Sant’Amadio degli Amidei


Sant’Amadio degli Amidei

Nato a Firenze col nome di Bartolomeo all’inizio del XIII secolo e conosciuto per essere stato uno dei Sette Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria. La sua era una nobile e ricca famiglia fiorentina.
Strinse una forte amicizia con gli altri sei nobili e insieme a loro formò la Societas Sanctae Mariae e si ritirò in una casetta appena fuori da Firenze abbandonando tutti gli agi e i beni. Tuttavia, molti andavano da loro per chiederei consigli, cosa che impediva al gruppo di concentrarsi e di pregare. Decisero, quindi, di ritirarsi sul vicino Monte Senario dove Amadio si dedicò particolarmente alla devozione verso la Vergine Maria. Si narra che i sette strinsero un patto col quale dichiararono che se tutti non fossero riusciti a salire in Paradiso, allora nessuno dei sette avrebbe potuto accedervi.

Amadio, come gli altri, si dedicò all’aiuto dei bisognosi e, il 18 aprile del 1266, dopo aver resuscitato un bambino affogato, morì e, secondo una leggenda, gli altri videro una luce salire al cielo, in segno di questo suo immenso amore per Dio.
Amadio venne canonizzato, insieme agli altri sei compagni (Bonfiglio Monaldi, Bonagiunta Manetti, Manetto dell’Antella, Uguccione Uguccioni, Sostegno Sostegni e Alessio Falconieri), da papa Leone XIII il 15 gennaio 1888, dopo che il suo culto era già stato confermato da papa Benedetto XIII il 30 luglio 1725.

Gli Amidei sono una delle più antiche e nobili famiglie fiorentine, che la tradizione famigliare indica avere origine romana e dimoranti in città fino dalla sua fondazione, che ebbe numerose cariche nella magistratura cittadina, tra le quali quella di consoli.

Con la definitiva sconfitta ghibellina del 1268 venne decretato il confino per 55 grandi famiglie del partito ghibellini: tra questi tre degli Amidei (nonostante ciò due degli Amidei compariranno ancora nel Consiglio del 1285 per il Sesto di San Piero a Scheraggio).

Lo stemma degli Amidei consisteva in uno scudo: “fasciato di rosso e d’oro” (alias: “fasciato d’oro e di rosso”).
A seguito dell’unione matrimoniale con i Barbiellini del 1749, lo stemma divenne partito Barbiellini-Amidei. Nel 1880 avvenne un’ulteriore modifica con l’unione con i Lelmi.

© 2024, Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Fasciato di rosso e di oro…”

Colori dello scudo:
oro, rosso
Partizioni:
fasciato

LEGENDA

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