Comune di Mongrando – (BI)

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Informazioni

  • Codice Catastale: F369
  • Codice Istat: 96035
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 4009
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 16.70
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il suo nome deriva Mons Grandium, cioè dei Grandis, dei capi, dei potenti, che comandavano gli schiavi ai lavori di ricerca dell’oro nella vicina Bessa.

Mongrando ebbe nel Medio Evo particolare importanza per la sua posizione strategica, posto sulla strada di comunicazione tra il Biellese e il Canavese. Il suo castello fu il luogo di fortunose imprese guerresche.

Faceva parte del Comitato di Vercelli. Fu poi sotto la signoria dei Signori di Mongrando e dei Collocapra (detti anche Gromis, Gromo o Capris) e dei Bertodano.

Con diploma dell’Imperatore Federico Barbarossa, nell’ottobre del 1152, passò a Guido conte di Biandrate.

Dopo diversi altri passaggi, passò, nel 1407, ai Savoia.

In un’azione di guerra di Facino Cane (capitano di ventura nel 1391) fu saccheggiata da questi e liberata dalle truppe di Pietro Bertodano, podestà di Biella.

Durante l’ultima guerra, nel febbraio del 1945, il battaglione partigiano “Leslie Parker” ingaggiava lotta contro i nazifascisti a Santa maria di Mongrando. Nella battaglia una ottantina di uomini venne messa fuori combattimento, tra morti e feriti appartenenti alle forze nazifasciste, i partigiani non lamentarono che qualche ferito.

L’emblema più antico di Mongrando (fino al 1992 in Provincia di Vercelli) è un albero sulla cima di un monte (tecnicamente quando l’albero è piantato nel terreno si dice “nodrito”, cioè “nutrito, alimentato” come in natura) in campo di cielo (o argento), inscritto in una complessa cornice d’oro modanata. Ne venne fatto il consegnamento nel 1689. Il Consegnamento fatto dalla Comunità nel 1614 presenta la variante, rispetto all’attuale, di un albero di castagno di verde.

In seguito, per adeguarlo alla norma vigente il tutto (compresa la cornice) è stato inserito in uno scudo sannitico azzurro completo degli ornamenti esteriori per i Comuni (corona merlata d’argento e serto d’alloro e quercia).

Nel 2000, all’atto della formale concessione dello stemma al Comune, questo è stato ulteriormente modificato: con uno scudo sannitico moderno d’argento, all’albero (di pruno o olivo?), fustato di nero e frondoso di verde, fruttifero, nodrito dal monte dello stesso al naturale fondato in punta; in capo alla fascia di rosso merlata di quattro alla ghibellina.

 

Note di Massimo Ghirardi e Bruno Fracasso

Si ringrazia Carlo Negro per la gentile collaborazione

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini



Profilo araldico


“D’argento all’albero di olivo fruttato al naturale, nodrito sopra un monte di verde. Ornamenti esteriori da Comune”. 

Colori dello scudo:
argento
Oggetti dello stemma:
albero di ulivo, monte
Attributi araldici:
fruttato, nodrito

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Anna Bertola

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco bordato di rosso…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: bordato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Aprile 2000