Comune di Giacciano con Baruchella – (RO)

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Informazioni

  • Codice Catastale: E008
  • Codice Istat: 29027
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2246
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 18.36
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma del comune di Giacciano con Baruchella (riconosciuto con DPCM dell’ 8 dicembre 1951) si presenta: “d’azzurro, tagliato dalla sbarra doppio merlata d’argento, accompagnata in capo dal leone di San Marco al naturale e in punta dalla lupa accovacciata, rivoltata, allattante due putti di carnagione, pure al naturale”. (Nostro blasone)

Lo stemma intende in tal modo richiamare la storia di antica zona di frontiera del territorio, tra la Repubblica di Venezia e lo Stato Pontificio (del quale gli Estensi di Ferrara erano feudatari).

 

Si tratta di un comune “sparso”, comprendente i territori di Baruchella (sede del Municipio), Giacciano e Zelo, un tempo indipendenti.

 

Giacciano rimanda innanzitutto al “ghiaccio”, come Zelo richiama il “gelo” e si riferiscono al fatto che, durante l’inverno, si poteva attraversare i corsi d’acqua in queste zone dal freddo particolarmente intenso.

 

Baruchella, va deriva dal soprannome “Baruchello” attribuito alla famiglia dei Cisamini della Fratta; grandi possidenti locali, nominati nei primi documenti ritrovati. Baruchella sorge nel XV secolo a seguito della delle bonifiche effettuate dall’abbazia della Vangadizza di Badia Polesine dopo la grande rotta del Po del 1438, concedendo vasti appezzamenti di terreno a nobili famiglie con il sistema del livello perpetuo, tra questi i Cisamini, originari di Ferrara e stabilitisi a Legnago, che nel 1471 furono investiti del territorio che sarà detto di Baruchella.

Successivamente questa zona polesana sarà contesa tra la Serenissime e i duchi di Ferrara. Disputa che avrà termine nel 1569 per l’intervento del papa: alla Serenissima spettò Baruchella, mentre Zelo e Giacciano andarono al Duca di Ferrara, per passare poi, a partire dal 1598, nello Stato Pontificio.

 

Di particolare importanza furono, nei periodi successivi, le bonifiche intraprese dalla nobile famiglia bolognese dei Bentivoglio d’Aragona, ai quali si deve anche la costruzione tra il 1669 e il 1672 della chiesa parrocchiale di Giacciano, abbellita in seguito da lapidi sepolcrali, tra le quali spicca il bassorilievo della Dolente attribuito da alcuni, forse erroneamente, ad Antonio Canova.

 

Nel 1797 l’intero territorio comunale entrò nei confini della Repubblica Cispadana e poi della Repubblica Cisalpina, rientrando nel dipartimento del Basso Po.

Il Trattato di Campoformido divise per breve periodo le sorti dei tre paesi, lasciando Baruchella all’Austria; la seconda campagna napoleonica li riunì di nuovo nella Repubblica Italiana dal 1802 e nel Regno d’Italia dal 1805.

In seguito al Congresso di Vienna del 1815 la Transpadana Ferrarese passò nel Regno Lombardo-Veneto.

Il 1º gennaio del 1859, per volontaria adesione, i comuni di Giacciano con Zelo e di Baruchella si aggregarono assumendo l’attuale forma e denominazione in uso. Nel 1866 il comune passò, con tutto il Veneto, definitivamente sotto l’amministrazione italiana.

 

È gemellato con Ludza è un comune della Lettonia appartenente alla regione storica della Letgallia.

 

 

Zelo

 

Il fondo agricolo di Zelo, Gelo o anche Zelle è nominato in documenti del X secolo come possedimento del monastero di Sant’Andrea in Ravenna. Il nucleo abitato è nominato per la prima volta nel 1017 come San Martino di Zelo; aggregato alla vicina Trecenta, anch’essa soggetta ad un’abbazia benedettina, quella della Vangadizza (Badia Polesine). In seguito, il nucleo originario fu distrutto da una delle tante disastrose alluvioni che hanno colpito la zona della “Valle di Zelo”.

L’attuae abitato di Zelo si è sviluppato quando il territorio faceva parte della cosiddetta “Transpadana Ferrarese” estense passata poi allo Stato Pontificio nel XVI secolo.

 

Durante il periodo napoleonico il territorio comunale entrò a far parte del dipartimento del Basso Po. Entrò poi per alcuni anni nei confini della Repubblica Cisalpina nel 1797. Il Trattato di Campoformido divise ancora i tre paesi, lasciando Baruchella all’Austria. Infine dopo varie vicissitudini, si riunirono al Regno d’Italia nel 1805.

Il 1º gennaio del 1859, per volontaria adesione; i comuni di Giacciano con Zelo e di Baruchella si aggregarono assumendo l’attuale forma.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

 

Bibliografia:

Tramarin, Maurizio. Giacciano con Baruchella. Tre paesi, un comune. Cassa Rurale e Artigiana di Giacciano con Baruchella, 1992.

Statuto del Comune di Giacciano con Baruchella. Titolo I, art. 4 § 2.  delibera n. 50 del 20 dicembre 2001

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini



Profilo araldico


“Di azzurro, alla sbarra doppio merlata d’argento, accompagnata in capo dal leone di San Marco d’oro e in punta dalla lupa al naturale, rivolta. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
leone di San Marco, lupa
Pezze onorevoli dello scudo:
sbarra doppiomerlata
Attributi araldici:
accompagnato in capo, accompagnato in punta, rivoltato

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Archivio Centrale dello Stato

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Luigi Ferrara

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune


    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    1 Dicembre 1952