Comune di Laterina Pergine Valdarno – (AR)

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Informazioni

  • Codice Catastale: E468
  • Codice Istat: 51019
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 3606
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 24.08
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il Comune di Laterina Pergine Valdarno è stato ufficialmente formato il 1 gennaio 2018 dall’unione dei territori di Laterina (sede del municipio), e Pergine Valdarno, facendo seguito al risultato del referendum precedentemente indetto tra i cittadini delle due municipalità.

 

Laterina. Posto all’imbocco del Valdarno di sopra, il castello, in origine detto di Monte Leone, ebbe nel Medioevo rilevante importanza strategica. Fin dall’XI secolo fu dominio degli Ubertini, ai quali lo contesero con alterne fasi i fiorentini, finché non entrarono in gioco anche i rivali Tarlati. Quando nel 1337 la due parti vennero costrette a venire a patti, il castello di Laterina venne affidato a Firenze, che provvide a munirlo di nuove fortificazioni. Formalmente, il castello venne tuttavia aggregato allo Stato fiorentino solo nel 1384, al tempo dell’acquisizione del contado aretino. Contestualmente vennero aggregati alla Podesteria di Laterina i comuni di Gello Biscardo, Castiglion Fibocchi e Penne. La Podesteria costituiva tuttavia un territorio di confine, parte del quale era compreso nel vicariato del Valdarno (ovvero nel Contado) e parte nel vicariato di Anghiari (compresa nel Distretto). Tale situazione rimase stabile fino al XVIII secolo.

La Podesteria di Laterina alzava una insegna in campo rosso, costituita da un leone posto su un monte di sei cime, il tutto d’oro, con un lambello che attraversa il collo al leone; tipologia che si trova attestata, con poche varianti, da tutte le fonti note. Si tratta, come ipotizzò Passerini, di uno stemma parlante, che prende origine «dal nome di Monteleone dato al paese da Gualtieri duca d’Atene, quando, durante il breve tempo della sua tirannia, ordinò che vi fosse edificato un castello».

Con le riforme messe in campo dal granduca Leopoldo I (1774) venne costituita la Comunità di Laterina, che comprendeva il territorio della soppressa Podesteria con l’eccezione dei territori di Gello Biscardo e Castiglione Fibocchi, che vennero resi autonomi. Al tempo dell’annessione al Regno d’Italia, Laterina assunse uno stemma sostanzialmente diverso da quello della disciolta Podesteria; per quanto il leone ne costituisca sempre la figura principale, è posto affrontato a un albero nodrito sulla sommità di un monte all’italiana di sei cime (DPCM 3 settembre 1951).

 

Pergine Valdarno. Nella seconda metà dal XIV secolo i comunelli di Badia Agnano, Pergine, Migliari, San Pancrazio e Montozzi entrarono a far parte della Podesteria di Valdambra, detta anche del Bucine dal suo capoluogo. In seguito si federarono assumendo la denominazione di Comunità dei Cinque Comuni distrettuali di Valdambra, che – al contrario del resto della Podesteria – venne assoggettata al Distretto fiorentino, che prevedeva norme diverse rispetto soprattutto in termini di tassazione.

Nel 1774, in seguito alle Riforme leopoldine, la Comunità dei Cinque comuni distrettuali venne distaccata da quella del Bucine, dando vita alla Comunità di Valdambra. Nel 1865 il Comune assunse la denominazione del suo capuluogo, Pergine Valdarno, e usò di uno stemma D’argento alla fascia di rosso, accompagnata da tre anelletti dello stesso, due in capo ed uno in punta, del quale non si hanno precedenti attestazioni, derivato forse da uno stemma gentilizio, come molti altri creati in quella stessa epoca (DPCM 10 febbraio 1955).

 

Il nuovo comune di Laterina Pergine Valdarno ha assunto, in via transitoria, uno stemma inquartato, con l’insegna del disciolto Comune di Laterina nel I e IV quarto, e quella di Pergine Valdarno nel II e III quarto.

 

 

(nota a cura di Michele Turchi)

 

Bibliografia

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864.

– E. Fasano Guarini, Lo stato mediceo di Cosimo I, Firenze 1973.

– AA.VV., La Toscana paese per paese, Firenze, Bonechi, 1981.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985.

Gli stemmi dei Comuni toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991.

– G. Cherubini, La signoria dei Guidi in Valdambra all’inizio del Duecento, in Fra Tevere, Arno e Appennino. Valli, comunità, signori, Firenze, Tosca, 1992.

– V. Favini, A. Savorelli, Segni di Toscana. Identità e territorio attraverso l’araldica dei comuni: storia e invenzione grafica (secoli XIII-XVII), Firenze 2006.

Stemma Ridisegnato


L'ideatore è: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Giancarlo Scarpitta

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


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Profilo araldico


Proposta di stemma di Giancarlo Scarpitta.
“Inquartato: nel PRIMO e nel QUARTO d’azzurro al leone d’oro affrontato al tronco di un albero di verde fustato al naturale e nodrito sulla sommità di un monte di sei cime, ristretto all’italiana d’oro; nel SECONDO e nel TERZO d’argento alla fascia di rosso accompagnata da tre anelletti dello stesso, due in capo ed uno in punta. Ornamenti esteriori da Comune”.

Poiché entrambi i vecchi emblemi hanno un notevole valore storico ed araldico si è provveduto a proporre uno stemma inquartato (diviso in quattro parti) che riproduceese interamente i simboli, alternando le figure per mettere in luce la nuova realtà condivisa.

Colori dello scudo:
argento, azzurro
Partizioni:
inquartato

Gonfalone ridisegnato


L'ideatore è: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Giancarlo Scarpitta

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


Proposta di gonfalone di Giancarlo Scarpitta.
“Drappo di bianco con la bordatura di azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: bordato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune