artistica Guida al Museo Archeologico e al Museo Cristiano di Cividale del Friuli 2008, pp. 190-191.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo araldico


“Scudo rosso alla fascia d’argento, circondato da due rami di quercia ed alloro annodati da un nastro dai colori nazionali sormontato dalla corona ducale. Lo scudo è ornato dalla Croce al merito di guerra e dalla Medaglia d’argento al valore militare per la Resistenza”.

Colori dello scudo:
rosso
Pezze onorevoli dello scudo:
fascia

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico


“Drappo di rosso…”

Colori del gonfalone: rosso
Profilo Araldico

“Drappo troncato di rosso e di bianco…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    9 Settembre 1937