Università degli Studi di Bari

Nel sigillo originale, erano presenti due cerchi concentrici. Il settore più esterno è a festoni, mentre quello interno reca la scritta SIGILLUM UNIVERSITATIS BARENSIS. In punta l’anno di fondazione dell’ateneo MCM XXV. La data è divisa in due parti dallo stemma cittadino, circondato da una fronda di alloro ed una di quercia decussate.

Nel campo centrale parallela al bordo, in capo, entro il cartiglio, figura il motto ET LUCEM SED ALIAM REDDIT.

Dopo il 1965, per ragioni di cui sono perse le tracce nella stessa Università di Bari, lo stemma cittadino, entro uno scudo gotico non è in puta, ma in capo ed è contornato da fregi di difficile interpretazione. Lo stemma dello stemma ha causato la scomparsa del motto latino.

Ridisegnato nel 2010 il sigillo dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” riprende gli elementi grafici del vecchio punzone dell’ateneo istituito nel 1924 come “Università Adriatica” con l’appoggio del duce Benito Mussolini alla proposta del ministro Giovanni Gentile di istituire un’università con una singola facoltà, in medicina. L’inaugurazione avvenne l’anno successivo.

Mussolini chiese più volte l’ampliamento, con particolare interesse per gli studi eugenetici. Nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 24 aprile 1926, si decise di intitolare l’ateneo al Duce, e prese il nome di “Università Adriatica Benito Mussolini“, che venne abolito nel 1943.

Dal 2008 è stata ridedicata allo statista Aldo Moro, che fu un suo studente.

Il sigillo mostra lo stemma della città di Bari (“partito d’argento e di rosso”) sovrastante un faro fondato su uno scoglio che proietta i suoi raggi su monti oltre il mare, evidenziando una costa rocciosa, a significare il ruolo di illuminazione (attraverso lo studio) delle popolazioni non solo peninsulari.

© 2023, Massimo Ghirardi

Ennio Lazzarini, Università italiane. Stemmi, sigilli, medaglie. Edizioni dell’Orso 2002

LEGENDA