Gazzano


Zona Municipale

Gazzano

Villa Minozzo
Informazioni

Gazzano compare intorno al 1250 come soggetta al dominio dei conti Lombardino e Ghibertino Dalli.

 

Era sede di un munito castello denominato delle “Scalelle” di cui l’attuale rudere noto come “torre dell’Amorotto” era un avamposto. 

 

Nonostante l’appartenenza ai Dalli, il Comune di Reggio vi esercitò l’alto dominio (feudale) ed appare perciò nominata nel “Libro dei Fuochi” dei territori reggiani del 1315.

 

Nel 1383 i Dalli cedettero tutti i diritti feudali ai due figli di Veltro da Vallisnera.

 

Gazzano entrò poi, insieme al territorio circostante, in possesso del Marchese Nicolò d’Este agli inizi del XV secolo.

 

Nel 1788 è una comunità sotto la giurisdizione di Minozzo, con 383 abitanti.

 

Nel periodo napoleonico è sede di autonomo comune, ma ritornando poi dal 1812 al 1860 sotto Minozzo.

 

Con l’Unità d’Italia Gazzano tornò ad essere sede di un comune. Le frazioni principali erano Asta, Cervarolo, Civago, Morsiano e Novellano e nel 1868 contava 1919 abitanti.

 

Con il R.D. 30 giugno 1870, n. 5739 il comune venne soppresso e annesso al limitrofo comune di Minozzo(oggi Villa Minozzo).

 

La storia di Civago, altro centro importante dell’ex comune di Gazzano, è relativamente recente, sviluppatosi intorno all’hospitale detto “di San Leonardo al Dolo”, sorto per ospitare i pellegrini e i viandanti in viaggio lungo l’antica strada che portava in Toscana, anche se fino al 1700 la zona era adibita quasi esclusivamente a pascolo per gli armenti degli abitanti di Gazzano.

 

Con lo stabilirsi di una comunità più vasta, Civago venne elevata a parrocchia e dopo l’Unità d’Italia entrò a far parte del comune di Gazzano. Soppresso tuttavia quest’ultimo nel 1870, il piccolo paese continuò a vivere per altri ottant’anni in uno stato di quasi completo isolamento, una sola mulattiera conduceva verso la Toscana (attraverso Passo delle Forbici) mentre la carrozzabile verrà completata solo negli anni per unire la Val d’Asta alla statale delle Radici e al capoluogo comunale, che ne frattempo era divento Villa Minozzo.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi e Lucia Piguzzi

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Disegnato da: Massimo Ghirardi

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