Frignano
Il Frignano è una regione storica e geografica appenninica che, nel periodo di sua massima estensione, comprese diversi territori della zona montuosa delle attuali Province di Modena, Bologna e Reggio Emilia.
Alla meta del XIX secolo, corrispondeva al “Circondario di Pavullo” e identificava quella zona che attualmente corrisponde al Frignano Modenese e che comprendeva i territori della sponda destra del fiume Secchia, le valli del Dragone e del Panaro, corrispondente agli attuali comuni dell’Appennino Modenese di Pavullo nel Frignano, comune più popoloso che è considerato il “capoluogo”, Fanano, Frassinoro, Lama Mocogno, Montefiorino, Montese, Palagano (con Rancidoro), Pievepelago, Polinago (con Gombola), Prignano sulla Secchia, Riolunato, Serramazzoni (già Monfestino), Sestola (con Rocchetta Sandri), Zocca.
Il coronino Frignano deriva dalla tribù celtico-ligure dei Friniates (Friniati), legata agli Apuani e ai Mugelli che insieme occuparono tre regioni contigue a nord e a sud della cresta appenninica.
Durante il periodo di romanizzazione mantennero una vivace autonomia, fino ad essere riconosciuti come Praefecturadella Colonia di Mutina (Modena).
Con il periodo bizantino il Tribunus del Comitatus friniate governava il territorio, al quale subentrò il Gastaldus del periodo longobardo con la spontanea dedizione della popolazione al re Liutparando nel 728, non volendo accettare il dominio del bizantino ed eretico Esarca di Ravenna.
Nel periodo carolingio si formò il Comitatus Feronianense che, pur controllato dal conte di Modena, mantenne una sua autonomia. La sede era posta nel Castrum Feromianum, il fortilizio che si trovava nei pressi di Paule (Pavullo nel Frignano) sul colle Poggiocastro (Podium Castrum).
La maggior parte del territorio venne creata come feudo comitale con sede a Gombola (attuale frazione di Palagano) in periodo longobardo, mentre altre parti furono successivamente assoggettate al priorato benedettino di Fanano (dipendente da Nonantola e fondato dall’abate Anselmo nel 774) e all’abbazia di Frassinoro (fondata da Beatrice di Lorena, madre di Matilde di Canossa, il 29 agosto 1071).
Nel XII secolo si strutturò l’Universitas Feroninum (al quale non aderirono i comuni della collina) comune federale frignanese che dal 1336 passò definitivamente agli Estensi di Ferrara, i cui marchesi approvarono nel 1337 gli “Statuta et ordinamenta comunis et populi Frignani seu Universae ditionis Sextulae” considerati tra i più avanzati dell’epoca e rimasti in vigore fino al 1797).
Nel XIX secolo venne creata dal duca di Modena la Provincia del Frignano, nel 1959 mutata in Circondario e Sottoprefettura di Pavullo. Il capoluogo fu inizialmente posto a Sestola, dove si riuniva effettivamente il Consiglio dal XV secolo, e nel cui castello risiedeva il Governatore del Frignano, che l’amministrazione napoleonica trasferì nel 1832 a Pavullo, dove si era stabilito anche il Delegato Governativo estense della Restaurazione, e dopo di lui, il viceprefetto del Regno d’Italia. Il duca Francesco IV aveva istituito Pavullo come Comune di II classe nel 1815.
Nel 1830, a Pavullo, il duca Francesco vi aveva anche fatto costruire il Palazzo Ducale quale sede estiva della corte, lungo la Via Giardini costruita tra il 1766 e il 1776 (inaugurata nel 1780) su progetto dell’ingegnere di corte Pietro Giardini, per unire i territori estensi di Modena e della Garfagnana, attraverso il Frignano, in sostituzione dell’antica Via Bibulca risalente all’epoca Longobarda (venne infatti tracciata per volere del re Liutprando per collegare i territori al di qua e al di là del “Monte Appennino”).
A questo proposito è da ricordare che anche l’abate Domenico Vandelli, predecessore di Pietro Giardini nell’incarico di Ingegnere-Capo, aveva già progettato una via tra Modena e Massa (detta Via Vandelli) tra il 1739 e il 1752 (ed effettivamente inaugurata nel 1748) ma risultò impervia e di difficile manutenzione: venne quindi abbandonata in favore del progetto Giardini.
Nell’araldica estense e, ancora oggi nello stemma della Provincia di Modena, il territorio del Frignano è identificato con lo stemma di Pavullo (dal 1862 Pavullo nel Frignano) che, a sua volta deriva da quello dei suoi principali feudatari: i Montecuccoli
Nel territorio della Pieve di PAULE (dal nome della Pieve di SANCTIS VINCENCII DE PALUDE posta sul Monte Campana), in seguito decaduta e il cui territorio venne assorbito dalla Pieve di Renno, sorgeva il castello sul “mons qui vocatur Cuculi”, nominato per la prima volta in un documento del vescovo di Modena del 1027, come possedimento della famiglia ascendente a Gherardo figlio di Corvolo del Frignano, i cui discendenti prenderanno poi l’agnome dal luogo stesso, del quale ebbero in perpetuo l’investitura da parte dell’imperatore Arrigo V.
Possessione confermata poi da Ottone IV nel 1212, un’investitura che sarà la base legale per la difesa dell’autonomia del territorio Frignanese rispetto a Modena e Bologna fin oltre la metà del XIV secolo, quando i Montecuccoli vennero definitivamente sottomessi dagli Estensi che crearono quindi la Provincia del Frignano.
Nonostante, nel 1337, i Montecuccoli avessero riconosciuto la supremazia degli Estensi questo non impedì loro, nel 1369, di ospitare l’imperatore Carlo IV nel loro castello di Montefiorino e ottenere da questi il rinnovo dell’investitura feudale, con la concessione di aggiungere alle armi della casata l’aquila imperiale. Lo stemma antico della famiglia era composto di un campo d’oro alle tre (o sei) cime naturali ornate di rami di quercia (allusione al MONS LUCUS o MONTIS LUCULUS: “monte del bosco sacro”).
I vari rami dei Montecuccoli, oltre a mal tollerare il dominio del Marchese di Ferrara, si contrastavano aspramente tra loro, fino a che Gasparo Montecuccoli non riuscì a riunire nelle sue mani tutti i territori del Frignano, ottenendone l’investitura formale da Nicolò III d’Este all’inizio del XV secolo.
Nel 1609 nacque nel castello di Montecuccolo il conte Raimondo, destinato a divenire il celebre comandante e abile stratega dell’esercito Imperiale, le cui gesta lo portarono ad esser definito dai contemporanei il “salvatore della Cristianità” dopo la battaglia vittoriosa contro i turchi presso il fiume Raab del 1664.
Il castello di Montecuccolo svolse funzione di sede feudale su gran parte del Frignano dal XII al XV secolo, in un distretto giurisdizionale comune con la vicina pieve di Renno: una podesteria con giurisdizione, oltre che su questa località, anche su Sassorosso, Burgone, Montecenere, Olina, Camatta, Renno, Gajato, Verica, Castagneto, Bibone, Sassoguidano, Castellino, Sassostorno, Monteforte, Riva e Montespecchio. Il podestà, che dipendeva dal conte, era contemporaneamente governatore delle podesterie di Polinago, Rancidoro, S. Martino, Ranocchio, Semese e Montese.
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
AA.VV. STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
Gimorri A. INTRODUZIONE ALLA STORIA DEL FRIGNANO. In “Dizionario biografico frignanese” do Sorbelli A. Sorbelli e Rabetti A. , Editrice Società Scoltenna, Pievepelago, 1952.
Lami G.-Rubbiani A.Santini G. (a cura di). IL CASTELLO DEI MONTECUCCOLI, elementi di conoscenza. Archeoclub d’Italia sede di Pavullo, Pavullo nel Frignano 1993.
Longagnani (Lauretta), Manicardi (Antonella), Schifani Corfini (Elisa), a cura di. LE CASE, LE PIETRE, LE STORIE. Itinerari nei Comuni della Provincia di Modena. Zanini, Angola Emilia 1992.
Stemma Ridisegnato
Fonte: Andrea Angelo
Disegnato da: Massimo Ghirardi
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Bozzetto originale acs/Pdc
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Profilo araldico
“D’azzurro all’aquila nera al volo abbassato su un monte di tre cime di verde al naturale”
LEGENDA
Il Frignano è una regione storica e geografica appenninica che, nel periodo di sua massima estensione, comprese diversi territori della zona montuosa delle attuali Province di Modena, Bologna e Reggio Emilia.
Alla meta del XIX secolo, corrispondeva al “Circondario di Pavullo” e identificava quella zona che attualmente corrisponde al Frignano Modenese e che comprendeva i territori della sponda destra del fiume Secchia, le valli del Dragone e del Panaro, corrispondente agli attuali comuni dell’Appennino Modenese di Pavullo nel Frignano, comune più popoloso che è considerato il “capoluogo”, Fanano, Frassinoro, Lama Mocogno, Montefiorino, Montese, Palagano (con Rancidoro), Pievepelago, Polinago (con Gombola), Prignano sulla Secchia, Riolunato, Serramazzoni (già Monfestino), Sestola (con Rocchetta Sandri), Zocca.
Il coronino Frignano deriva dalla tribù celtico-ligure dei Friniates (Friniati), legata agli Apuani e ai Mugelli che insieme occuparono tre regioni contigue a nord e a sud della cresta appenninica.
Durante il periodo di romanizzazione mantennero una vivace autonomia, fino ad essere riconosciuti come Praefecturadella Colonia di Mutina (Modena).
Con il periodo bizantino il Tribunus del Comitatus friniate governava il territorio, al quale subentrò il Gastaldus del periodo longobardo con la spontanea dedizione della popolazione al re Liutparando nel 728, non volendo accettare il dominio del bizantino ed eretico Esarca di Ravenna.
Nel periodo carolingio si formò il Comitatus Feronianense che, pur controllato dal conte di Modena, mantenne una sua autonomia. La sede era posta nel Castrum Feromianum, il fortilizio che si trovava nei pressi di Paule (Pavullo nel Frignano) sul colle Poggiocastro (Podium Castrum).
La maggior parte del territorio venne creata come feudo comitale con sede a Gombola (attuale frazione di Palagano) in periodo longobardo, mentre altre parti furono successivamente assoggettate al priorato benedettino di Fanano (dipendente da Nonantola e fondato dall’abate Anselmo nel 774) e all’abbazia di Frassinoro (fondata da Beatrice di Lorena, madre di Matilde di Canossa, il 29 agosto 1071).
Nel XII secolo si strutturò l’Universitas Feroninum (al quale non aderirono i comuni della collina) comune federale frignanese che dal 1336 passò definitivamente agli Estensi di Ferrara, i cui marchesi approvarono nel 1337 gli “Statuta et ordinamenta comunis et populi Frignani seu Universae ditionis Sextulae” considerati tra i più avanzati dell’epoca e rimasti in vigore fino al 1797).
Nel XIX secolo venne creata dal duca di Modena la Provincia del Frignano, nel 1959 mutata in Circondario e Sottoprefettura di Pavullo. Il capoluogo fu inizialmente posto a Sestola, dove si riuniva effettivamente il Consiglio dal XV secolo, e nel cui castello risiedeva il Governatore del Frignano, che l’amministrazione napoleonica trasferì nel 1832 a Pavullo, dove si era stabilito anche il Delegato Governativo estense della Restaurazione, e dopo di lui, il viceprefetto del Regno d’Italia. Il duca Francesco IV aveva istituito Pavullo come Comune di II classe nel 1815.
Nel 1830, a Pavullo, il duca Francesco vi aveva anche fatto costruire il Palazzo Ducale quale sede estiva della corte, lungo la Via Giardini costruita tra il 1766 e il 1776 (inaugurata nel 1780) su progetto dell’ingegnere di corte Pietro Giardini, per unire i territori estensi di Modena e della Garfagnana, attraverso il Frignano, in sostituzione dell’antica Via Bibulca risalente all’epoca Longobarda (venne infatti tracciata per volere del re Liutprando per collegare i territori al di qua e al di là del “Monte Appennino”).
A questo proposito è da ricordare che anche l’abate Domenico Vandelli, predecessore di Pietro Giardini nell’incarico di Ingegnere-Capo, aveva già progettato una via tra Modena e Massa (detta Via Vandelli) tra il 1739 e il 1752 (ed effettivamente inaugurata nel 1748) ma risultò impervia e di difficile manutenzione: venne quindi abbandonata in favore del progetto Giardini.
Nell’araldica estense e, ancora oggi nello stemma della Provincia di Modena, il territorio del Frignano è identificato con lo stemma di Pavullo (dal 1862 Pavullo nel Frignano) che, a sua volta deriva da quello dei suoi principali feudatari: i Montecuccoli
Nel territorio della Pieve di PAULE (dal nome della Pieve di SANCTIS VINCENCII DE PALUDE posta sul Monte Campana), in seguito decaduta e il cui territorio venne assorbito dalla Pieve di Renno, sorgeva il castello sul “mons qui vocatur Cuculi”, nominato per la prima volta in un documento del vescovo di Modena del 1027, come possedimento della famiglia ascendente a Gherardo figlio di Corvolo del Frignano, i cui discendenti prenderanno poi l’agnome dal luogo stesso, del quale ebbero in perpetuo l’investitura da parte dell’imperatore Arrigo V.
Possessione confermata poi da Ottone IV nel 1212, un’investitura che sarà la base legale per la difesa dell’autonomia del territorio Frignanese rispetto a Modena e Bologna fin oltre la metà del XIV secolo, quando i Montecuccoli vennero definitivamente sottomessi dagli Estensi che crearono quindi la Provincia del Frignano.
Nonostante, nel 1337, i Montecuccoli avessero riconosciuto la supremazia degli Estensi questo non impedì loro, nel 1369, di ospitare l’imperatore Carlo IV nel loro castello di Montefiorino e ottenere da questi il rinnovo dell’investitura feudale, con la concessione di aggiungere alle armi della casata l’aquila imperiale. Lo stemma antico della famiglia era composto di un campo d’oro alle tre (o sei) cime naturali ornate di rami di quercia (allusione al MONS LUCUS o MONTIS LUCULUS: “monte del bosco sacro”).
I vari rami dei Montecuccoli, oltre a mal tollerare il dominio del Marchese di Ferrara, si contrastavano aspramente tra loro, fino a che Gasparo Montecuccoli non riuscì a riunire nelle sue mani tutti i territori del Frignano, ottenendone l’investitura formale da Nicolò III d’Este all’inizio del XV secolo.
Nel 1609 nacque nel castello di Montecuccolo il conte Raimondo, destinato a divenire il celebre comandante e abile stratega dell’esercito Imperiale, le cui gesta lo portarono ad esser definito dai contemporanei il “salvatore della Cristianità” dopo la battaglia vittoriosa contro i turchi presso il fiume Raab del 1664.
Il castello di Montecuccolo svolse funzione di sede feudale su gran parte del Frignano dal XII al XV secolo, in un distretto giurisdizionale comune con la vicina pieve di Renno: una podesteria con giurisdizione, oltre che su questa località, anche su Sassorosso, Burgone, Montecenere, Olina, Camatta, Renno, Gajato, Verica, Castagneto, Bibone, Sassoguidano, Castellino, Sassostorno, Monteforte, Riva e Montespecchio. Il podestà, che dipendeva dal conte, era contemporaneamente governatore delle podesterie di Polinago, Rancidoro, S. Martino, Ranocchio, Semese e Montese.
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
AA.VV. STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
Gimorri A. INTRODUZIONE ALLA STORIA DEL FRIGNANO. In “Dizionario biografico frignanese” do Sorbelli A. Sorbelli e Rabetti A. , Editrice Società Scoltenna, Pievepelago, 1952.
Lami G.-Rubbiani A.Santini G. (a cura di). IL CASTELLO DEI MONTECUCCOLI, elementi di conoscenza. Archeoclub d’Italia sede di Pavullo, Pavullo nel Frignano 1993.
Longagnani (Lauretta), Manicardi (Antonella), Schifani Corfini (Elisa), a cura di. LE CASE, LE PIETRE, LE STORIE. Itinerari nei Comuni della Provincia di Modena. Zanini, Angola Emilia 1992.
Stemma Ridisegnato
Fonte: Andrea Angelo
Disegnato da: Massimo Ghirardi
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“D’azzurro all’aquila nera al volo abbassato su un monte di tre cime di verde al naturale”
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