Città di L’Aquila – (AQ)

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Informazioni

  • Codice Catastale: A345
  • Codice Istat: 66049
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 72511
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 466.96
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il decreto de Capo del Governo del 14 luglio 1937 riporta “D’argento all’aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata e armata d’oro, accostata dalla scritta P.H.S. in capo e ai fianchi:Immota manet”.

Nel verbale della Giunta permanente araldica dell’adunanza 19 dicembre 1933, leggo invece che il Commissario del Re si esprimeva in tal modo: “si accettano le richieste del Podestà di Aquila; ma doversi osservare che le sigle P.H.S. debbono correggersi in I.H.S. che formano il monogramma notissimo di S. Bernardino da Siena. La lettera P. invece della I. è evidente errore di un lapicida”. Evidentemente nel Decreto il parere della Giunta non è stato preso in considerazione.

Anche nel Libro araldico degli Enti morali, da lei citato viene riportata la sigla P.H.S.

Il fasc. conserva altra documentazione su questo argomento che andrebbe visionata con maggiore accuratezza.

Nota di Elena Ginanneschi

Secondo una nota leggenda 100 castelli abruzzesi si riunirono per fondare una nuova città: ogni castello aveva il compito di fornire al nuovo insediamento una piazza, una chiesa e una fontana; all’ultimo momento uno dei castelli si tirò indietro. Gli altri 99 castelli, però, decisero di fondare lo stesso la città . a questo episodio leggendario si riferisce la curiosa denominazione della celebre “fontana delle 99 cannelle”. Storicamente la fondazione dell’Aquila viene deliberata nel 1254 (secondio lo storico Buccio di Ranallo da Popleto) per volontà degli abitanti dei villaggi (“castelli”) del territorio, che intendono così difendersi dalle imposizioni (soprattutto fiscali e militari) dei baroni feudali.
Per intercessione dil papa Gregorio IX nel 1229, ottengono da Corrado IV di Svevia il permesso di fondare la nuova città, come si legge nel diploma relativo, a lungo ritenuto dell’imperatore Federico II, padre di Corrado.

La città viene chiamata Aquila, riprendendo il toponimo col quale era già noto il luogo per la sua posizione elevata, e in omaggio all’insegna dell’Impero, che era appunto all’epoca un’aquila nera in campo d’oro, immagine che viene adottata anche come stemma “parlante” della città, “brisato” (cioè “modificato”) con il campo d’argento.

Nel 1861 venne rinominata Aquila degli Abruzzi e, dal 1939, solo L’Aquila, con l’articolo determinativo che sarebbe sempre corretto declinare (come nel caso della Spezia, che lo ha prescritto nello Statuto).

Lo stemma civico si blasona: “D’argento all’aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata e armata d’oro, accostata alla scritta PHS in capo e IMMOTA MANET ai fianchi”.

Nel gonfalone, oltre il civico stemma, sono presenti le insegne degli storici quartieri “extra mœnia” di San Marciano, Santa Maria Paganica, San Pietro e Santa Giusta.

Note di Massimo Ghirardi.

Il motto dell’Aquila va inteso IMMOTA PHS MANET ovvero “Immota Publica Hic Salus Manet” (la salute pubblica qui rimane immutata) oltre che nella soluzione ridotta IMMOTA MANET”.

Lo storico locale Errico Centofanti, nel suo libro “La festa crudele” sul terremoto del 1703, tra le altre cose deduce dalla indole aquilana il cambio dei colori civici in conseguenza di quella tragedia: gli antichi colori municipali della città, il bianco ed il rosso, dopo quel 2 febbraio 1703, divennero il nero e verde attuali, “l’uno a ricordo perenne di quel lutto civico, l’altro in segno di speranza”.

Note integrative di Matteo M. dell’Aquila

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Reperito da: Fabrizio Caporali

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini



Profilo araldico


“D’argento all’aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata e armata d’oro, accostata dalla scritta P.H.S. in capo e ai fianchi:Immota manet”.

Oggetti dello stemma:
aquila, scritta, volo
Attributi araldici:
abbassato, accostato, al fianco, armato, coronato, in capo, rostrato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini




Profilo Araldico


“Drappo di bianco bordato di velluto verde arabescato e frangiato in oro, caricato dello stemma della città, con l’iscrizione centrata in oro “Città di Aquila degli Abruzzi”, sormontata da una stella di cinque raggi d’oro: il tutto accantonato dagli stemmi in scudetti sannitici dei quattro quartieri della città: di San Marciano, di S.Maria Paganica, di S.Pietro a Coppito e di Santa Giusta e cioè: 1° d’azzurro all’albero piantato su terreno erboso, il tutto al naturale sormontato da un uccello; 2° d’argento alla testa di moro chiomata di nero tenente in bocca una rosa al naturale; 3° d’argento alla croce di rosso; 4° d’azzurro a due bande d’oro accostate da due stelle d’oro. Le parti di metallo e i nastri saranno dorati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto verde con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento (sic)”.

Colori del gonfalone: bianco, verde
Partizioni del gonfalone: bordato
Profilo Araldico

“Drappo partito di verde e di nero caricato al centro dello stemma comunale.

bandiera ridisegnata

Fonte: Roberto Breschi

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Regio decreto di Corrado IV di Svevia del 1254.


    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    14 Luglio 1937

    Libro Araldico Enti Morali al volume II pag. 565 n. 1923


    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    22 Ottobre 1927