Abate Prevosto Camillo Guarino Guarini C.R.
Abate Prevosto Camillo Guarino Guarini C.R.
Abate Prevosto Camillo Guarino Guarini C.R.
Lo stemma del celebre architetto noto come Guarino Guarini è quello della sua famiglia modenese: “d’oro, alla fascia d’argento dentata di nero”.
Nato a Modena i 17 gennaio 1624, dal nobile Raimondo Guarini ed Eugenia Marescotti, frequentò le scuole dei Chierici Regolari Teatini, che si trovava accanto alla casa di famiglia, in corso Canal Grande.
Seguendo l’esempio del fratello maggiore Eugenio entrò anch’egli nell’Ordine dei Teatini nel settembre 1639 e il 22 di ottobre si trasferì a Roma, per il periodo di Noviziato, presso il convento di San Silvestro al Quirinale dove studiò, fino al 1647, teologia, filosofia, matematica e architettura. Appassionatosi a quest’ultima disciplina seguì i lavori dei grandi architetti della Roma del tempo: Pietro da Cortona, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Fu soprattutto l’opera di quest’ultimo a caratterizzare la formazione artistica di Guarino che ebbe modo di osservarne i cantieri di San Carlino alle Quattro Fontane, dell’oratorio dei Filippini e di Sant’Ivo alla Sapienza.
Nel febbraio 1645 Guarini si recò a Venezia, ospite del convento di San Nicola dei Tolentini, dove terminò con successo gli studi teologici diventando suddiacono. Tornato a Modena nel 1647, il 17 gennaio dell’anno successivo fu ordinato sacerdote e revisore dei conti della casa teatina, ufficio che a sua volta gli valse la sovrintendenza dei lavori alla nuova Casa dell’Ordine e per la vicina chiesa di San Vincenzo (che diverrà il sepolcreto dei duchi), iniziata nel 1617 da Paolo Reggiani e ormai prossima al completamento e per le quali è stato ipotizzato un suo intervento progettuale in appoggio all’architetto teatino Bernardo Castagnini, che gli fu insegnante, e con Bartolomeo Avanzini, architetto ufficiale della corte di Francesco I d’Este che progettò la cupola del tempio. I lavori si protrassero tuttavia per quattro lunghi anni, a causa delle precarie condizioni di stabilità del progetto di Avanzini ma soprattutto per via di alcuni presunti ammanchi di denaro, che alcuni ritennero ascrivibili alla condotta fraudolenta del Guarini (che era cassiere dell’Ordine dal 1650) e del fratello Eugenio.
Nel 1655, a soli trent’anni, viene candidato al ruolo di Preposito della Casa Teatina di Modena, ma è costretto a rinunciarvi per i contrasti col principe ereditario Alfonso IV d’Este, a seguito dei quale Guarini fu costretto a lasciare la sua città natale. Fu a Parma, poi a Guastalla, nel 1655, e dopo un breve rientro a Modena, dove forse scrisse per gli studenti del seminario la tragicommedia La Pietà trionfante, fino al 1666 fu sempre in viaggio, anche all’estero, inizialmente come docente di teologia, di filosofia e di matematica ma poi anche come architetto.
A Messina nel 1660 realizzò probabilmente la sua prima opera con il progetto del completamento della chiesa della Santissima Annunziata e dell’adiacente Collegio dei Teatini, costruito però successivamente. Progettò anche il completamento della Chiesa di San Filippo Neri (tutte le costruzioni sono andate distrutte durante il terremoto del 1908).
Nel 1662, dopo una breve sosta a Modena nel giugno per seguire la madre morente, in autunno si recò a Parigi, ove fu incaricato di dirigere i lavori per la chiesa teatina di Sainte Anne la Royale, il cui cantiere era già stato iniziato da Maurizio Valperga. Guarini cambiò sostanzialmente il progetto e, tra molte difficoltà, lo realizzò, senza però portarlo a compimento (l’edificio venne demolito nel 1823).
In Francia si interessò all’architettura gotica – uno dei primi architetti a rivalutare questo stile “superato” –ma anche all’opera di Mansart e alle ricerche sulla geometria proiettiva di Girard Desargues. A Parigi ebbe un’intensa attività architettonica e vi redasse il volume Placita philosofica physicis rationibus experientiis, un monumentale compendio delle sue conoscenze astronomiche, filosofiche, fisiche e metafisiche; lo scritto, pubblicato a Parigi nel 1665, gli diede molta fama negli ambienti religiosi.
Due altri progetti noti di Guarini fuori dall’Italia furono la chiesa di Santa Maria Altötting a Praga e Santa Maria della Divina Provvidenza a Lisbona (entrambe non più esistenti).
Guarini abbandonò Parigi e il cantiere di Sainte Anne la Royale nell’ottobre 1666, in seguito a controversie sull’andamento economico del cantiere con il confratello Camillo Sanseverino e si trasferì a Torino il 4 novembre 1666, inviato dal padre generale dei Teatini a dirigere i lavori di rinnovamento della chiesa reale di San Lorenzo.
I Savoia gradirono il progetto e il 19 maggio 1668 nominarono Guarini «Ingegnere per la Fabbrica della Cappella del Santissimo Sudario con tutti gli onori […] e con lo stipendio di lire mille d’argento a soldi venti cadaun anno da cominciarsi a principio di gennaro dell’anno corrente». succedendo a Pellegrino Pellegrini e Carlo di Castellamonte che avevano progettato una cappella per la custodia e l’ostensione della Sacra Sindone. Guarini realizzò una cappella collocata nella parte absidale del Duomo di Torino a contatto con il Palazzo Reale di grande originalità (nel 1997 la costruzione è stata pesantemente danneggiata da un incendio, e pertanto oggetto di un restauro ricostruttivo particolarmente difficile conclusosi nel 2018).
Cessata a Modena l’opposizione estense nel 1672 il duca Francesco II d’Este lo invitò a trasferirvisi, ma Guarini, preso dai cantieri di San Lorenzo e della Cappella della Sindone, declinò l’offerta, continuando a prestare servizio presso la corte dei Savoia, pur seguendo i lavori per la casa teatina di San Vincenzo di Modena nel 1675.
Parallelamente, nel campo dell’editoria Guarini lavorò alla stesura de Il modo di misurare le fabriche (1674), un manuale per agevolare il calcolo delle superfici e dei volumi, e della Coelestis mathematica (un compendio dei suoi studi astronomici pubblicato postumo) offrendo anche la propria collaborazione per l’impresa del Theatrum Statuum Sabaudiae. Risalgono a questo periodo anche i cantieri della chiesa dell’Immacolata Concezione del 1675, e l’incarico di ristrutturare il castello feudale di Emanuele Filiberto di Savoia Carignano a Racconigi, assegnatogli nel 1676.
Nel 1679 Guarini fu inondato di commissioni: i progetti per la chiesa di San Filippo Neri a Torino, per il collegio gesuitico dei nobili in piazza San Carlo e per palazzo Carignano e palazzo Madama.
L’abate Guarini, intanto, venne nominato il 9 giugno 1680 teologo della casa di Emanuele Filiberto, con una retribuzione annua di quattrocento lire: si trattava di un debito di gratitudine per la sua decennale attività al servizio dei Savoia, e per la sua abilità dimostrata nel «disegno della Capella della Sindone».
Nel febbraio 1683 si recò a Milano per curare la stesura del volume Coelestis mathematicae pars prima et secunda, pubblicato postumo; sorte analoga ebbe il trattato Architettura civile (edito nel 1737).
Guarino Guarini morì, in circostanze mai chiarite, a Milano il 6 marzo 1683.
Note di Massimo Ghirardi
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo araldico
“D’oro, alla fascia d’argento dentata di nero”.
argento, oro
Pezze onorevoli dello scudo:
fascia
Attributi araldici:
dentato
LEGENDA
- stemma
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