Città di Frattamaggiore – (NA)

Articoli correlati

Informazioni

  • Codice Catastale: D789
  • Codice Istat: 63032
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 30108
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 5.32
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Frattamaggiore deve il nome al latino fracta, con significato di ‘luogo impervio ed incolto con macchie e dirupi’ pertinenza della città di Atella, che alcuni coloni di Miseno nell’850, fuggiti dalla loro città distrutta dai Saraceni e insediatisi nel luogo (già abitato da alcuni boscaioli) bonificarono e vi edificarono la chiesa dedicandola al loro concittadino san Sossio. A questi si unirono anche alcune popolazioni cumane.

 

È documentato come casale col nome di Fracta in un documento del 9 settembre 923.

 

Nel XIII secolo, poco distante da Fracta, si stabilì un piccolo gruppo di profughi di Atella, che diede origine alla borgata di Fracta Piczula (o Frattula, l’attuale Frattaminore). Da quel momento, per distinguerlo, il vecchio insediamento venne definito Fracta Majore, come si evince da un diploma del principe Carlo d’Angiò, figlio di re Roberto, ove compare per la prima volta il nuovo toponimo.

 

Nel 1493 Fractamajore divenne sede della Gran Corte della Vicaria, mentre le sue funi e le sue gomene di canapa si esportavano in tutto l’impero spagnolo.

 

 Nel 1630 l’Università frattese venne ceduta in feudo al barone di Sangro, ma tre anni dopo il Consiglio riuscì ad operare il suo riscatto.

 

Lo Statuto comunale di Frattamaggiore descrive lo stemma riconosciuto con R.D. del 5 giugno1902, registrato alla Corte dei Conti il 23.VI.1902, Reg. 4, Foglio 12 con la blasonatura ufficiale:

«D’oro al cignale passante sulla campagna erbosa e caricata di erboscelli (fratte), il tutto al naturale, sormontato da tre tau di rosso, ordinati in fascia nel capo; colla bardatura composta di oro e di rosso. Lo scudo sarà sormontato da un cerchio di muro aperto di quattro porte e quattro finestre semicircolari, sostenente otto torri merlate, il tutto d’oro; e con cimiero di un capo e collo di rinoceronte, ornato di argento, e posto fra due rami, a destra di alloro, a sinistra di quercia, fruttati di oro, divergenti e decussati sotto la punta dello scudo stesso.»

Il fondo oro simboleggia la ricchezza e fertilità della contrada, mentre le tre Tau o Croci di Sant’Antonio di color rosso ricordano l’origine greca della località e simboleggiano le tre colonie dalle quali ha avuto origine la città di Frattamaggiore: Miseno, Cuma e Atella.

Il cinghiale, o maiale selvatico, oltre ad essere un “rafforzativo” simbolico per sant’Antonio abate ricorda la Fratta, ossia una zona coperta sterpi.

 

Lo scudo in uso è contornato da una bordura rossa e azzurra (in contrasto col blasone ufficiale), colori regali della Casa reale d’Angiò di Napoli e poi degli Aragonesi: che si vuole concessa dal re Ferrante I d’Aragona nel 1493, epoca che vide l’elevazione di Fratta in Vicaria Regia. Lo scudo è sormontato da un cimiero che riprende il cinghiale (mentre il blasone lo descrive come rinoceronte) e dalla corona del rango di città della vecchia regolamentazione antecedente il 1943, dato che con RD del 5 giugno 1902 venne concesso dal Re d’Italia il titolo civico.

 

La bandiera della città si ispira al vessillo Presidenziale italiano: è composta da un drappo rosso, bordato d’azzurro, caricato da un rombo bianco tangente i bordi, bordato d’oro e caricato dallo stemma della città.

 

Dal 2006 è gemellata con il vicino Comune di Striano.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Reperito da: Anna Bertola

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini






Profilo araldico


“D’oro al cignale passante sulla campagna erbosa e caricata di arboscelli (fratte), il tutto al naturale, sormontato da tre tau di rosso, ordinati in fascia nel capo; colla bordatura composta di oro e di rosso. Lo scudo sarà sormontato da un cerchio di muro aperto di quattro porte e quattro finestre semicircolari, sostenente otto torri merlate, il tutto d’oro; e con cimiero di un capo e collo di rinnoceronte, ornato di argento, e posto fra due rami, a destra di alloro, a sinistra di quercia, fruttati di oro, divergenti e decussati sotto la punta dello scudo stesso”.

Colori dello scudo:
oro
Oggetti dello stemma:
arboscello, campagna, cinghiale, tau
Pezze onorevoli dello scudo:
bordatura
Attributi araldici:
caricato, composto, erboso, ordinato in fascia, passante, sormontato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Note


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro
Profilo Araldico

“Drappo di rosso alla bordura di azzurro caricato dalla losanga di bianco tangente i bordi bordata di giallo e caricata al centro dello stemma comunale sormontato dalla denominazione della città…”

bandiera ridisegnata

Fonte: Roberto Breschi

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
Altre Immagini
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    5 Giugno 1902