Islanda


Skjaldarmerki Íslands

Islanda

Informazioni

Lo stemma nazionale ufficiale della Repubblica d’Islanda (Skjaldarmerki Íslands) è costituito da uno scudo con la nota croce rossa filettata d’argento in campo blu, sostenuto dai quattro antichi protettori vichinghi del Paese (detto landvættir) posti su un blocco di lava basaltica, questi “spiriti guardiani”, secondo la saga narrata da Snorri Sturluson, nel X secolo avrebbero protetto l’isola da un tentativo d’invasione del re danese Harald:

 

  • Il toro Griðungur simboleggia la parte sudoccidentale dell’Islanda
  • L’aquila o avvoltoio (Gammur) rappresenta la parte nordoccidentale del Paese
  • il drago (Dreki) quella nordorientale
  • il gigante di roccia (Bergrisi: da “berg”: montagna, e “grisi”: gigante) che simboleggia la parte sudorientale. Nello stemma ha sembianze di vegliardo rispettabile ma dovrebbe essere un Troll: un mostro antropomorfo di grande forza bruta.

 

Il territorio dell’Islanda ha avuto diversi emblemi nel corso della sua storia: si ritiene che il primo stemma del Regno d’Islanda sia stato nel XIII secolo uno scudo fasciato d’azzurro e d’argento, che rappresenterebbe le dodici assemblee di governo (Thing/þing), presiedute da un lögsögumaður (colui che recitava, con l’aiuto della poesia, tutte le regole, le leggi e le consuetudini).

 

Un secondo emblema si crede sia stato quello concesso dal re di Norvegia, Hákon Hákonarson, a Gissur Þorvaldsson, quando venne nominato conte nel 1258. Derivato da quello reale mostrava un leone rosso in campo troncato: nel primo d’oro e nel secondo fasciato azzurro e argento, come lo stemma precedente.

 

Intorno al 1550, l’emblema del Paese divenne uno stoccafisso coronato in campo rosso, noto come Þorskmerkið, concesso dal re Cristiano III di Danimarca, che era presente anche nelle armi grandi dei re danesi (e, attraverso questi, poi passato nello stemma reale di Grecia fino al 1962), probabilmente legato ai commerci con le città della Lega Anseatica. Venne inciso sul sigillo del Paese e usato per contrassegnare le corrispondenze ufficiali.

 

Il 3 ottobre 1903 fu adottato uno stemma (e una bandiera) con un falco posato d’argento e coronato in campo blu, che rimase in uso fino alla adozione della prima versione dello stemma con il landvættir, come stemma ufficiale del Regno d’Islanda, dal 12 febbraio 1919 (il falco rimase nello stemma reale danese come “pretensione” per tutto il regno di Cristiano X, fino al 1948, sebbene l’Islanda sia divenuta una repubblica nel 1944). Il falco è un animale totemico che compare in molti sigilli di capi dei clan islandesi ed è l’emblema dell’Ordine del Falco, istituito a Reykjavik da Cristiano X di Danimarca il 3 luglio 1921, massima onorificenza islandese, concessa dal Presidente della Repubblica, che ne è il Gran Maestro pro ufficio dalla proclamazione della Repubblica stessa.

 

Nei suoi elementi principali è stato adottato il 12 febbraio 1919 a seguito del Decreto Reale che recita: “Lo stemma dell’Islanda sarà uno scudo incoronato e la bandiera dell’Islanda sarà segnata su di esso. I portatori dello scudo sono i ben noti quattro protettori dei territori: drago, avvoltoio, bue e gigante”. Il bozzetto venne realizzato dallo scultore Ríkarður Jónsson.

 

Con l’avvento della Repubblica il Primo Ministro Björn Þórðarson, intraprese l’adattamento dello stemma chiedendo la consulenza allo storico e archivista Matthías Þórðarson che era stato contattato anche per lo stemma precedente, dopo diverse discussioni si stabilì di abolire la corona regale ma di mantenere i quattro “protettori”. Il bozzetto ufficiale venne approntato dal noto grafico Tryggvi Magnússon (1900-1960) ed oggi è conservato nel Museo Nazionale.

 

In una riunione del Parlamento (Althingi), che si tenne il 17 giugno 1944 presso l’antico palazzo del parlamento Þingvellir di Öxará, fu annunciata la restaurazione della Repubblica in Islanda. L’assemblea dell’Althingi elesse il primo presidente della Repubblica che sarebbe stato in carica per un anno, dopodiché sarebbe stato eletto direttamente dal popolo. In una riunione di gabinetto tenutasi lo stesso giorno a Þingvellir, il neoeletto presidente, Sveinn Björnsson, emise il Decreto Presidenziale di adozione dello stemma della Repubblica, che recita quanto segue:

 

Lo stemma dell’Islanda è una croce d’argento in un campo azzurro, con una croce rossa ardente all’interno della croce d’argento. I bracci delle croci devono arrivare fino ai bordi dello scudo. La larghezza della croce sarà 2/9 della larghezza dello scudo, mentre la croce rossa sarà metà più stretta, 1/9 della larghezza dello scudo. I quadrati superiori devono essere rettangolari, paralleli ai rettangoli e i quadrati inferiori uguali ai quadrati superiori, ma un terzo più lunghi. I portatori di scudo sono i quattro protettori che possono essere trovati a Heimskringla: Griðungur, sul lato destro dello scudo, Bergrisi, sul lato sinistro, Gammur, lato destro sopra il Griðungur e Dreki, sul lato sinistro sopra Bergrisi. Lo scudo poggia su una lastra di roccia“. Per tradizione la lastra di roccia è identificata con la caratteristica formazione basaltica (Kirkjugólf: lett. “pavimento della chiesa”, per la curiosa somiglianza a elementi di pavimentazione) del territorio di Kirkjubæjarklaustur, nel comune meridionale di Skaftárhreppur.

 

 

La bandiera nazionale

 

«La bandiera nazionale civile degli islandesi è blu come il cielo con una croce bianca come la neve, e una croce rosso-fuoco all’interno della croce bianca. I bracci della croce si estendono fino ai bordi della bandiera…»

 

Con queste parole la legge n. 34 emanata il 17 giugno 1944, giorno in cui l’Islanda divenne una repubblica, descrive il vessillo nazionale islandese (íslenski fáninn). Rimane la legge fondamentale per la bandiera nazionale, integrata da due leggi del 1991: una che stabilisce il giorno della bandiera ufficiale e l’ora del giorno in cui la bandiera può essere issata e ammainata, e l’altra che definisce i colori specifici della bandiera islandese (fino ad allora, la colorazione seguiva una convenzione, ma la nuova legge la codificò in forma ufficiale attraverso il codice SCOTDIC – Dictionaire Internationale de la Couleur – Blu cielo: SCOTDIC numero 693009. Bianco neve: SCOTDIC numero 95. Rosso fuoco: SCOTDIC ICELAND FLAG RED). Anche i codici contribuiscono a ricordare il significato simbolico attribuito ai colori del vessillo: Il rosso della croce vuole ricordare il fuoco dei vulcani, il blu il cielo, il bianco la neve e i ghiacciai di quella che è “L’isola dei ghiacci” (Island).

 

 

La legge è molto minuziosa e descrive le dimensioni della bandiera comune e delle bandiere governative usate da ambasciate e Ministero degli Affari Esteri. Si addentra inoltre nei dettagli sull’uso, ad esempio come la bandiera deve essere attaccata in differenti situazioni: su un pennone, su una casa, su diversi tipi di unità navali.

 

In base alla legge, usare la bandiera è un privilegio e non un diritto. Il proprietario deve seguire le istruzioni all’uso e assicurarsi che la bandiera sia in ottime condizioni per quanto riguarda il colore e l’usura. Stabilisce inoltre che nessuno deve offendere la bandiera con azioni o parole, pena una multa o l’imprigionamento fino ad un anno. Va esposta per le festività religiose: Pentecoste, Pasqua, Natale, Capodanno e Venerdì Santo (in quest’ultima data la bandiera è a mezz’asta in segno di lutto per la morte di Gesù) e le feste civili come quelle legate all’indipendenza del Paese: 1° dicembre e 17 giugno, o quella dei Lavoratori del 1° maggio, il Giorno dei Marinai (prima domenica di giugno) e il giorno del compleanno del presidente della Repubblica.

 

La bandiera non deve essere issata prima delle 7 del mattino, di preferenza non deve essere ammainata dopo il tramonto, e comunque entro la mezzanotte. Se la bandiera è issata in un’assemblea all’aperto o in un raduno ufficiale, come un funerale o una cerimonia memoriale, la bandiera può restare issata per la durata dell’evento, ma comunque non oltre la mezzanotte.

 

Come le altre bandiere sulle quali è presente la croce scandinava, è ispirata alla Dannebrog, la bandiera danese.

 

Dal 1897, su proposta dello scrittore Einar Benediktsson, era in uso anche una bandiera azzurra con croce bianca, nota come Hvítbláinn (“La bianco-blu”), che venne adottata dagli indipendentisti islandesi. Era considerata illegale dal Governo danese (con la “scusa” che era troppo simile alla bandiera greca dell’epoca), ma questo non impedì a un giovane di issarla sulla sua imbarcazione il 12 giugno 1913, per questo venne arrestato, suscitando la reazione popolare e con l’effetto di rendere questo vessillo ancora più diffuso. Il re Cristiano X si convinse a concedere finalmente agli islandesi una bandiera “nazionale”, tra l’altro, blu e bianco erano anche i colori dello stemma allora in vigore (il falcone d’argento in campo blu) e del corrispondente stendardo reale armeggiato, già ufficialmente approvati nel 1903. Oggi traccia di questo vessillo rimane in uso presso alcune istituzioni e associazioni come l’Università d’Islanda e l’Associazione della Gioventù Islandese.

 

Il decreto reale del 22 novembre 1913, firmato solo il 19 giugno 1915 dal re, concesse la bandiera per rappresentare l’Islanda come territorio del Regno di Danimarca. Il disegno, come per le altre bandiere sulle quali è presente la croce scandinava ricalca il modello norvegese (la Dannebrog) e fu ottenuto aggiungendo una croce rossa alla precedente bandiera “repubblicana”.

 

Dal 12 febbraio 1919, dopo che l’Islanda divenne uno stato indipendente (dal 1° dicembre 1918) fu anche bandiera mercantile.

 

Durante il brevissimo, e non riconosciuto, regno del protettore d’Islanda Jørgen Jørgensen del 1809 (noti come i Jorundur Hundadagakonungur, ovvero “i giorni della canicola estiva del 1809”) venne adottata una bandiera effimera, in pratica mai utilizzata, celeste con tre merluzzi d’argento.

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


Lo stemma dell’Islanda è una croce d’argento in un campo azzurro, con una croce rossa ardente all’interno della croce d’argento. I bracci delle croci devono arrivare fino ai bordi dello scudo. La larghezza della croce sarà 2/9 della larghezza dello scudo, mentre la croce rossa sarà metà più stretta, 1/9 della larghezza dello scudo. I quadrati superiori devono essere rettangolari, paralleli ai rettangoli e i quadrati inferiori uguali ai quadrati superiori, ma un terzo più lunghi. I portatori di scudo sono i quattro protettori che possono essere trovati a Heimskringla: Griðungur, sul lato destro dello scudo, Bergrisi, sul lato sinistro, Gammur, lato destro sopra il Griðungur e Dreki, sul lato sinistro sopra Bergrisi. Lo scudo poggia su una lastra di roccia

Profilo Araldico

«La bandiera nazionale civile degli islandesi è blu come il cielo con una croce bianca come la neve, e una croce rosso-fuoco all’interno della croce bianca. I bracci della croce si estendono fino ai bordi della bandiera…»

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
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