Comune di Fiumefreddo Bruzio – (CS)

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Informazioni

  • Codice Catastale: D624
  • Codice Istat: 78055
  • CAP: 87030
  • Numero abitanti: 3156
  • Nome abitanti: fiumefreddesi
  • Altitudine: 220
  • Superficie: 30.55
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 41.0
  • Comuni confinanti:

    Falconara Albanese, Mendicino, Longobardi.

  • Santo Patrono: L’Immacolata (8 dicembre)

Storia dello stemma e del comune

Risale al 1535, quando i feudatari Fernando de Alarcon, illustre condottiero, e suo genero Pietro Gonzales de Mendoza diedero un apporto decisivo alla spedizione di Tunisi, promossa da Carlo V per sconfiggere in casa Ariadeno Barbarossa, il gran corsaro, che aveva funestato le coste d ’ Italia sino a Fondi.

Al loro ardimento si deve la riuscita dell’impresa con l’espugnazione della Goletta, fortezza che chiudeva lo “stagno” di Tunisi, formata da una torre centrale, sorretta ai fianchi da altre due torri più piccole.

Reduce da Tunisi, il de Alarcon, a futura memoria della gloriosa impresa, fece erigere, a difesa delle mura di cinta del paese, una fortezza, esemplata su quella di Tunisi, che chiamò, appunto, la Goletta, andata distrutta a fine Ottocento per far posto alla rotabile – centro storico – Nazionale 118, mentre resiste la “ Via della Goletta ” verso l ’ uscita della Porta del Mare.

Anche l ’ “Universitas civium” (l’attuale comune), a meglio tramandare la memoria dell’evento, ottenne da Carlo V, in pari tempo, il privilegio di raffigurare come simbolo araldico le tre torri della Goletta nel campo del suo scudo, facendolo sormontare dalla corona marchionale della Valle Siciliana dei de Alarcon y de Mendoza, anche signori della baronia di Fiumefreddo.

Due esclusivi segnacoli, la “Via della Goletta” e l’araldica municipale, di una memoria, che si carica di una valenza storica di estensione europea ed africana.

Si ringrazia il sig. Settimio Martire per le notizie reperite sul suo sito Vivere fiumefreddo

Il paese è di origine medievale e nel XIII secolo fu feudo di Simone Mammistra e di Giovanni Bomio De Freny. Successivamente passò ai Sanseverino, che lo tennero (salvo un breve periodo in cui fu dei Cardona) fino al 1528, e poi agli Alarçon Mendoza.

Presso l’abitato si trovano i resti del Castello, la cui ultima fase costruttiva risale al ’600. Della cinta muraria si conservano porte d’accesso e torri di guardia.

Del ’600 è anche il palazzo Pignatelli che presenta un pregevole portale scolpito.

La chiesa di Santa Chiara ha il portale in pietra che presenta reminiscenze durazzesche (1552), mentre all’interno vi è il soffitto ligneo a cassettoni e il pavimento maiolicato del XVII secolo. La chiesa custodisce pregevoli tele del Pascaletti.

 

Note di Luigi Prato

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini




Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune