Monsignor Giorgio di Saluzzo
Monsignor Giorgio di Saluzzo
La data di nascita di Monsignor Giorgio di Saluzzo non è nota, la sua prima menzione è del 1414. È figlio di Eustachio di Saluzzo, signore di Valgrana e di Monterosso Grana, e di Aliana, figlia del marchese di Ceva, Giorgio. Appartiene ad un ramo collaterale dei Marchesi di Saluzzo, uscito dalla stirpe aleramica.
La prima menzione è relativa a una domanda di aspettativa papale al Capitolo della cattedrale di Lione, nel 1414. Nel 1422, viene nominato canonico-conte di Lione e, due anni più tardi, arcidiacono di Lione. Dopo aver ricevuto il titolo domanda una dispensa per andare ad Avignone a studiare diritto canonico.
Al tempo del papato di Eugenio Iv, faceva parte della Curia romana.
Il 16 febbraio 1433 viene nominato vescovo di Aosta e vi viene consacrato nella cattedrale ill 3 dicembre dello stesso anno.
Al Concilio di Basilea, il duca di Savoia, Amedeo VIII, chiede all’insieme dei prelati di raggiungerlo per ottenerne il sostegno che gli viene assicurato. Anche Giorgio di Saluzzo si reca a Basilea, prende parte al Concilio in nome della nazione italiana e all’elezione al soglio pontificio del duca Amedeo VIII di Savoia che assumerà il nome di Felice V.
Giorgio di Saluzzo, sempre più nelle grazie del duca, è nominato vescovo di Losanna il 1° aprile 1440 e presta giuramento il 10.
La sua nomina acisce un conflitto che oppone due antichi pretendenti a quella sede: Jean de Prangins, candidato del capitolo e del duca di Savoia che ottiene partita vinta e Luigi de La Palud che contesta la sua esclusione e ottiene il sostegno del Concilio di Basilea. Il nuovo papa, Felice V, ottiene dal de La Palud le dimissioni e trasferisce Jean de Prangins ad Aosta. Viene anche stabilito un compromesso con Giorgio di Saluzzo che si impegna a pagare una pensione per sei anni àl La Palud.
Il suo ruolo di consigliere fa sì che sia sovente lontano dalla sua diocesi vuoi perché presso il papa vuoi perché si reca in delegazione.
Il papa lo incarica di una legazione in Sicilia per la quale ottiene, attraverso una bolla papale del 26 settembre 1440, i privilegi e i poteri di legato a latere. Lo stesso anno, in dicembre, è designato come esecutore testamentario di Umberto di Savoia. Nel 1442 riceve l’imperatore Federico III al quale domanda la conferma imperiale dei diritti e dei privilegi della sua chiesa. Nello stesso anno Felice V lascia Basilea per installarsi con la sua corte a Losanna.
Nel 1449 Felice V abdica e a preparare la sua uscita sono negoziati portati avanti anche da Giorgio di Saluzzo che viene inviato, a fianco di Jacques de La Tour, presidente del Collegio ducale, per trattare con il papa, Nicola V.
Nel frattempo Giorgio di Saluzzo dimostra notevoli doti di adattabilità e di diplomazia riuscendo così a portare avanti la difesa dei beni della chiesa e a rinforzare il potere episcopale. Per poter fare questo, conserva ottime relazioni con la casa di Savoia tanto da intervenire nel momento del pagamento della dote della principessa Margherita al momento delle nozze con l’elettore palatino del Reno, Luigi IV, accompagnando la principessa fino a Basilea. Nel contempo partecipa agli Stati generali del Vaud, diventa consigliere del duca Luigi I ed effettua numerose missioni diplomatiche. Nel 1445, con le truppe di Losanna, respinge i predoni che saccheggiano la regione di frontiera con il regno di Francia.
Nel 1453 è integrato nella Curia romana e, nel 1455, riceve la nomina di Castellano di Castel Sant’Angelo. dal 1456 al 1459 viene nominato vice-cameriere del papa Callisto III. Nel 1447, rinnova gli statuti del Capitolo promulgando le «Costituzioni sinodali».
Il 3 luglio 1461 rientra definitivamente a Losanna dopo essere rimasto otto anni a Roma. Il promo atto sarà di concedere alla città delle nuove fiere.
Morirà il 4 o il 5 novembre 1461 e sarà inumato nella sala capitolare della cattedrale. Della sua tomba è stata ritrovata una stele mutilata, nel 1903, che pare essere la sua.
Giorgio di Saluzzo è considerato un riformatore e un protettore delle arti.
Lo stemma si blasona: “D’argento, al capo di azzurro.” Riprende, figurativamente, lo stemma degli Aleramici che portava il capo di rosso su campo argento, ma gli smalti sono quelli della città di Saluzzo.
Note di Bruno Fracasso
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo araldico
“D’argento, al capo di azzurro.”
argento, azzurro
Partizioni:
capo
Pezze onorevoli dello scudo:
capo
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
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- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune