Città di Parma – (PR)

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Informazioni

  • Codice Catastale: G337
  • Codice Istat: 34027
  • CAP: 43100
  • Numero abitanti: 186690
  • Nome abitanti: parmigiani
  • Altitudine: 57
  • Superficie: 260.77
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il torello

 

Le prime armi della città mostravano un piccolo toro, omaggio al podestà Torello da Strada. Costui, originario della provincia di Pavia, nel 1222 fece costruire il nuovo palazzo del Comune di Parma (distrutto poi con il crollo della torre civica del 20 gennaio 1606) al cui ingresso fu apposto un “torello di marmo” – simbolo della propria famiglia – con le corna dorate; i parmigiani adottarono questo emblema – simbolo di forza, libertà e indipendenza – quale segno della loro città; si tratta di uno dei pochissimi casi in cui uno stemma familiare penetra all’interno dell’insieme degli emblemi di un’antica città comunale; nel 1227, Torello, di nuovo podestà, diede inizio ai lavori del “Castel Torello” che doveva difendere Parma da Borgo San Donnino, ma la riappacificazione tra le due cittadine pose termine ai lavori.

Il signum torelli caratterizzò ampiamente la vita cittadina, venendo usato sui marchi a piombo che certificavano «la regolarità delle misure, dei pesi e delle bilance dei commercianti»[i], impresso dagli ufficiali cittadini sulle merci vendute all’interno delle mura – certificandone così la rispondenza alle norme presenti nelle “rubriche” –, ad esempio il pane, e riportato, obbligatoriamente, sulle insegne delle taverne, sia cittadine che dei borghi limitrofi, sulle quartine di vino in vendita nelle taverne stesse e nelle monete dette perciò torellini.

I colori di questo stemma sarebbero stati “di rosso al toro furioso al naturale”, così nella Cappella del Comune presente all’interno del Duomo, mentre negli Statutis Communis Parmae del 1494 il campo è d’oro.

 

Alla statua posta innanzi al palazzo del Comune veniva dedicata una festa annuale in cui essa «…veniva decorata e vestita di stoffe pregiate [di prevalenza di color rosso, mentre nel 1362 fu adornata di giallo e di azzurro] mentre nelle stanze dell’adiacente palazzo veniva consumato un pranzo per festeggiare la libertas communis»[ii], inoltre a Natale veniva benedetta in Duomo, alla presenza di tutte le massime autorità comunali che subito dopo lo riportavano a spalle e in processione fino al suo solito posto; una conferma della sua percezione quale simbolo delle libertà comunali si ebbe nel 1318 quando, dopo la cacciata di Gilberto da Correggio, insignoritosi della città nel 1303, un toro di pietra fu «solennemente portato in processione fino al palazzo del Podestà e issato sulla campana della torre»[iii].

Il motto

 

Sul sigillo civico riportante il torello era anche presente il motto “HOSTIS TURBETUR QUIA PARMAM VIRGO TUETUR” (“tremino i nemici perché la Vergine protegge Parma”); questa frase apparve nel 1248, dopo il 12 febbraio, in quel giorno, infatti, i parmigiani sconfissero l’armata dell’Imperatore Federico II di Svevia che aveva assediato la città per 232 giorni, tempo durante il quale aveva avuto il tempo di edificare una nuova città antagonista (nell’attuale località Crocetta) alla quale diede per scherno il nome di Vittoria; il motto era anche presente sul carroccio cittadino – chiamato Crevacorem – dove accompagnava un’immagine della Beata Vergine.

 

La croce azzurra

 

Un primo emblema con la croce viene riportato nel 1329 dal Chronicon Parmense: «ad campum vermilium et ad Crucem alba in ipso campo»[iv] (di rosso alla croce d’argento); nello stesso anno è ricordato un corteo che sfila con il nuovo vessillo del Comune, probabilmente quello sopra descritto.

Durante il XIII secolo le cruente lotte tra la fazione guelfa e quella ghibellina causarono innumerevoli vittime, culminate nella strage del giorno di Natale 1264 durante la quale la città fu terrorizzata da ogni sorta di violenze, omicidi e incendi. Due anni dopo (1266) il sarto Giovanni Barisello, stanco di tanti eccessi, reclutò 500 persone del partito guelfo con l’intento di restituire la pace alla città; egli riuscì quindi a far giurare alle famiglie ghibelline di non consegnare la città all’Impero, ma di appoggiare invece la Chiesa, avvenimento che portò al trionfo della parte guelfa. In seguito, questa compagnia si diede, su suggerimento del re di Napoli Carlo d’Angiò – campione della parte guelfa –,il nome di “Società dei Crociati” (societas Cruxatorum) e per molti anni ebbe ampia influenza sulle magistrature del Comune di Parma, al quale impose probabilmente il proprio simbolo: una croce piana d’azzurro in campo d’oro, anche in questo caso venne creata una leggenda secondo la quale la croce azzurra venne data alla città da papa Silvestro I († 335). Nel XIV secolo al primitivo “torello” venne dunque affiancata il nuovo emblema che ebbe anch’esso la propria festa: il 29 settembre, festa di San Michele. La prima testimonianza del nuovo segno appare su una pergamena datata 20 aprile 1447 e riportante i capitoli di alleanza tra Parma e Milano. Il torello e la croce convissero dal XIV al XVI secolo – entrambi i segni compaiono nel sigillo del 1471, nel 1477 gli “Anziani” del Comune ordinarono che l’arme comunale fosse «taurellus et cruxazuri in campo giallo»[v] e sono rappresentati alternati nello zoccolo della Cappella del Comune – quando, forse sotto la dominazione viscontea, il “segno crociato” ha il sopravvento.

 

Il 13 giugno 1811 Napoleone riconobbe alla città il rango “di prima classe” (bonne ville dell’Impero Francese di cui faceva parte), acquisendo così il diritto di aggiungere allo scudo un capo di rosso alle tre api d’oro poste in fascia, nonché la corona muraria regolamentare con l’aquila nascente.

 

Il riconoscimento formale dello stemma è avvenuto con DCG del 22 aprile del 1939 (come riportato nello Statuto del Comune). La corona è stata sostituita da una corona ducale, richiamo all’antico stato di capitale del Ducato Farnese (poi Borbone-Parma).

Nel 2000 l’emblema è stato rinnovato una prima volta, ma riprendendo i principali elementi delle passate versioni: la croce divenuta patente alle estremità (come nelle versioni più antiche), la corona ducale (semplificata), il supporto accartocciato e il motto; solo i rami regolamentari di alloro e quercia dell’araldica civica italiana sono ora entrambi del primo.

Questa versione è quella che ha subito il restyling nel novembre 2021 dalla agenzia Dilemmi srl, che ne ha ricevuto l’incarico dal sindaco Federico Pizzarotti, il disegno è stato stilizzato, la croce è tornata pressoché piana (lievemente patente alle estremità), è sparito il supporto accartocciato e rimangono i due rami di alloro.

Note di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

 

Bibliografia

 

Carion M., L’araldica civica parmense in Studi sul medioevo emiliano. Parma e Piacenza in età comunale, a cura di Greci R., pp. 143-158, CLUEB, Bologna 2009 [http://www.itinerarimedievali.unipr.it/v2/pdf/C_Carion_araldica.pdf, attualmente off-line]

Corradi Cervi M., Il glorioso stemma del Comune di Parma inParma nell’Arte, pp. 137-140, annata VII (1975)

Gli stemmi dei Comuni e delle Province dell’Emilia-Romagna, a cura diSavorelli A., pp.127-128, Bologna, IBC Regione Emilia-Romagna, 2003.

Lo Stemma del Comune di Parma su comune.parma.it

[http://www.comune.parma.it/comune/Handlers/Document.ashx?tipo=ord&id=C44BBDEE-5C6F-4F0F-9FA0-C02AE04B4E01, consultato l’11 aprile 2016]

 

[i]Carion, op. cit., p. 4

[ii]Carion, op. cit., p. 9

[iii]Gli stemmi dei Comuni…, op. cit., p. 128

[iv] Corrado Cervi, op. cit., p. 137

[v]Lo Stemma del Comune…, op. cit.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini





Profilo araldico


“D’oro alla croce piana d’azzurro, patente sulle punte”

Colori dello scudo:
oro
Oggetti dello stemma:
croce piana, punta
Attributi araldici:
patente

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di tessuto giallo-oro di un metro per due, col margine inferiore bifido, caricato della croce piana d’azzurro; completato con una lista azzurra-blu riportata e modamata caricata della divisa AUREA PARMA”

Colori del gonfalone: giallo
Partizioni del gonfalone: crociato
Profilo Araldico

“Di giallo alla croce di azzurro…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini


Note bandiera

Bandiera in uso.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    22 Aprile 1939

    concessione

    Antico diritto