Comune di Greve in Chianti – (FI)

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Informazioni

  • Codice Catastale: E169
  • Codice Istat: 48021
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 14351
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 169.04
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Sviluppata nel corso del XIII secolo come mercatale ai piedi del castello di Monteficalle (oggi Montefioralle), Greve fu sede della Lega di Val di Greve, di cui si ha menzione nello Statuto del Capitano del Popolo del 1322-25.

Nel 1415 Greve divenne sede di una Podesteria, la cui giurisdizione si estendeva anche sulla limitrofa Lega di Cintoia; per le cause penali faceva capo al Vicariato di San Giovanni. Questo assetto rimase pressoché stabile al tempo del Granducato mediceo, fino alle riforme promulgate nel 1744 dal granduca Pietro Leopoldo.

Un’insegna riferibile alla Lega grevigiana è attestata da un esemplare lapideo riferibile al secolo XV, oggi conservato nella sede municipale di Greve, nel quale si trova rappresentato un leone – forse allusione parlante al piviere di San Leolino a Panzano – che con la branca destra tiene uno stocco poggiato sulla spalla e lo scudetto del Popolo Fiorentino caricato sull’omero.

I blasonari di epoca più tarda recensiscono tipologie che presentano non banali differenze, forse da mettere in relazione a diverse entità rappresentate (Lega, Podesteria, Castello?), oppure a varianti assunte nel corso dei secoli. La prima è costituita da un leone d’argento sostenuto da un monte di sei cime d’oro, compreso in uno scudo dal campo rosso; anche in questo caso le figure danno indizi su una precedente araldica dei pivieri insistenti sul territorio, quali il leone, figura parlante e attributo agiografico della pieve di San Leolino a Panzano, e i monti, ancora elemento parlante per quello di San Cresci a Monteficalle, che costituiva il corpo centrale della Lega. Altri blasonari rappresentano invece un leone passante nella prima partizione di un troncato rosso e oro, a volte con la testa in maestà (tecnicamente leopardo), tenente con la branca destra uno stocco poggiato sulla spalla e uno scudo con l’arme del Popolo fiorentino caricato sull’omero.

Al tempo delle riforme promulgate nel 1744 dal granduca Pietro Leopoldo la nuova Comunità di Greve, pur ampiamente rinnovata nelle competenze e nelle strutture di governo, mantenne inalterato il territorio precedentemente sottoposto alla Podesteria, fondendo in un’unica entità le disciolte Leghe di Cintoia e di Val di Greve.

L’insegna adottata dalla Comunità, e poi dal Comune di Greve – la cui denominazione ufficiale venne integrata nel 1865 col determinativo “in Chianti” – è del tutto diversa dalle insegne in precedenza adottate dalla Lega e Podesteria. All’originario leone si sostituisce l’Agnus Dei, prendendo a modello il simbolo dello Spedale di Bonifazio, che gestiva lo spedaletto di San Lazzaro a Greve, e oggi collocato nella sala del consiglio comunale. «Io non so per qual motivo usi di uno stemma che rammenta quello dell’arte della lana e dell’Opera del nostro duomo. Siccome uno dei principali prodotti agrari del luogo era la lana: forse da ciò ne è derivata l’arme attuale», annotava Passerini nel 1864. È dunque questo uno dei rari casi in cui il leone… si è fatto agnello!

Lo scudo troncato d’oro e d’azzurro sarebbe invece ripreso dall’arme degli Adimari, che nel Medioevo ebbero vasti possessi nella zona. Una tradizione locale, priva di fondamento documentale, riconosce allo stemma una corona simile alla celebre Corona Ferrea del Regno d’Italia (oggi conservata nel Tesoro della cattedrale di Monza) come privilegio per i Comuni di antica origine (e quindi in riferimento all’antiche Leghe di Cintoja e di Val di Greve).

Lo stemma è definito dallo Statuto comunale (art. 3 punto 4).

 

 

(Nota di Michele Turchi e Massimo Ghirardi)

 

Bibliografia:

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864, p. 117.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985.

– Gli stemmi dei Comuni toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991.

– AA.VV., Dizionario di Toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1997 (prima edizione 1990).

– C. Baldini, Le tre Leghe del Chianti, San Casciano V.P. 1997, p. 58.

– A. Merciai, Appunti storici sulla piazza del mercatale a Greve in Chianti, in I mercatali nel Chianti, Radda in Chianti 2000, pp. 77-93.

Stemma Ridisegnato


Fonte: Michele Turchi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini



Profilo araldico


“Spaccato, d’azzurro e d’oro; l’azzurro caricato da un agnello pasquale passante d’argento”.

Colori dello scudo:
azzurro, oro
Partizioni:
troncato
Oggetti dello stemma:
agnello pasquale
Attributi araldici:
passante

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: www.radicedidue.com/Toscana

Fonte: Michele Turchi

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • istituzione nuovo comune