Monsignor Guglielmo Giombanco


Monsignor Guglielmo Giombanco

Monsignor Guglielmo Giombanco è nato a Catania il 15 settembre 1966 e dal 1º febbraio 2017 è vescovo di Patti.

Dopo la maturità magistrale, ha frequentato la Pontificia Università Lateranense dove ha conseguito il baccalaureato in teologia e poi il dottorato in utroque iure.

Il 7 settembre 1991 è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Acireale dal vescovo Giuseppe Malandrino nella chiesa madre di Piedimonte Etneo, suo luogo d’origine.

Dopo essere stato vicario episcopale per il culto divino e i sacramenti e vicario giudiziale, nel 2012 è stato nominato vicario generale della diocesi di Acireale.

Il 13 settembre 2012, papa Benedetto XVI lo ha nominato prelato d’onore di Sua Santità.

Il 1º febbraio 2017 papa Francesco lo ha nominato vescovo di Patti.

Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 20 aprile 2017 nel Santuario di Tindari da Salvatore Gristina, arcivescovo metropolita di Catania. Contestualmente all’ordinazione, ha preso possesso canonico della diocesi.

Il 17 ottobre 2022 è stato eletto segretario della Conferenza episcopale siciliana.

È Cavaliere di Gran Croce Ecclesiastico del Sacro Militare ordine Costantiniano di San Giorgio

dal 09 febbraio 2019

 

Il motto scelto da mons. Guglielmo Giombanco è costituito dalle parole “Virtute Evangelii iuvenescere” (Ringiovanire con la forza del Vangelo). Si tratta di un’espressione tratta dal n. 4 della Costituzione del Concilio Vaticano II.

Al centro dello stemma è posto il libro dei Vangeli aperto, su cui sono incise le lettere maiuscole dell’alfabeto greco A (alfa) e Ω (omega), di colore rosso, un chiaro richiamo alla memoria Christi, principio e fine di tutte le cose, il Primo e l’Ultimo, il Vivente.

L’uso dell’oro, il metallo più nobile, intende evocare non solo la regalità di Cristo, ma anche la prima delle virtù teologali.

Il libro dei Vangeli, poi, emerge da uno sfondo azzurro, simbolo sia del desiderio di infinito e di eternità iscritto nel cuore dell’uomo.

La presenza, nel cantone destro dello scudo, della colomba dello Spirito Santo, ricorda, che è il Paraclito a rivelarci il volto di Cristo.

Nel cantone sinistro dello scudo – accollato da una croce astile trilobata in oro, caricata in cuore da una gemma d’azzurro – è raffigurata una stella, uno dei simboli mariani più amati e presenti nelle raffigurazioni della Madre di Dio.

 

Note di Bruno Fracasso

Liberamente tratte dal sito istituzionale e da wikipedia

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’azzurro, al vangelo aperto d’oro caricato delle lettere Α e Ω di rosso accompagnato sul cantone destro da una colomba radiante d’argento e sul cantone sinistro da una stella (8) d’oro”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
colomba, lettera, stella, vangelo
Attributi araldici:
accompagnato nel cantone destro, accompagnato nel cantone sinistro, aperto, caricato, radiante

LEGENDA

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