Liechtenstein
Liechtenstein
Il Liechtenstein è il quarto Stato più piccolo d’Europa ed è situato in territorio alpino nella valle del Reno (Rhein, il confine occidentale del Liechtenstein è formato da questo fiume), tra la Svizzera e l’Austria.
La dinastia principesca che governa, direttamente e con ampi poteri, il territorio dell’attuale Liechtenstein prende nome dall’omonimo castello di Lichtenstein (letteralmente “Montagna Luminosa” ad Ambras, presso Maria Enzersdorf, nella Bassa Austria), possesso della famiglia dal 1140 alla seconda metà del XIII secolo, poi perduto, ma ritornato loro dal 1807.
La famiglia acquisì anche territori, soprattutto nella regione della Moravia, nella Bassa Austria, in Slesia e in Stiria. Oltre che piccole Signorie (Herrschaft) come lo Schellenberg (1699) e la Contea di Vaduz (1712). Il 23 gennaio 1719 l’imperatore Carlo VI decretò l’unione di queste due signorie e le elevò a Principato (Fürstentum) del Sacro Romano Impero assegnandolo ad Anton Florian von Liechtenstein, che diede anche il nome allo Stato.
La sovranità indipendente del Principato si fa risalire al 1806, allorché Napoleone invase i territori del Sacro Romano Impero, provocando la dissoluzione dello stesso e l’abdicazione di Francesco II d’Asburgo. Il Liechtenstein cessò di avere obbligazioni nei confronti dell’imperatore (che, da quel momento, divenne Imperatore d’Austria).
Anche se all’atto dell’istituzione della Confederazione del Reno (25 luglio 1806) il principe del Liechtenstein fu costretto a diventarne membro, divenendo di fatto vassallo (come tutti gli altri stati aderenti) di Napoleone, fino alla dissoluzione dell’Impero Francese, il 19 ottobre 1813.
Per meglio tutelarsi il Principato aderì alla Confederazione Tedesca (dal 20 giugno 1815 al 24 agosto 1866), presieduta dall’Imperatore d’Austria.
Nel 1818 il principe Johann concesse la Costituzione dello Stato. Alla fine della I Guerra Mondiale, con il crollo dell’Impero Austro-Ungarico, il Principato ritenne di essere sciolto da ogni obbligo verso l’Austria; nel 1921 si diede una nuova Costituzione e, anche per via della devastazione subita durante guerra, concluse accordi con la confinante Svizzera con la quale entrò in unione doganale nel 1923 e monetaria nel 1924 (la moneta corrente è tutt’ora il Franco Svizzero).
Memore dei patimenti subiti, durante la II Guerra Mondiale il Piccolo Stato rimase neutrale (anche se e i tesori dello Stato e quelli della famiglia principesca vennero cautelativamente tratti in salvo a Londra).
Dopo l’Anschluss dell’Austria da parte del Reich hitleriano del 1938 i principi del Liechtenstein trasferirono la loro residenza da Vienna (nel fastoso Palazzo Liechtenstein, nella Bankgasse) al medioevale castello di Vaduz, attuale residenza.
Alla fine della II Guerra Mondiale la nuova Repubblica di Cecoslovacchia espropriò la totalità dei territori e dei possedimenti ereditari della dinastia “tedesca” dei Liechtenstein in Boemia, Moravia e Slesia. Esproprio mai riconosciuto dalla famiglia e il caso è ancora oggi in discussione presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja. I territori si estendono per circa 1.600 chilometri quadrati (dieci volte la dimensione del Liechtenstein!) e sono composti da fertili terreni, foreste, castelli e palazzi. Durante il periodo della “Guerra Fredda” è stato addirittura proibito ai cittadini del Liechtenstein di entrare nel territorio della Cecoslovacchia (il conflitto diplomatico è stato risolto solo il 13 luglio 2009 con la neonata Repubblica Ceca e il 9 dicembre 2009 con la Slovacchia).
Oggi il Liechtenstein è una monarchia costituzionale, ereditaria e pressoché assoluta, guidata dal Principe (in tedesco Fürst). L’attuale Principe capo di Stato titolare è Hans-Adam II (nome completo Johannes “Hans” Adam Ferdinand Aloys Josef Maria Marko d’Aviano Piuszu und von1 Liechtenstein), il 15 agosto 2004 ha affidato i poteri al figlio Alois (Alois Philipp Maria von und zu Liechtenstein, Graf zuRietberg).
Il parlamento Landtagè composto da 25 rappresentanti, eletti dal popolo (il voto alle donne è stato concesso solo nel 1984). Un gabinetto formato da cinque persone è responsabile delle questioni politiche quotidiane. Diversamente da molte altre monarchie costituzionali, la Costituzione assegna veri poteri al Principe, fatto che ha sollevato qualche controversia; in un recente referendum(2003) comunque la maggioranza della popolazione ha accordato un ulteriore aumento dei poteri del Principe2: come la nomina dei giudici, la possibilità di veto contro qualunque legge del Parlamento, e la possibilità (in casi particolari) di nominare personalmente e direttamente il Governo. La stessa Costituzione, tuttavia dispone che il popolo, in qualunque momento, possa indire un referendum per destituire il Principe e anche instaurare una Repubblica!
Oggi, il Principe del Liechtenstein è uno degli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio stimato in circa 3 miliardi di euro mentre la popolazione del Principato detiene il più alto reddito pro capite.
Il territorio del Liechtenstein è suddiviso in undici Gemeinden (Comuni, singolare Gemeinde):
– Vaduz, capitale dello Stato e sede del Governo
– Schaan
– Balzers (comprendente i villaggi di Balzers e Mäls)
– Triesen
– Eschen (con Nendeln)
– Mauren (con Schaanwald, posto di frontiera con l’Austria)
– Triesenberg (con Steg e Malbun)
– Ruggel
– Gamprin (con Bendern)
– Schellenberg
– Planken
(1): “zu und von”, “da e del”: indica l’origine del casato “dal” castello di Liechtenstein e il possesso attuale “del” Principato). Il capo della Casata del Liechtenstein, secondo le norme vigenti, gode dei titoli di Principe del Liechtenstein, Duca di Troppau e Jägerndorf, Conte di Rietberg, Sovrano della Casa di Liechtenstein.
(2): il referendum è stato indetto dallo stesso principe Hans-Adam, il quale però aveva minacciato di trasferirsi con la famiglia in Austria e di vendere il palazzo di Vaduz a Bill Gates, se la consultazione popolare avesse dato esito negativo!
Nota di Massimo Ghirardi
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo araldico
“Inquartato. Nel 1° d’oro, all’aquila al volo spiegato di nero, rostrata, membrata e coronata del campo, armata e linguata di rosso, caricata in petto di un crescente montante d’argento, trifogliato alle estremità e cimato da una crocetta (Slesia); nel 2° fasciato d’oro e di nero di otto pezzi, al crancelino di verde, attraversante in banda centrata sul tutto (Kuenring); nel 3° partito di rosso e d’argento (Troppau); nel 4° d’oro, all’arpia al volo spiegato di nero, membrata e coronata del campo, armata di rosso, la testa di carnagione, coronata del campo (Cirksena brisato, per Rietberg); innestato in punta: d’azzurro, al corno da caccia rivoltato d’oro (Jägerndorf). Sul tutto uno scudetto: troncato d’oro e di rosso (Liechtenstein).Racchiuso dal manto a padiglione di velluto rosso, foderato di ermellino, bordato d’oro, frangiato e cordonato dello stesso, movente dalla corona di Principe del Sacro Romano Impero, chiusa col velluto del manto, a guisa di tocco”.
Note stemma
Le più antiche armi araldiche del Liechtenstein sono un semplice scudo: “troncato d’oro e di rosso”. Il quale compare sul tutto delle “armi moderne” del Principato (Fürstentum) e della dinastia di Vaduz (principi von und zu Liechtenstein della linea di Gundacker).
Le armi dette “di padronanza” perché simboliche del possesso avuto o atteso da parte dei Principi su alcuni territori si possono descrivere anche come segue:
- Schlesien (Slesia): d’oro all’aquila al volo spiegato di nero, armata legata d’argento.
- Kuenringe: fasciato di 8 pezzi d’oro e di nero, al crancelino di verde in banda [pressoché identico a quello della Sassonia] ricorda un illustre casato originario dell’Austria Inferiore, estintosi nel XVI secolo, del quale i Liechtenstein si dichiarano discendenti. Il crancelino è una banda centrata (cioè una fascia in arco molto aperto, posto nella posizione della banda) e ornata con foglie di ruta di smalto verde, è l’elemento caratteristico delle armi della Sassonia.
- Ducato di Troppau: partito di rosso e d’argento. Il Principe Karl von Liechtenstein ne venne investito nel 1613.
- Contea del Reitberg (derivato dalle armi originarie della Cirksena, nella Frisia Orientale): d’oro all’arpia di nero coronata e armata del primo. Sulla qualeGundacker von Liechtenstein avanzava pretese in virtù del suo matrimonio con Agnes di Cirksena nel 1604. L’arpia è una figura araldica che si ispira al mostro mitologico omonimo con viso e seno di donna; corpo, ali e artigli d’avvoltoio (e talvolta con orecchie di orso). Essendo simbolo della “distruzione” fu adottata soprattutto dagli uomini d’arme, ruolo spesso rivestito dai membri della casata.
- Ducato di Jägerndorf (letteralmente “villaggio di cacciatori”): d’azzurro, al corno da caccia rivoltato d’oro, imboccato, guarnito e legato d’argento. Feudo acquistato da Gundackera Johann Georg von Brandeburg, possesso confermato con diploma imperiale del 1603.
- Liechtenstein antica: troncato doro e di rosso. Rami di Nikolsburg e zuFeldsberg.
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune