Regno Unito
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord
Regno Unito
Lo stemma del Regno Unito è lo stemma reale che appartiene di diritto al monarca del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord che lo usa nella sua funzione di sovrano, ma è anche lo stemma ufficiale del Regno.
Da questo derivano le versioni usate dai membri della casa reale e dal Governo Britannico, quest’ultimo ha la corona poggiante direttamente sullo scudo, con l’elmo, ma il cimiero e gli svolazzi (o lambrecchini) non mostrati. Una seconda versione piccola, composta solo dallo scudo, dalla corona e dalla giarrettiera, è pure usata dal Governo Britannico. Il monarca britannico adotta uno stemma diverso quando è in Scozia.
Lo scudo è rappresentato inquartato:
- nel primo e nel quarto campo sono rappresentati i tre “leoni passanti e con la testa in maestà” (come vengono definiti dall’araldica inglese i leopardi dello stemma reale in segno di rispetto) emblema del Regno di Inghilterra;
- nel secondo, il leone rosso (rampante) con la doppia cinta fiorita e controfiorita di gigli del Regno di Scozia, e nel terzo, l’arpa dell’isola di Irlanda.
Il cimiero è costituito da un leone fermo, con la testa in maestà coronato con la corona imperiale, quest’ultima può essere rappresentata sia nella sua forma realistica che in altra versione.
Il supporto di destra è un leone coronato simile a quello del cimiero, e simboleggia l’Inghilterra; quello di sinistra è un unicorno, e simboleggia la Scozia. Secondo la leggenda un unicorno libero era considerato un animale particolarmente pericoloso, per cui l’unicorno araldico britannico è disegnato incatenato.
Lo stemma è munito del motto dei sovrani britannici “Dieu et mon droit” (Dio e il mio diritto) e di quello dell’Ordine della Giarrettiera, “Honi soit qui mal y pense” (Vergogna a chi ne pensa male) posto su una stilizzazione della giarrettiera che circonda lo scudo, entrambi i motti sono in francese antico.
Si blasona ufficialmente:
«Quarterly, first and fourth Gules three lions passant gardant in pale Or (for England) second quarter Or a lion rampant within a double tressure flory-counter-flory Gules (for Scotland) third quarter Azure a harp Or stringed Argent (for Ireland) the whole surrounded by the Garter for a Crest upon the royal helm the imperial crown Proper thereon a lion statant gardant Or imperially crowned Proper for Supporters dexter a lion rampant gardant Or crowned as the crest sinister, a unicorn Argent, armed, crined, and unguled Proper gorged with a coronet composed of crosses patée and fleurs de lis a chain affixed thereto passing between the forelegs and reflexed over the back also Or. In the compartment below the shield, with the Union rose, shamrock, and thistle engrafted on the same stem, the motto: ‘Dieu et mon Droit’ (God and my right). On the Garter also appears the motto “Honi soit mal pense”, instead of the complete form “Honi soit qui mal y pense” (Be put to shame who thinks badly of it).»
(«Inquartato, nel primo e quarto di rosso a tre leoni passanti e con la testa in maestà (alias: leopardi) d’oro posti in palo (per l’Inghilterra); nel secondo d’oro al leone rampante (specificazione non necessaria in italiano) con una doppia orlatura fiorita e controfiorita di gigli, il tutto di rosso (per la Scozia), nel terzo d’azzurro, all’arpa d’oro cordata d’argento (per l’Irlanda); il tutto circondato da una giarrettiera con un elmo reale coronato di corona imperiale al naturale con un leone fermo con la testa in maestà d’oro, incoronato di corona imperiale al naturale; il supporto di destra è un leone con la testa in maestà d’oro coronato come il cimiero, quello di sinistra un unicorno d’argento, armato, crinito e ungulato al naturale, collarinato con una corona composta di croci patenti e gigli cui è congiunta una catena che passa tra le zampe anteriori ed è rivoltata sul dorso, entrambe d’oro. Nel cartiglio sotto lo scudo, con una rosa, un trifoglio ed un cardo innestati sullo stesso gambo il motto: “Dieu et mon Droit” (Dio e il mio diritto). Sulla giarrettiera compare anche il motto “Honi soit mal pense”, la cui forma completa sarebbe “Honi soit qui mal y pense” (Sia svergognato chi ne pensa male).»
Lo stemma reale d’Inghilterra, di rosso a tre leopardi d’oro posti in palo, fu introdotto secondo la tradizione da Riccardo I “il Conquistatore” nel 1198, derivandolo da quello della Normandia (che ha solo due leopardi). Nel 1328, Edoardo III reclamò il trono di Francia per via di sua madre Isabella (unica figlia supersite di Filippo IV), definendo sé stesso “Re d’Inghilterra, Francia e Irlanda”. I Francesi respinsero tale pretesa sulla base della Legge Salica, secondo la quale il trono doveva passare solo per via maschile. Edoardo III rese evidente la sua pretesa inquartando le armi d’Inghilterra con quelle di Francia, d’azzurro seminato di gigli d’oro; per dimostrare l’importanza da lui attribuita alla Francia, le armi francesi furono poste nel primo e nel quarto quartiere, e quelle inglesi nel secondo e nel terzo. Enrico IV modificò i quarti francesi dal seminato di gigli a soli tre gigli (in Francia questa modifica da “Francia antica” a “Francia moderna” avvenne per ordine di Carlo V di Francia nel 1376).
Durante il regno della regina Maria Tudor, figlia di Enrico VIII, nel XVI secolo, le armi di suo marito, Filippo II di Spagna, furono aggiunte alle armi reali, ma vennero rimosse dalla sorella Elisabetta I che le succedette.
Quando Giacomo VI Stuart di Scozia salì al trono d’Inghilterra nel 1603 (come Giacomo I), le armi furono modificate per riferirsi a Francia, Inghilterra, Scozia e Irlanda (che era stata posta sotto la sovranità dell’Inghilterra dal 1541. Lo scudo venne suddiviso in quattro quarti. Il secondo quarto prese le armi di Scozia (d’oro al leone di rosso nella doppia cinta fiorita e controfiorita di rosso), mentre il terzo prese le armi d’Irlanda (d’azzurro all’arpa d’oro). Il primo e l’ultimo quartiere divennero dei gran quartieri in quanto ciascuno di essi venne ulteriormente inquartato per mostrare le armi unite di Francia e d’Inghilterra di Enrico IV. L’arpa di Irlanda deriva dal simbolo assegnato a quel paese durante il regno di Enrico VIII.
Quando Guglielmo III, principe olandese di Orange governò come consorte di Maria II, venne aggiunto uno scudetto di pretensione, con le armi di Nassau (d’azzurro bigliettato al leone d’oro) per rappresentare la dinastia di Guglielmo III. Lo scudetto fu eliminato quando Anna succedette al trono.
Nel 1707, in seguito all’approvazione dell’atto di unione (Union Act), e alla conseguente fusione del Regno d’Inghilterra con quello di Scozia e alla proclamazione del Regno di Gran Bretagna da parte della Regina Anna, venne modificato l’inquartato: il primo ed il quarto quadrante assunsero le armi impalate d’Inghilterra e di Scozia, il secondo prese le armi di Francia, mentre il terzo mantenne le armi d’Irlanda.
Quando l’Elettore di Hannover Giorgio I Ludovico di Hannover, principe elettore del Sacro Romano Impero, salì al trono, il quarto quadrante prese le armi di Hannover (interzato in palo ed in scaglione – nel primo di rosso a due leoni passanti d’oro; nel secondo d’oro seminato di cuori di rosso al leone d’azzurro; nel terzo di rosso al cavallo corrente d’argento; sul tutto uno scudetto di pretensione di rosso caricato con la corona di Carlo Magno).
Giorgio III nel 1801 divenne Re del neonato Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, formatosi in seguito all’unione del Regno di Gran Bretagna e del Regno d’Irlanda, inoltre rinunciò all’antica pretesa inglese sulla Francia. Le armi vennero quindi modificate: nel primo e nel quarto d’Inghilterra; nel secondo di Scozia; nel terzo d’Irlanda. Le armi di Hannover vennero tolte dal quarto quartiere e mostrate invece in uno scudetto di pretensione al centro dello scudo. Sopra lo scudetto un cappello rappresentava la carica di elettore di Hannover. Il cappello venne trasformato in una corona nel 1816, dopo che Hannover era divenuto un regno autonomo nel 1814.
Lo scudetto di Hannover venne eliminato quando Vittoria divenne regina del Regno Unito. Vittoria, infatti, non ereditò il regno di Hannover in quanto la legge salica disponeva l’ereditarietà solo per via maschile.
Alcuni autori hanno male interpretato le regole araldiche del blasone, per cui alcuni testi asseriscono, erroneamente, che nel periodo in cui il sovrano britannico era anche imperatore d’India la corona reale venne trasformata nella corona imperiale (simile a quella ma con la parte centrale ribassata). Quando l’India divenne indipendente, ritornò la corona reale. Il cambiamento, invece, è dovuto esclusivamente a scelte personali. La regina Elisabetta II ha scelto di utilizzare la corona di sant’Edoardo, mentre i quattro re che hanno regnato nel periodo precedente hanno usato la corona Tudor di disegno molto simile alla corona imperiale di Stato. La Corona di sant’Edoardo è rappresentata sull’elmo; gli animali sono presenti in entrambe le versioni delle armi, quella del Regno Unito e quella Scozzese.
Nota di Massimo Ghirardi
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo araldico
«Inquartato, nel primo e quarto di rosso a tre leoni passanti e con la testa in maestà (alias: leopardi) d’oro posti in palo (per l’Inghilterra); nel secondo d’oro al leone rampante (specificazione non necessaria in italiano) con una doppia orlatura fiorita e controfiorita di gigli, il tutto di rosso (per la Scozia), nel terzo d’azzurro, all’arpa d’oro cordata d’argento (per l’Irlanda); il tutto circondato da una giarrettiera con un elmo reale coronato di corona imperiale al naturale con un leone fermo con la testa in maestà d’oro, incoronato di corona imperiale al naturale; il supporto di destra è un leone con la testa in maestà d’oro coronato come il cimiero, quello di sinistra un unicorno d’argento, armato, crinito e ungulato al naturale, collarinato con una corona composta di croci patenti e gigli cui è congiunta una catena che passa tra le zampe anteriori ed è rivoltata sul dorso, entrambe d’oro. Nel cartiglio sotto lo scudo, con una rosa, un trifoglio ed un cardo innestati sullo stesso gambo il motto: “Dieu et mon Droit” (Dio e il mio diritto). Sulla giarrettiera compare anche il motto “Honi soit mal pense”, la cui forma completa sarebbe “Honi soit qui mal y pense” (Sia svergognato chi ne pensa male).»
azzurro, oro, rosso
Partizioni:
inquartato
Oggetti dello stemma:
arpa, catena, cimiero, corona, corona imperiale, croce patente, dorso, elmo, giarrettiera, giglio, leone, leopardo, orlatura, supporto, testa, unicorno, zampa
Attributi araldici:
anteriore, armato, circondato, collarinato, composto, congiunto, controfiorito, cordato, coronato, crinito, di destra, di sinistra, fiorito, in maestà, passante, posto in palo, rampante, reale, rivoltato, ungulato
“D’azzurro, al decusse di Sant’Andrea d’argento sormontata dalla Croce di San Giorgio di rosso, bordata della seconda”.
Disegnato da: Bruno Fracasso
LEGENDA