San Giuseppe Allamano


San Giuseppe Allamano

Giuseppe Allamano nacque da una famiglia di agricoltori il 21 gennaio 1851 nella campagna di Castelnuovo d’Asti(attuale Castelnuovo Don Bosco), la madre era sorella san Giuseppe Cafasso, ed è annoverato nel gruppo di santi e beati indicati come santi sociali torinesi.

Rimasto orfano a tre anni del padre entra nell’oratorio di san Giovanni Bosco di Valdocco, dove inizia gli studi. Viene ordinato sacerdote a Torino nel 1873 e nel 1877 si laurea in teologia presso la Pontificia facoltà teologica di Torino.
Assistente e in seguito direttore spirituale del Seminario nel 1880 viene nominato rettore del Santuario della Consolata della città.
Nel 1882 riapre il Convitto Ecclesiastico e negli anni successivi avvia importanti opere di ristrutturazione del popolare santuario torinese. Nel 1898 redige e dà alle stampe il primo Bollettino del Santuario, uno strumento di comunicazione all’avanguardia per la fine del XIX secolo.

Il 29 gennaio 1901 fonda l’Istituto Missioni della Consolata che, nel 1902, avvierà le sue attività di apostolato con la partenza per il Kenya dei primi quattro missionari, due sacerdoti e due coadiutori.
L’anno successivo, per rispondere alle necessità della missione keniota vengono inviate in supporto delle suore vincenzine e in collaborazione con l’istituto Cottolengo, che motiverà Allamano a fondare, nel 1910, le Suore Missionarie della Consolata.

Nel 1912, con altri responsabili missionari, si rivolse direttamente a papa Pio X per cercare di sensibilizzare il clero e i fedeli in merito alla scarsa conoscenza sulle attività delle missioni, chiedendo l’istituzione di una giornata di sensibilizzazione (soltanto dopo la sua morte verrà istituita, dalla Pontificia Opera della Propagazione della Fede, la Giornata Missionaria Mondiale, dal 1926 ufficializzata ogni anno, di solito, la terza domenica di ottobre).
Gravemente ammalato morirà presso il Santuario dell’Istituto Missionari Consolata di Corso Francesco Ferrucci il 16 febbraio 1926 e sarà sepolto nel Cimitero monumentale di Torino con solenni esequie organizzate dalla città.

L’11 ottobre 1938 la salma è stata traslata nella cappella della Casa madre dove morì (detta “Casa del fondatore”), in un sarcofago di pietra d’Istria, scolpito da Giordano Pavesi. Durante la seconda guerra mondiale, la salma fu nascosta temporaneamente nel Castello di Uviglie, nel Monferrato, perché non subisse oltraggi.

Negli anni trenta del XX secolo, fu eretto un altro grande complesso conventuale, distaccamento dell’Istituto suore missionarie della Consolata, alle porte occidentali di Torino, verso la Borgata Lesna di Grugliasco, e gli fu dedicato il lungo corso che collega la città a Grugliasco e a Rivoli.

Papa Giovanni Paolo II presiedette la cerimonia della sua beatificazione a Roma il 7 ottobre 1990.

Il 20 ottobre 2024 papa Francesco lo ha santificato con solenne cerimonia presso la basilica vaticana.

Pur non essendo di famiglia nobile a Giuseppe Allamano è stato attribuito uno stemma, probabilmente in occasione della sua nomina a canonico della cattedrale di Torino e di insegnante rettore dell’istituto teologico diocesano, che si blasona: “bandato di rosso e d’argento, al capo d’azzurro caricato da tre stelle (5) d’oro poste in fascia”.

L’emblema richiama vagamente lo stemma del paese natale, che alza “d’argento a tre fasce di rosso”, mentre le stelle sono un evidente richiamo alla Trinità e alla Sacra Famiglia di Nazareth.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Bandato di rosso e d’argento, al capo d’azzurro caricato da tre stelle (5) d’oro poste in fascia”.

Colori dello scudo:
argento, azzurro, rosso
Partizioni:
bandato, capo
Oggetti dello stemma:
stella
Attributi araldici:
bandato, caricato, posto in fascia

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune