Comune di Entrevaux – (04)

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Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Entrevaux (in occitano Entrevaus) è un piccolo commune del dipartimento delle Alpes-de-Haute-Provence, nella regione della Provence-Alpes-Côtes d’Azur, che è documentata dal 1040 con Interrivos (“tra i fiumi”), poi Entrevaus dal XIII secolo, derivato dall’unione dei termini occitani “Entre” (‘tra’) e “Vau” (‘valli’), che indica la posizione del centro, situato in un’ansa del fiume Var (Varo, in italiano), con rive scoscese. Anticamente il centro principale del comune era Glandèves (dal gallico “Glann” che significa anch’esso ‘valle’ ed eves che deriva da eivia “acqua”).

Nel 1536 l’imperatore Carlo V attaccò la Francia di Francesco I attraverso la Provenza. Entrevaux venne assediata e saccheggiata, ma gli abitanti si ribellarono e scacciarono le armate spagnole, dichiarandosi sudditi del re di Francia. In segno di riconoscenza, il re ne fece una città e la dotò di privilegi ed esenzioni fiscali. Durante il XVII secolo Luigi XIV incaricò l’ingegnere militare Vauban di riorganizzarne le difese, realizzando le imponenti e pittoresche fortificazioni che ne fanno oggi un importante meta turistica. Nel 1704, durante la Guerra di Successione Spagnola, la città resistette agli attacchi dell’armata del duca di Savoia, alleato all’imperatore d’Austria.

Dal XV secolo è stato sede della piccola Diocesi di Glandèves (Diocesis Glandatensis, suffraganea di Embrun) fino al 1801, con sede prima nell’antica città omonima (erede dell’antica Glanate) dalla tarda antichità, nella distrutta Notre-Dame-de-la-Sed, poi trasferita nella chiesa di Notre-Dame-de-l’Assomption a Entrevaux.

L’abbandono di Glandevès fu determinato dalle incursioni di Burgundi, Franchi, Longobardi che saccheggiarono la città, fino alla definitiva incursione dei Saraceni intorno al 700 che la assoggettarono fino alla loro definitiva cacciata dalla Provenza da parte di Guillaume d’Arles nel 973. Per difendersi, la popolazione si trasferì nella impervia Entrevaus.

I vescovi quando la città fu distrutta posero la loro sede dapprima a Briançonnet, per poi trasferirsi ad Annot, quindi a Thorame e Beuil, nella contea di Nizza. Nel XV secolo tornarono a risiedere a Glandèves, mentre il Capitolo preferì Entrevaus. Il vescovo Jean-Dominique Ithier fece costruire il nuovo episcopio a Glandèves alla metà del XVII secolo.

Quando nel XIV secolo parte del territorio entrò a far parte dei possedimenti dei Savoia, 27 parrocchie vi si trovarono assoggettate (le altre 23 restarono sotto il dominio francese). Nel 1713, quando la contea di Nizza entrò a far parte del Regno di Sardegna, il territorio sabaudo della diocesi continuò ad essere amministrato da un Vicario Generale, che risiedeva a Poggetto Tenieri (oggi Puget Théniers) col benestare del governo di Torino1.

 

Lo stemma della città è un classico esempio di tipo “parlante”, si blasona: “D’azur au pont d’or entre deux rochers d’argent mouvant des flancs et à la rivière du même coulant sous le pont” (D’azzurro, al ponte d’oro entro due rocce d’argento moventi dai fianchi e al fiume dello stesso scorrente sotto il ponte). Questo stemma è già presente nell’Armorial Général de France (redatto da Charles D’Hozier, edizione del 1696, XXX volume: Provence, II parte) con la differenza del fiume oro.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione

(1): L’ultimo vescovo di Glandèves, Henri-Hachette des Portes, quando la Costituzione Civile del Clero del 1790 gli rese impossibile amministrare la sua diocesi soppressa, si rifugiò a Poggetto Tenieri, nella parte restante in territorio sabaudo, fino a che anche quella fu occupato dalle truppe francesi nel 1792. Pio VII soppresse la Diocesi (con la bolla Qui Christi Domini del 15 luglio 1801) e ne unì il territorio alla diocesi di Digne e poi, con la soppressione di quella, all’arcidiocesi di Nizza.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’azzurro, al ponte d’oro entro due rocce d’argento moventi dai fianchi e al fiume dello stesso scorrente sotto il ponte”.

Colori dello scudo:
azzurro

LEGENDA

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