Giudicato di Torres
Il Giudicato di Torres o del Logudoro (il cui nome deriverebbe dalla contrazione di Logu de Torres) si trovava nel nord occidentale dell’isola ed ebbe come capitali inizialmente Torres (Porto Torres), poi Ardara ed infine dal 1272 presso l’antica Thathari, l’attuale Sassari.
Si estendeva sul territorio delle regioni storiche del Sassarese, della Nurra, della Romangia, dell’Anglona, del Meilogu, della Planargia, del Marghine, del Goceano, parte del Monteacuto e parte della Barbagia.
Lo stemma del giudicato è sicuramente una torre merlata, figura scelta in funzione “parlante”.
Era suddiviso nelle Curatorie di:
- Anglona,
- Caputabbas,
- Coros,
- Costavalles,
- Dore e Orotelli,
- Figulina,
- Flumenargia,
- Goceano,
- Guilcer,
- Marghine,
- Meilogu,
- Monteacuto,
- Montiferru,
- Nughedu,
- Nulauro,
- Nurcara,
- Nurra,
- Planargia,
- Romangia,
Le notizie storiche sul giudicato di Torres risalgomo al 1022. Viene governato inizialmente dalla dinastia dei Lacon-Gunale, alla quale seguirono le dinastie Visconti e Hohenstaufen.
Per difendersi i giudici si avvicinano inizialmente alla repubblica di Pisa, ma in seguito, per frenarne lo strapotere, a quella di Genova.
L’anno del 1259 viene indicato come anno della fine del giudicato, coincidente con la morte di Adelasia, figlia di Mariano II di Torres e moglie di Enzo di Hoenstaufen (figlio di Federico II) e ultima giudicessa designata dalla Corona de Logu. Secondo altri la fine dovrebbe essere formalmente il 1272 quando muore il suo ultimo sovrano (e marito di Adelasia), Enzo, figlio di Federico II di Svevia e marito di Adelasia, prigioniero a vita dei Bolognesi (dopo la battaglia del 26 maggio 1249 alla Fossalta, presso Modena).
Il giudicato rimane sotto la reggenza di Bianca Lancia d’Agliano (madre di Enzo) e Michele Zanche, quindi secondo altre versioni, la fine del regno dovrebbe essere datata 1275 anno della morte di Michele Zanche (vero nome: Corrado Trinchis), o il 1280 anno della morte della reggente Bianca Lancia.
La storia conosciuta dei giudicati inizia nel 687 anno nel quale Giustiniano II trasferisce lo Judex Provinciae da Furum Traiani, oggi Fordongianus, a Cagliari.
Durante il dominio bizantino, nel 687 Torres è governata da Nicola, considerato il primo giudice, anche se vi è ancora uno Judex Provinciae ad avere, per lo meno formalmente, autorità su tutta l’Isola.
Dal 705, la Sardegna è parzialmente occupata dai Saraceni. Per meglio difendersi e considerata la notevole distanza dal governo bizantino, tra l’851 e l’864, i luogotenenti che governano le quattro Partes nella quale è divisa la Sardinia romana, si organizzano autonomamente. Si proclamano autonomi, staccandosi dal potere centrale rappresentato dallo Judex che risiede a Cagliari, e diventano essi stessi Judices delle quattro Partes dell’Isola.
Nel 1015 il pirata saraceno Mujahid al amiri al-Muwaffaq, noto come “Museto”, autoproclamato Emiro delle Baleari, attacca la Sardegna e ne conquista la zona di Alghero. Papa Benedetto VIII promuove quindi una Crociata e un’alleanza sarda e pisana interviene l’anno successivo sconfiggendo Museto che viene catturato ad Alghero e decapitato.
La Sardegna “liberata” comincia ad essere molto interessante per i commerci genovesi e pisani.
Il giudicato di Torres sarebbe stato il primo a distaccarsi da Cagliari tra l’854 e l’864, seguito, entro la fine del IX secolo, dagli altri due giudicati di Gallura e di Arborea. È solo dal 1015 che abbiamo la certezza storica sui giudici di Torres e sappiamo che i primi giudici appartengono alla dinastia de Lacon-Gunale che governava anche Gallura e Arborea.
Nel XII secolo le famiglie Doria di Genova e Malaspina di Lunigiana (del ramo “dello Spino Secco”) ottengono dai giudici notevoli concessioni di territori, forse con la speranza che vengano resi produttivi e presidiati. I Doria si stabiliscono in Anglona dove edificano il castello di Chiaramonti, il castello di Castelgenovese (oggi Castelsardo), il castello di Santa Maria Coghinas ed il castello di Monteleone Rocca Doria. Ai Malaspina si deve, nel 1112, l’edificazione del castello di Serravalle a Bosa e anche quella del castello di Osilo. Si tratta di una politica che si mostrerà a lungo andare negativa in quanto queste casate, appartenenti a Genova avversario storico della repubblica di Pisa e a Lucca suo forte antagonista delle politiche commerciali, diventeranno tanto potenti da insidiare l’integrità dello stesso giudicato.
Nel 1165 l’intera isola di Sardegna viene concessa in feudo al comune di Pisa dallo stesso Federico I Barbarossa, il quale, in questa occasione, revoca anche tutte le concessioni anteriori da lui fatte a qualunque altra città o persona.
Dopo la complessa vicenda del matrimonio di Adelasia con Enzo di Svezia e la morte di entrambi la reggenza passerà alla madre di Enzo, Bianca Lancia d’Agliano, e al suo secondo marito Michele Zanche.
È sotto la reggenza di Bianca Lancia che la capitale del giudicato viene trasferita da Ardara a Sassari, dove rimane fino al termine dell’era giudicale. Secondo alcuni, il 1275, anno della morte di Michele Zanche, o il 1280 anno della morte della reggente Bianca Lancia d’Agliano, vengono indicate come la date alternative della fine formale del regno giudicale di Torres/Logudoro.
I Pisani occupano le regioni del giudicato, iniziando a contendersele con i Genovesi e, forti delle vittorie ottenute a Cagliari, iniziano a radicare la loro signoria su tutto il giudicato.
L’episodio decisivo degli scontri tra pisani e Genovesi è la cosiddetta “Battaglia della Meloria” del 6 agosto 1284. Le flotte si scontrarono per tutta la giornata, alla fine Genova sconfisse Pisa, assicurandosi predominio dei mari, e il completo controllo sulle terre dell’ex Giudicato. Quest’ultimo viene suddiviso tra i Doria, i Malaspina, gli Spinola, e il confinante giudicato d’Arborea.
La città di Sassari, che si era data statuto comunale sin dal 1283, governata da podestà pisani che, dopo la battaglia della Meloria e il successivo trattato di Fucecchio, verranno sostituiti da magistrati genovesi, nel 1294, con il sostegno dei Doria, si costituisce in Libero Comune (vengono promulgati gli Statuti Sassaresi) comprendente il territorio delle antiche curatorie di Romangia e Flumenargia.
Il territorio che era appartenuto al giudicato di Torres verrà governato da Genova fino al 1323, poi dagli Aragonesi dal 1323 al 1516 e dagli Spagnoli dal 1516 al 1713. Passa quindi all’Austria che lo governa dal 1713 al 1720 ed infine entra nel regno di Sardegna e dal 1861 nel regno d’Italia.
Nota di Massimo Ghirardi
LEGENDA
Il Giudicato di Torres o del Logudoro (il cui nome deriverebbe dalla contrazione di Logu de Torres) si trovava nel nord occidentale dell’isola ed ebbe come capitali inizialmente Torres (Porto Torres), poi Ardara ed infine dal 1272 presso l’antica Thathari, l’attuale Sassari.
Si estendeva sul territorio delle regioni storiche del Sassarese, della Nurra, della Romangia, dell’Anglona, del Meilogu, della Planargia, del Marghine, del Goceano, parte del Monteacuto e parte della Barbagia.
Lo stemma del giudicato è sicuramente una torre merlata, figura scelta in funzione “parlante”.
Era suddiviso nelle Curatorie di:
- Anglona,
- Caputabbas,
- Coros,
- Costavalles,
- Dore e Orotelli,
- Figulina,
- Flumenargia,
- Goceano,
- Guilcer,
- Marghine,
- Meilogu,
- Monteacuto,
- Montiferru,
- Nughedu,
- Nulauro,
- Nurcara,
- Nurra,
- Planargia,
- Romangia,
Le notizie storiche sul giudicato di Torres risalgomo al 1022. Viene governato inizialmente dalla dinastia dei Lacon-Gunale, alla quale seguirono le dinastie Visconti e Hohenstaufen.
Per difendersi i giudici si avvicinano inizialmente alla repubblica di Pisa, ma in seguito, per frenarne lo strapotere, a quella di Genova.
L’anno del 1259 viene indicato come anno della fine del giudicato, coincidente con la morte di Adelasia, figlia di Mariano II di Torres e moglie di Enzo di Hoenstaufen (figlio di Federico II) e ultima giudicessa designata dalla Corona de Logu. Secondo altri la fine dovrebbe essere formalmente il 1272 quando muore il suo ultimo sovrano (e marito di Adelasia), Enzo, figlio di Federico II di Svevia e marito di Adelasia, prigioniero a vita dei Bolognesi (dopo la battaglia del 26 maggio 1249 alla Fossalta, presso Modena).
Il giudicato rimane sotto la reggenza di Bianca Lancia d’Agliano (madre di Enzo) e Michele Zanche, quindi secondo altre versioni, la fine del regno dovrebbe essere datata 1275 anno della morte di Michele Zanche (vero nome: Corrado Trinchis), o il 1280 anno della morte della reggente Bianca Lancia.
La storia conosciuta dei giudicati inizia nel 687 anno nel quale Giustiniano II trasferisce lo Judex Provinciae da Furum Traiani, oggi Fordongianus, a Cagliari.
Durante il dominio bizantino, nel 687 Torres è governata da Nicola, considerato il primo giudice, anche se vi è ancora uno Judex Provinciae ad avere, per lo meno formalmente, autorità su tutta l’Isola.
Dal 705, la Sardegna è parzialmente occupata dai Saraceni. Per meglio difendersi e considerata la notevole distanza dal governo bizantino, tra l’851 e l’864, i luogotenenti che governano le quattro Partes nella quale è divisa la Sardinia romana, si organizzano autonomamente. Si proclamano autonomi, staccandosi dal potere centrale rappresentato dallo Judex che risiede a Cagliari, e diventano essi stessi Judices delle quattro Partes dell’Isola.
Nel 1015 il pirata saraceno Mujahid al amiri al-Muwaffaq, noto come “Museto”, autoproclamato Emiro delle Baleari, attacca la Sardegna e ne conquista la zona di Alghero. Papa Benedetto VIII promuove quindi una Crociata e un’alleanza sarda e pisana interviene l’anno successivo sconfiggendo Museto che viene catturato ad Alghero e decapitato.
La Sardegna “liberata” comincia ad essere molto interessante per i commerci genovesi e pisani.
Il giudicato di Torres sarebbe stato il primo a distaccarsi da Cagliari tra l’854 e l’864, seguito, entro la fine del IX secolo, dagli altri due giudicati di Gallura e di Arborea. È solo dal 1015 che abbiamo la certezza storica sui giudici di Torres e sappiamo che i primi giudici appartengono alla dinastia de Lacon-Gunale che governava anche Gallura e Arborea.
Nel XII secolo le famiglie Doria di Genova e Malaspina di Lunigiana (del ramo “dello Spino Secco”) ottengono dai giudici notevoli concessioni di territori, forse con la speranza che vengano resi produttivi e presidiati. I Doria si stabiliscono in Anglona dove edificano il castello di Chiaramonti, il castello di Castelgenovese (oggi Castelsardo), il castello di Santa Maria Coghinas ed il castello di Monteleone Rocca Doria. Ai Malaspina si deve, nel 1112, l’edificazione del castello di Serravalle a Bosa e anche quella del castello di Osilo. Si tratta di una politica che si mostrerà a lungo andare negativa in quanto queste casate, appartenenti a Genova avversario storico della repubblica di Pisa e a Lucca suo forte antagonista delle politiche commerciali, diventeranno tanto potenti da insidiare l’integrità dello stesso giudicato.
Nel 1165 l’intera isola di Sardegna viene concessa in feudo al comune di Pisa dallo stesso Federico I Barbarossa, il quale, in questa occasione, revoca anche tutte le concessioni anteriori da lui fatte a qualunque altra città o persona.
Dopo la complessa vicenda del matrimonio di Adelasia con Enzo di Svezia e la morte di entrambi la reggenza passerà alla madre di Enzo, Bianca Lancia d’Agliano, e al suo secondo marito Michele Zanche.
È sotto la reggenza di Bianca Lancia che la capitale del giudicato viene trasferita da Ardara a Sassari, dove rimane fino al termine dell’era giudicale. Secondo alcuni, il 1275, anno della morte di Michele Zanche, o il 1280 anno della morte della reggente Bianca Lancia d’Agliano, vengono indicate come la date alternative della fine formale del regno giudicale di Torres/Logudoro.
I Pisani occupano le regioni del giudicato, iniziando a contendersele con i Genovesi e, forti delle vittorie ottenute a Cagliari, iniziano a radicare la loro signoria su tutto il giudicato.
L’episodio decisivo degli scontri tra pisani e Genovesi è la cosiddetta “Battaglia della Meloria” del 6 agosto 1284. Le flotte si scontrarono per tutta la giornata, alla fine Genova sconfisse Pisa, assicurandosi predominio dei mari, e il completo controllo sulle terre dell’ex Giudicato. Quest’ultimo viene suddiviso tra i Doria, i Malaspina, gli Spinola, e il confinante giudicato d’Arborea.
La città di Sassari, che si era data statuto comunale sin dal 1283, governata da podestà pisani che, dopo la battaglia della Meloria e il successivo trattato di Fucecchio, verranno sostituiti da magistrati genovesi, nel 1294, con il sostegno dei Doria, si costituisce in Libero Comune (vengono promulgati gli Statuti Sassaresi) comprendente il territorio delle antiche curatorie di Romangia e Flumenargia.
Il territorio che era appartenuto al giudicato di Torres verrà governato da Genova fino al 1323, poi dagli Aragonesi dal 1323 al 1516 e dagli Spagnoli dal 1516 al 1713. Passa quindi all’Austria che lo governa dal 1713 al 1720 ed infine entra nel regno di Sardegna e dal 1861 nel regno d’Italia.
Nota di Massimo Ghirardi
LEGENDA