Comune di Feroleto della Chiesa – (RC)

Articoli correlati

Informazioni

  • Codice Catastale: D545
  • Codice Istat: 80032
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 1791
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 7.62
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

La probabile origine di Feroleto della Chiesa è dovuta ai Bruzi, l’antico popolo guerriero fondatore della città di Consentia, l’attuale Cosenza, e dominatore dell’Italia nella sua parte più meridionale.

Alcuni, però sostengono un’origine posteriore legata alla fuga dei profughi di Tauriana sfuggiti alle incursioni saracene.

Deriva il suo nome dal latino ferula con il senso di canna. È quindi presumibile che vi sia stata una coltivazione estensiva della canna sul suo territorio. Il determinante della Chiesa deriva, invece, dal fatto che il paese era sorto come casale di Borrello e ne rimase amministrativamente collegato. Dal  1197 il “Feudo di Ferlito” viene concesso dall’imperatore tedesco Enrico VI alla Chiesa Metropolitana di Messina da qui il determinante che verrà aggiunto nel 1816 per distinguerlo da Feroleto Antico in provincia di Catanzaro.

Analogamente a quanto supposto per Feroleto Antico, alcuni vorrebbero far derivare il nome dal latino fero (nel senso di porto) e leto (nel senso di I), quindi luogo che porta letizia. Questa interpretazione potrebbe fare riferimento alla rigogliosa vegetazione della zona, ma è poco considerata.

Lo stemma comunale riprende, in effetti, la prima interpretazione.

Nel 1522, Feroleto fu ceduta dall’arcivescovo a Camillo Pignatelli. Nel 1638 venne distrutta da un terremoto e poi ricostruita.

Viene successivamente acquistata dai di Frangia, nel 1693, che la tennero col titolo di marchesi.

Entrò successivamente a far parte dei possedimenti dei Toraldo. In seguito rientrò nel contado di Borrello, restando assoggettata alla signoria dei Pignatelli d’Aragona di Monteleone fino all’abolizione del feudalesimo. In seguito, passò ai Caracciolo, agli Sforza, ai duchi di Monteleone, alla Metropolitana di Messina e, infine, ai conti di Borrello

Nel 1783, venne nuovamente distrutta da un terremoto e anche quello dell’inizio del 1800 la danneggerà pesantemente.

I francesi la collocheranno tra le università del cosiddetto governo di Laureana di Borrello.

Per decreto, il 27 marzo 1847 gli venne riunito il villaggio di Plaesano, staccato dal Comune di Galatro.

Lo stemma, concesso assieme al gonfalone con un Decreto del Presidente della Repubblica del 27 giugno 1983 n. 2617 viene così blasonato: “D’azzurro ai tre spini secchi posti in palo a guisa di alberi sradicati d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”, mentre il gonfalone è blasonatpo come un “Drappo partito di giallo e di azzurro…”. È uno dei pochi stemmi italiani che alla rappresentazione naturalistica degli oggetti preferisce la loro stilizzazione da grafica pubblicitaria.

 

Nota di Bruno Fracasso

 

 

Sitografia

  • Sito ufficiale del Comune
  • Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=6566&RicLin=en&RicDimF=2
  • Domenico Caruso, Approdo Calabria, https://www.approdocalabria.it/giornale/il-viaggio-nella-piana-porta-a-feroleto-della-chiesa/

Stemma Ridisegnato


Fonte: Archivio Centrale dello Stato

Reperito da: Giuseppe A. Borgese

Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo araldico


“D’azzurro ai tre spini secchi posti in palo a guisa di alberi sradicati d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
albero, spino

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico


“Drappo partito di giallo e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, giallo
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    2617
    concessione
    27 Giugno 1983