Garfagnana
L’attuale Unione dei Comuni della Garfagnana, che riunisce i Comuni della regione storica omonima e corrispondente alla alta valle del fiume Serchio (dal 1847 unita alla provincia di Massa-Carrara e dal 1923 a quella di Lucca) ha adottato come emblema territoriale la “bomba infiammata” (“D’azzurro, alla bomba nera, infiammata di rosso in alto e ai lati. Motto: LOCO ET TEMPORE”).
Deriva dalla nota impresa di Alfonso I d’Este duca di Ferrara (noto come “il duca artigliere”), al quale appartenne quasi tutta la Garfagnana dal 1505 al 1534, e forse adottata dopo la vittoria contro la Serenissima per il controllo del Polesine nel 1509; ma certamente innalzata sui vessilli alla battaglia di Ravenna dell’11 aprile 1512, giorno di Pasqua, tra l’esercito francese (nel quale comandava Alfonso d’Este) e la Lega Pontificia. L’artiglieria ferrarese fu determinante per la vittoria, e secondo gli storici fu in quell’occasione che Ludovico Ariosto ideò il motto, dal duca poi tradotto anche in francese come: AU LIEU ET TEMPS.
L’impresa è detta anche “granata svampante” mentre il motto “Loco et Tempore” pare ideato per lo stesso duca Alfonso dall’Ariosto, come monito ad agire nel momento giusto e nel luogo giusto, come la bomba che, per essere efficace, deve scoppiare nel luogo e nel momento giusto o, come scrisse Paolo Giovio: “…scoppiava per certe commissure a luogo e tempo debiti“; o ancora Gabrel Symeone (1560): “Come palla in cui chiuso a tempo è foco / per ingannar d’altrui l’incauta mente, / tal l’huom si mostra all’hor saggio e prudente, / ch’offende il suo nimico a tempo e loco“.
Secondo lo storico Edgar Wind “Nel giudizio dell’imperatore Carlo V il duca di Ferrara emergeva tra i principi per l’abilità nella diplomazia in cui usava la tattica d’esplodere al momento opportuno, accumulando pazientemente le forze […] un modello meccanico di virtù morale”.
La stessa impresa venne adottata anche da Vespasiano Gonzaga-Colonna, duca di Sabbioneta.
Divenne simbolo della Provincia estense della Garfagnana dopo che nel 1430 i garfagnini, a partire dai cittadini di Castelnuovo si ribellarono al dispotico dominio lucchese, sottomettendosi spontaneamente agli Estensi, ottenendo in questo modo notevoli privilegi: la stessa Castelnuovo divenne capoluogo, ospitando nella Rocca la sede dei governatori di Casa d’Este, i più famosi dei quali restano Ludovico Ariosto (1522-1525) e Fulvio Testi (1640-1642). Del governatorato dell’Ariosto ci è rimasta una raccolta: “Lettere dalla Garfagnana”nella quale sono state raccolte pressoché tutte le missive scambiate con il duca di Ferrara e Modena, dove lamentava tutte le difficoltà incontrate per governare un territorio definito “terra di lupi e di briganti“.
Nel 1613 durante la guerra per il Monferrato, tra il duca Carlo Emanuele I di Savoia e i Gonzaga, il granduca Cosimo II di Toscana era alleato dei Gonzaga, chiese il libero transito verso Mantova, ma il Cesare d’Este lo negò e, anzi, schierò l’esercito ai confini toscani della Garfagnana. Cosimo però aggirò l’ostacolo e riuscì a raggiungere il cardinale Ferdinando Gonzaga.
Di questa situazione cercarono di approfittare i lucchesi che provarono a riconquistare la Garfagnana, dopo un precedente tentativo del 1603, ma la popolazione garfagnina restò fedele al duca d’Este e contribuì fattivamente a respingere questa seconda invasione.
Il duca Cesare d’Este riconoscente la fece coniare due monete (“grossetti”) con la “granata svampante” dopo la sentenza emessa in suo favore dal Senato di Milano nel 1606, con la quale gli si garantiva il possesso della Garfagnana.
Pare che la “bombarda” sia stata scelta anche in virtù del fatto che tra i membri del reparto dei “bombardieri” molti erano garfagnini perché esperti di esplosivi, utilizzati nelle cave di marmo della loro terra.
© 2022. Note di Massimo Ghirardi
Bibliografia
AA.VV. Dizionario di toponomastica, Torino 1997.
Boni de Nobili (Francesco), Blasonario della Garfagnana, Lucca, Comunità Montana della Garfagnana 2007.
Ferrari (Vigilio), L’araldica estense. Nello sviluppo storico del Dominio Ferrarese, 1989
Giovio Paolo, Dialogo dell’imprese…, 1551
Gabriel Symeone (Gabriel), Le Sententiose imprese, 1560.
Wind (Edgar), Misteri pagani nel Rinascimento, 1971
Unione Comuni Garfagnana. Statuto. 2002
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo araldico
bomba
Attributi araldici:
ai lati, in alto, infiammata
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
L’attuale Unione dei Comuni della Garfagnana, che riunisce i Comuni della regione storica omonima e corrispondente alla alta valle del fiume Serchio (dal 1847 unita alla provincia di Massa-Carrara e dal 1923 a quella di Lucca) ha adottato come emblema territoriale la “bomba infiammata” (“D’azzurro, alla bomba nera, infiammata di rosso in alto e ai lati. Motto: LOCO ET TEMPORE”).
Deriva dalla nota impresa di Alfonso I d’Este duca di Ferrara (noto come “il duca artigliere”), al quale appartenne quasi tutta la Garfagnana dal 1505 al 1534, e forse adottata dopo la vittoria contro la Serenissima per il controllo del Polesine nel 1509; ma certamente innalzata sui vessilli alla battaglia di Ravenna dell’11 aprile 1512, giorno di Pasqua, tra l’esercito francese (nel quale comandava Alfonso d’Este) e la Lega Pontificia. L’artiglieria ferrarese fu determinante per la vittoria, e secondo gli storici fu in quell’occasione che Ludovico Ariosto ideò il motto, dal duca poi tradotto anche in francese come: AU LIEU ET TEMPS.
L’impresa è detta anche “granata svampante” mentre il motto “Loco et Tempore” pare ideato per lo stesso duca Alfonso dall’Ariosto, come monito ad agire nel momento giusto e nel luogo giusto, come la bomba che, per essere efficace, deve scoppiare nel luogo e nel momento giusto o, come scrisse Paolo Giovio: “…scoppiava per certe commissure a luogo e tempo debiti“; o ancora Gabrel Symeone (1560): “Come palla in cui chiuso a tempo è foco / per ingannar d’altrui l’incauta mente, / tal l’huom si mostra all’hor saggio e prudente, / ch’offende il suo nimico a tempo e loco“.
Secondo lo storico Edgar Wind “Nel giudizio dell’imperatore Carlo V il duca di Ferrara emergeva tra i principi per l’abilità nella diplomazia in cui usava la tattica d’esplodere al momento opportuno, accumulando pazientemente le forze […] un modello meccanico di virtù morale”.
La stessa impresa venne adottata anche da Vespasiano Gonzaga-Colonna, duca di Sabbioneta.
Divenne simbolo della Provincia estense della Garfagnana dopo che nel 1430 i garfagnini, a partire dai cittadini di Castelnuovo si ribellarono al dispotico dominio lucchese, sottomettendosi spontaneamente agli Estensi, ottenendo in questo modo notevoli privilegi: la stessa Castelnuovo divenne capoluogo, ospitando nella Rocca la sede dei governatori di Casa d’Este, i più famosi dei quali restano Ludovico Ariosto (1522-1525) e Fulvio Testi (1640-1642). Del governatorato dell’Ariosto ci è rimasta una raccolta: “Lettere dalla Garfagnana”nella quale sono state raccolte pressoché tutte le missive scambiate con il duca di Ferrara e Modena, dove lamentava tutte le difficoltà incontrate per governare un territorio definito “terra di lupi e di briganti“.
Nel 1613 durante la guerra per il Monferrato, tra il duca Carlo Emanuele I di Savoia e i Gonzaga, il granduca Cosimo II di Toscana era alleato dei Gonzaga, chiese il libero transito verso Mantova, ma il Cesare d’Este lo negò e, anzi, schierò l’esercito ai confini toscani della Garfagnana. Cosimo però aggirò l’ostacolo e riuscì a raggiungere il cardinale Ferdinando Gonzaga.
Di questa situazione cercarono di approfittare i lucchesi che provarono a riconquistare la Garfagnana, dopo un precedente tentativo del 1603, ma la popolazione garfagnina restò fedele al duca d’Este e contribuì fattivamente a respingere questa seconda invasione.
Il duca Cesare d’Este riconoscente la fece coniare due monete (“grossetti”) con la “granata svampante” dopo la sentenza emessa in suo favore dal Senato di Milano nel 1606, con la quale gli si garantiva il possesso della Garfagnana.
Pare che la “bombarda” sia stata scelta anche in virtù del fatto che tra i membri del reparto dei “bombardieri” molti erano garfagnini perché esperti di esplosivi, utilizzati nelle cave di marmo della loro terra.
© 2022. Note di Massimo Ghirardi
Bibliografia
AA.VV. Dizionario di toponomastica, Torino 1997.
Boni de Nobili (Francesco), Blasonario della Garfagnana, Lucca, Comunità Montana della Garfagnana 2007.
Ferrari (Vigilio), L’araldica estense. Nello sviluppo storico del Dominio Ferrarese, 1989
Giovio Paolo, Dialogo dell’imprese…, 1551
Gabriel Symeone (Gabriel), Le Sententiose imprese, 1560.
Wind (Edgar), Misteri pagani nel Rinascimento, 1971
Unione Comuni Garfagnana. Statuto. 2002
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo araldico
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune