Sant’Ugo Canefri


Sant’Ugo Canefri

Dello stemma della nobile famiglia alessandrina dei Canefri si conoscono alcune varianti:

  • Quella forse più antica: “Di rosso, alla banda scaccata di tre file, d’azzurro e d’argento
  • Un’altra: “Di rosso, alla banda scaccata di tre file, d’argento e d’azzurro, accompagnata in capo da una stella d’argento
  • Una terza, visibile sul campanile di Castellazzo Bormida: “Di rosso, alla banda scaccata di tre file, d’argento e d’azzurro, accompagnata in punta da un cervo balzante

 

In questa famiglia nacque, nel 1148, Ugo, nel castello di Gamondio (Castellazzo Bormida), proprio nel periodo di fondazione della città di Alessandria, nata per contrastare l’avanzata dell’imperatore tedesco Federico Barbarossa.

Educato alla fede cristiana e a rigorosi valori dal padre Arnoldo e dalla madre Valentina Fieschi, entrò a far parte dell’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme (oggi Ordine di Malta), diventando sacerdote. Dopo aver preso parte alla III Crociata, insieme a Corrado del Monferrato e al cardinale Guala Bicchieri (allora console di Vercelli), tornò in patria dove, ventenne, divenne Commendatore (governatore) del complesso San Giovanni di Pré a Genova, situato vicino al porto: una grande struttura che comprendeva due chiese e un grande ospedale per i malati poveri.
Divenne famoso per la bontà d’animo, l’umiltà e la carità, ma anche per i suoi miracoli: un giorno mentre era assorto in preghiera, sentì un gruppo di lavandaie litigare ferocemente per contendersi la poca acqua disponibile, con la quale dovevano lavare i panni dei ricoverati in ospedale. Ugo, impietosito, scelse un grosso masso e, con un segno di croce, fece sgorgare da esso una sorgente d’acqua pura, talmente copiosa da essere usata anche per le altre necessità del quartiere, la polla venne denominata “dell’Acqua Verde” e diede il nome alla piazza che ospita, oggi, la stazione di Piazza Principe. La polla esiste tuttora e rifornisce la fontanella posta in Via Prè, vicino all’ingresso della chiesa Superiore di San Giovanni Battista e, all’interno della stazione, i bagni e le utenze della stessa.

 

Un’altra volta, ad un banchetto, tramutò l’acqua in vino; ma la popolazione di Genova gli è devota per aver placato con la preghiera una furiosa tempesta che minacciava i naviganti.

Morì nella Commenda di Pré nel 1233 (forse) il 19 ottobre, all’età circa di 85 anni, e venne inumato nella chiesa dell’ospedale.

 

Il suo culto iniziò da quando era ancora in vita e dopo la morte gli furono attribuiti innumerevoli miracoli, divenne popolare anche come “Sant’Ugone da Genova”.

 

© 2024, Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Di rosso, alla banda scaccata di tre file, d’azzurro e d’argento”

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
fila
Pezze onorevoli dello scudo:
banda

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune