Comune di Sant’Elena Sannita – (IS)

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Informazioni

  • Codice Catastale: B466
  • Codice Istat: 94047
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 260
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 14.05
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

L’insolita presenza di un cammello sullo stemma di Sant’Elena Sannita si spiega con la precedente denominazione del Comune: Cameli. Siamo di fronte, quindi, ad uno stemma “parlante” (o, quantomeno, “assonante”).

 

Sugli smalti ci sono state diverse variazioni: nelle versioni più risalenti il campo era argento o oro, il camelide naturale o oro, e le stelle oro o rosse. Attualmente, sancito dal riconoscimento formale ottenuto con DCG dell’11 agosto 1928 il blasone dovrebbe essere:

d’azzurro, al cammello al naturale, accompagnato un capo dallo scaglione di verde e da tre stelle d’oro di sei raggi, due un capo e una in punta”.

 

Una versione antica si conserva sulla balaustra del pulpito della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo.

 

Il piccolo centro ha origine medioevale, è documentato dal XIII secolo come Cameni, poi mutato in Castello delli Camilli, evolutosi poi in Li Cameli. Forse in riferimento ad una nobile famiglia locale: i Camilli.

 

Sull’origine del toponimo lo storico ottocentesco Giambattista Masciotta (1896) riporta la curiosa diceria che afferma come «Alcuni volevano attribuire tal nome all’eccessiva dabbenaggine dei primevi abitatori: motteggiati e presi a beffe dai vicini, indicati per “cameli” — cioè cammelli o uomini sciocchi — ma crediamo si tratta di una stupida malignità, poiché in vero in Sant’Elena il cervello degli uomini è affinato non meno di quanto i suoi arrotini girovaghi sanno affinare gli arnesi da taglio».

 

Il nome attuale fu scelto in onore della principessa Elena del Montenegro, moglie del futuro sovrano Vittorio Emanuele: a partire dal primo dicembre 1896 il re Umberto I autorizzò il cambiamento con Regio Decreto del 7 novembre dello stesso anno.

Ad esercitare la signoria feudale su queste terre furono prima i Santangelo e i conti di Montagano, poi i conti Orsini di Manoppello che le acquisirono nel 1442.

Tornate ai Montagano, risultano di proprietà dei de Bastariis nel 1524; a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo furono dei Santomango, dei Marchesano e dei Paolella finché, nel 1627, furono aggiudicate all’asta alla famiglia Tamburri di Agnone, che vi esercitò i diritti fino alla fine del feudalesimo.

Nel 1799 il comune fu assegnato al dipartimento del Sangro, cantone di Baranello; nel 1807 passò al distretto di Isernia, governo di Frosolone.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini



Profilo araldico


“D’azzurro, al cammello passante al naturale, sormontato da uno scaglione cucito di verde, ed accompagnato da tre stelle di sei raggi d’oro, due nei cantoni del capo, quella di destra radiosa, ed una in punta. Ornamenti esteriori da Comune”.

Note stemma


Il Comune utilizza uno stemma che non riporta la stella raggiata, chiaramente blasonata nel decreto.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
cammello, raggio, stella
Pezze onorevoli dello scudo:
scaglione
Attributi araldici:
accompagnato, cucito, in punta, nel cantone del capo, passante, radioso, sormontato

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    concessione
    11 Agosto 1928