Università degli Studi di Modena e di Reggio Emilia
Università degli Studi di Modena e di Reggio Emilia
Il sigillo storico dell’Università di Modena rappresentava San Geminiano a cavallo che, attraverso vari passaggi intermedi, si è semplificato fino a diventarne la sola silhouette nel logo attuale dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore) registrato al n. MO 2007 C 935 in data 19.12.2007 presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Modena, con la seguente descrizione: … Il logo dell’Ateneo consiste in un’impronta raffigurante la dicitura “Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia” sulla quale è posta una doppia cornice di forma circolare contenente il motto in lingua latina “Universitas Studiorum Mutinensis et Regiensis”, nello spazio interno essendo presente la figura stilizzata di un uomo a cavallo sullo sfondo di un antico palazzo e all’interno di una cornice mistilinea”.
In realtà questa è la descrizione del sigillo precedente, più elaborato di quello in uso, dove è rimasta la solo figura del vescovo a cavallo, senza il palazzo sullo sfondo, nella nota figurazione derivata dalla miniatura a colori contenuta negli Statuta Civitatis Mutine (Statuti del Comune di Modena) del 1327, che presentano la figura di San Geminiano a cavallo che leva la destra a benedire, nella sinistra tiene le briglie e il pastorale, mentre il cavallo è ricoperto da una gualdrappa dorata su cui sono presenti due grandi croci azzurre (stemma di Modena).
Quando nel 1925 l’ordinanza ministeriale, invitò le Università a ripristinare sigilli riproducenti un loro vecchio stemma od emblema storico, l’allora Rettore di Modena, professor Colombino, affidò l’incombenza della scelta ad Adamo Pedrazzi, noto artista modenese dell’epoca. Questi suggerì di riadottare il vecchio “sigillum magnum” cittadino, emblema un tempo del Comune e del suo Ateneo.
Anche l’Università di Modena è tra le più antiche d’Europa: le origini risalgono allo Studium Mutinensis fondato nel 1175 con l’incarico dato a Pillio da Bologna, mentre a Reggio (allora “Di Lombardia”) lo Studium è di poco posteriore: 1188.
A Modena l’istituto educativo venne chiuso nel 1338, sostituito da tre Lettorati pubblici (che non rilasciavano diplomi) fino alla sospensione anche di questi nel 1590.
Uno studio universitario venne ristabilito a Modena solo a partire dal 1682 e ottenne un’autorizzazione imperiale nel 1685.
Il polo accademico di Reggio Emilia si fa risalire alla fondazione di uno studium, per mano del Comune cittadino, avvenuta nel 1188, quando Jacopo da Mandra siglò un accordo con le autorità locali per trasferirsi con i suoi scolari a Reggio dove avrebbe insegnato diritto. Ma una vera e propria istituzione dell’università reggiana avvenne solo nell’anno 1752 e durò per vent’anni, fino al 1772, quando le venne tolto il diritto al Collegio degli Avvocati e dei Giudici di concedere lauree, in favore dell’Università Modenese, rimanendo attiva solo come scuola secondaria che concedeva titoli professionali.
L’attività universitaria a Reggio Emilia – se si esclude il corso di laurea in Scienze delle produzioni animali attivato nel 1965 dall’Università di Bologna – è ripresa solo nel 1998, attraverso la fusione con il polo modenese col quale ha dato vita all’Università di Modena e Reggio Emilia.
L’antico sigillo dell’Università di Reggio, di forma ovale, conteneva la raffigurazione del patrono cittadino San Prospero vescovo, in atto di scrivere in contemplazione della Madonna della Ghiara, con attorno la legenda UNIVERSITAS STUDIORUM REGII, e in basso lo stemma del Comune di Reggio.
Nota di Massimo Ghirardi
Università Italiane. Stemmi, sigilli, medaglie. Edizioni dell’Orso 2002
LEGENDA