Stiria


Land austriaco

Stiria

Steiermark in tedesco, Štajerska in sloveno
Informazioni
Storia del Land e dello Stemma

La Stiria (Steiermark in tedesco, Štajerska in sloveno) è un Land Federale, con Graz come capitale.
La zona è abitata fin dalla preistoria, successivamente venne occupata da tribù celtiche, durante il periodo della dominazione romana la zona orientale era parte della Pannonia, mentre quella occidentale era compresa nel Norico. Successivamente venne conquistata dai Visigoti, dagli Unni, dagli Ostrogoti, poi Rugi, Longobardi, Franchi e Avari. Dal 595 fu possesso stabile di popolazioni Slavi che avevano sconfitto gli Avari.

Nel 1180 la Stiria si separò dal Ducato di Carinzia, erigendosi a Granducato indipendente, dal 1192 divenne parte dell’Austria. Dopo la suddivisione ereditaria da parte degli  Asburgo divenne la parte centrale dell’Austria interna (Innerösterreich) che con l’arciduca Giovanni (figlio dell’imperatore Leopoldo II) divenne un importante polo culturale ed economico all’inizio del XIX secolo.

Nel 1918, dopo la Prima Guerra mondiale, venne divisa in una zona settentrionale (che corrisponde al Land attuale) e una meridionale, la Bassa Stiria, abitata prevalentemente da popolazioni di lingua slovena, che venne annessa alla Jugoslavia e, oggi, fa parte della Repubblica di Slovenia (che però nel 1938 venne annessa, con tutto il resto dell’Austria, al Reich Tedesco).

 

Attualmente è suddivisa in dodici Distretti:

  • Bruck-Mürzzuschlag
  • Deutschlandsberg
  • Graz-Umgebung
  • Hartberg-Fürstenfeld
  • Leibnitz
  • Leoben
  • Liezen
  • Murau
  • Murtal
  • Südoststeiermark
  • Voitsberg
  • Weiz

Ai quali è stata aggiunta la Città Statutaria della capitale: Graz.

La “pantera” (pantel o panther che si deve intendere “maschio”)1 come animale araldico della Stiria compare nel 1162 come arme del margravio Ottokar III (1125-1164), a lui tramandata dalla casa dei Traungauer, allorché la Stiria venne elevata nel 1180 a Ducato, venne trasferito lo stemma di famiglia al territorio.

Lo stemma regionale si differenzia da quello cittadino (che si può considerare come “originario”) ma, a differenza di questo, la pantera emette fiamme solo dalla bocca e dalle orecchie, pare per un intervento di Frida Mikula, membro del Parlamento regionale (che non voleva si evidenziasse troppo l’aspetto “osceno” e virile dell’animale), e mostra le corna di toro rosse.

La prima rappresentazione a colori delle armi della Stiria compare nel Wappenrolle di Zurigo, risalente al 1340, dove compare uno scudo triangolare con una pantera bianca sprizzante fiamme rosse dalla gola e dal sesso a questo modello storico ci si è ispirati per il disegno menzionato nella legge nazionale attuale.

È stato concesso da Leopoldo II nel 1790 ed è stato sancito formalmente nel paragrafo 6 della Costituzione dello Stato Federale della Stiria nel 1960, e anche al paragrafo 1 della legge statale in materia di protezione dei simboli della Stiria, (LGB1. 1980/8),con corona ducale come timbro sul margine superiore dello scudo (che dovrebbe essere anche di forma “medioevale” pressoché triangolare).

Oltre ad Ottokar anche la dinastia franca degli Spanheimer, che per qualche tempo governò la Carinzia, adottò una pantera (azzurra) come emblema. Quando passarono nella Bassa Baviera anche il loro simbolo migrò in quella regione, e oggi compare ancora nelle “Grandi Armi” del Land della Baviera.

Secondo la leggenda la pantera2 è un animale pacifico amico di tutti gli animali, tranne che del drago, è silenzioso e riservato, quando ha mangiato a sazietà va a dormire nella sua tana per tre giorni, allorché si sveglia emette un potente ruggito per farsi sentire da tutti gli animali e “dalla sua voce esce tutta la fragranza3 delle spezie” colla quale attira gli animali, i quali si avvicinano ammaliati dal soave profumo. Per questo è considerata un simbolo di Cristo, risorto dopo tre giorni, avvolto nel profumo dei balsami, il quale attira e ammalia con la divina essenza della sua parola.

Nel 1523 essa assunse un significato anti-turco e le venne associato il distico: “Nemo Styrorum Pantheram tangere tentet Ructat ab ore ignem posteriusque cacat” (Nessuno osi irritare la Pantera della Stiria, che sputa fuoco dalla sua bocca, e anche dalla parte posteriore).

 

Nota di Massimo Ghirardi

(1): Pantier o Pardel possono essere varianti alternative.

(2): in realtà la pantera è maschio, anche se in italiano la desinenza è femminile.

(3): Le fiamme sarebbero il risultato di un errore di traduzione del testo latino del “Physiologus”, dove viene descritto questo animale: al posto del “fragrat” (profumato) del testo originale è stato trascritto “flagrat” (fiammeggiante), che ha portato alla rappresentazione delle fiamme.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini



Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
verde
Oggetti dello stemma:
pantera

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di verde…”

Colori del gonfalone: bianco, verde
Partizioni del gonfalone: partito
Profilo Araldico

“Drappo troncato di bianco e di verde…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
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