Città di Figline Incisa Valdarno – (FI)

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Informazioni

  • Numero abitanti: 23389
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 98.20
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il Comune è stato istituito in data 1 gennaio 2014, unendo i due Comuni di Figline Valdarno e di Incisa in Val d’Arno. Si viene così a formare un’unità territoriale di circa 23.000 abitanti, che sommano gli oltre 6000 residenti di Incisa ai quasi 17000 di Figline.

Principale centro del Valdarno Superiore fiorentino, «ha Figline un giro di mura, della forma di un parallelogrammo che termina in due coni troncati, attraversata nella sua maggiore lunghezza dalla strada Regia aretina fiancheggiata da decenti abitazioni, specialmente lungo il borgo di mezzo, e intorno alla vasta piazza del suo mercato», per usare le parole del Repetti. Questa sua posizione centrale, ben servita dalle principali vie di comunicazione con Firenze, Arezzo, il Chianti e il Casentino, ne fece fin dal XIII secolo un attivo mercatale. Incisa, che dista solo cinque chilometri, è un grosso borgo sorto attorno a un castello che chiudeva strategicamente la vallata del Valdarno e vigilava un importante ponte sull’Arno.

Incisa, storicamente, è già stata unita al territorio figlinese. Lo Statuto del Capitano del Popolo fiorentino del 1322 cita un «Capitaneus lige Fighini et Ancise», che aveva un salario di ottanta lire di fiorini piccoli. Nel XV secolo venne invece formata la Podesteria di Cascia e Ancisa. Con le riforme Leopoldine, Incisa venne nuovamente riunita a Figline, e anche il Repetti, che scriveva negli anni Trenta dell’Ottocento, cita la «comunità riunita di Figline e Incisa». Ciò nonostante, come spesso avviene in Toscana fra borghi vicini, le popolazioni furono sempre divise da un’accesa rivalità di campanile, che – secondo la memoria popolare – hanno dato vita nel tempo a episodi coloriti. Nel 1851, sotto la spinta autonomistica della popolazione, ne fu distaccata per dar vita alla Comunità di Ancisa, che solo nel 1859 assunse l’attuale denominazione. Oggi, divenute più importanti le motivazioni economiche rispetto a quelle sentimentali, le due comunità trovano la loro ricomposizione.

Lo stemma civico di Figline Valdarno (in uso fino al 2013) si blasona «d’azzurro, al leone d’oro, tenente con le branche anteriori una bandierina bifida d’argento, svolazzante a sinistra, caricata del giglio rosso di Firenze, astata al naturale».

Concesso con decreto del Capo del Governo in data 10 settembre 1929, è di origine incerta al dire del Passerini, che annota: «perché questa terra usi il leone io non sò, seppure non rappresenta il marzocco fiorentino; certamente la bandiera del popolo che tiene levata, indica la gagliardìa con cui la si vuole difendere». Ritengo tuttavia che non sia altro che la riproduzione del blasone di origine medievale della podesteria.

Lo stemma civico di Incisa Valdarno (in uso fino al 2013) si balsona: «interzato in fascia: nel primo, di verde, con la scritta, in caratteri maiuscoli d’oro: DI TRE COLORI; nel secondo, d’argento alla branca d’orso, strappata, posta in fascia, al naturale, trapassata dalla freccia di nero, con la punta all’insù, posta in sbarra; nel terzo, di rosso, con la scritta, in caratteri maiuscoli d’oro; E D’UNA, nella prima riga, CONTENENZA, nella seconda riga».

Lo stemma fu creato al momento della creazione della nuova Comunità, nel 1851. Riferisce il Passerini che «questa terra faceva parte della lega di Cascia che aveva per arme un orso. Piccolo luogo, ebbe fino dai tempi andati per proprio stemma una parte dell’orso; una zampa ferita, cioè ancisa. Il gonfaloniere Brucalassi, nel riprendere, nel 1860, l’antico stemma da lunghissimi anni dimenticato, volle pur ricordare il tempo in cui lo fece: perciò, diviso il campo orizzontalmente nei tre colori nazionali, collocò la zampa dell’orso nella parte di mezzo , e divise tra le altre due il verso della divina Commedia «Di tre colori e di una contenenza», scritto a caratteri d’oro».

Lo stemma civico del nuovo Comune di Figline e Incisa Valdarno è stato riconosciuto con D.P.R. 26.08.2015.

Note di Michele Turchi

Bibliografia:

Emanuele REPETTI, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca, Garfagnana e Lunigiana, Firenze, presso l’Autore ed Editore, 1833-1846, alla voce.
Luigi PASSERINI, Le armi dei Municipj Toscani. Illustrate dal cav. Luigi Passerini, pubblicate per cura di Angiolo Mariotti incisore, Firenze, Tip. E. Ducci, 1864, pp. 97, 121.
Renato STOPANI, Figline Valdarno e Incisa Valdarno, in: La Toscana paese per paese, Firenze, Bonechi, 1981.
Statuti della Repubblica fiorentina editi a cura di Romolo Caggese, nuova edizione a cura di Giuliano Pinto, Francesco Salvestrini e Andrea Zorzi, Firenze, L.S. Olschki, 1999, I, pp. 252.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Michele Turchi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


d’azzurro, all’orso ritto, posto a destra, rivoltato, di nero, linguato di rosso, affrontato al leone d’oro, linguato di rosso; orso e leone afferranti con entrambe le zampe anteriori l’asta della bandiera, d’argento, posta in palo, con il drappo bifido, sventolante a sinistra, dello stesso, caricato dal mezzo giglio di Firenze, di rosso, unito a sinistra alla mezza croce, dello stesso.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
asta, bandiera, croce, drappo, giglio, leone, orso, zampa
Attributi araldici:
a destra, a sinistra, afferrante, affrontato, bifido, caricato, linguato, posto in palo, ritto, rivoltato, sventolante, unito

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco alla bordura di rosso…”.

Colori del gonfalone: bianco, rosso

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    3 Ottobre 2016

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    26 Agosto 2015