Comune di Roncadelle – (BS)

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Informazioni

  • Codice Catastale: H525
  • Codice Istat: 17165
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 9369
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 9.20
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Brescia, Castegnato, Castel Mella, Gussago, Torbole Casaglia, Travagliato

Storia dello stemma e del comune

Roncadelle (Roncadèle in dialetto bresciano) conta 9.248 abitanti, è posto nell’immediata periferia di Brescia e delimitato dal fiume Mella, dal torrente Gandovere ad ovest e attraversato dal torrente Mandolossa.

In epoca romana, dal territorio di Roncadelle, passava la via Mediolanum-Brixia, strada romana che metteva in comunicazione Milano con Brescia.

Il territorio di Roncadelle era chiamato Runca nell’Alto Medioevo e successivamente Runkethelle o Roncadelli(probabilmente dal verbo latino “runco”: falciare, mietere.

Fu ereditata, nel 756, dal re longobardo Desiderio e, in seguito, donata in data 4 ottobre 760 al monastero femminile di San Salvatore fondato da poco dallo stesso re Desiderio e da sua moglie Ansa. Nei secoli successivi il monastero benedettino ebbe un ruolo predominante sulla vita della comunità e costruì un mulino e un cascinale.

Alla fine del XIII secolo, le trasformazioni sociali in atto portarono il monastero a entrare in una profonda crisi, perdendo gradualmente l’egemonia e il controllo a favore delle nuove famiglie borghesi bresciane. Nel 1385, dalla quadra di Rovato passò sotto la giurisdizione di Brescia, rientrando a pieno titolo nelle Chiusure, ovvero nel territorio controllato direttamente dalla città. Il 16 marzo 1386, Pecino Porcellaga (I Porcellaga fecero derivare il loro cognome dalla portulaca che si ritrova anche nelle loro armi) si aggiudicò la concessione di 10 anni riguardante i dazi di Roncadelle e, da quel momento, la famiglia Porcellaga eserciterà su Roncadelle un potere del tutto incontrastato per quasi tre secoli.

La famiglia realizzò il castello e la costruzione della Seriola che, derivata dal fiume Mella, costituiva la principale rete di irrigazione del territorio locale. I Porcellaga possedevano inoltre l’Osteria, le due fornaci, un nuovo mulino e diverse cascine sparse sul territorio.

Nella seconda metà del Quattrocento, vicino alla Contrada dei Cortivi di Sopra, venne costruita la chiesa dedicata a San Bernardino da Siena, transitato a Roncadelle nel 1422. La famiglia Porcellaga si impegnò economicamente nella costruzione dell’edificio e al mantenimento del curato. La chiesa venne consacrata il 3 giugno 1565, diventando la parrocchiale di Roncadelle.

Tra il XVI e il XVII secolo la famiglia si macchio di delitti e reati e cadde in disgrazia. Chiara Camilla Porcellaga, il 28 giugno 1659 sposò Gaspare Giacinto Martinengo Colleoni e riportò la serenità nella comunità locale. Gaspare Colleoni volle trasformare il vecchio Castello di Roncadelle in un sontuoso palazzo residenziale e progettò l’ampliamento della chiesa parrocchiale. Si susseguirono diversi passaggi di proprietà che portarono il castello ad andare in rovina e ad essere poi venduto, nel 1816, al nobile Scipione Guaineri.

Alla fine del XVIII secolo, le armate Napoleoniche posero fine al lungo dominio dell’aristocrazia della Repubblica di Venezia e, dopo quasi un millennio, venne soppresso il monastero di Santa Giulia i cui beni servivano a finanziare le riforme sociali. Il 12 febbraio 1816 ottenne la sua autonomia amministrativa confermata dal governo austriaco.

 

Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con delibera del consiglio comunale del 28 giugno 1977 e concessi con D.P.R. del 20 settembre 1977 del Presidente della Repubblica. Lo stemma è in uso da tempo tanto da apparire già nel 1943 sulla carta intestata del comune.

Si blasona: «Semipartito troncato: nel primo d’oro, ad una roncola al naturale, in sbarra; nel secondo d’azzurro, ad una torre d’argento, aperta del campo, merlata di tre alla ghibellina; nel terzo d’azzurro, ad un ponte di tre archi al naturale, murato e fondato sopra un corso d’acqua pure al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»

Si tratta di uno stemma parlante poiché la roncola richiama il toponimo del comune, anche se l’etimologia del nome non è dovuta a questo oggetto, ma alla sua principale attività economica: l’agricoltura. Il ponte rappresenta quello che scavalca il fiume Mella, mentre la torre simboleggia il Castello voluto dai porcellaga.

Il gonfalone è descritto come “Drappo partito di bianco e di giallo…”.

 

 

Note di Bruno Fracasso

Liberamente tratte da wikipedia

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini



Profilo araldico


“Semipartito troncato: nel primo d’oro, ad una roncola al naturale, in sbarra; nel secondo d’azzurro, ad una torre d’argento, aperta del campo, merlata di tre alla ghibellina; nel terzo d’azzurro, ad un ponte di tre archi al naturale, murato e fondato sopra un corso d’acqua pure al naturale. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro, oro
Partizioni:
partito
Oggetti dello stemma:
arco, corso d'acqua, ponte, roncola, torre
Attributi araldici:
aperto, fondato, merlato alla ghibellina, murato, posto in sbarra

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di giallo…”

Colori del gonfalone: bianco, giallo
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Settembre 1977