Principato di Piombino
Il Principato di Piombino fu uno Stato del Sacro Romano Impero e, successivamente, vassallo della Corona di Napoli che si estendeva su terre oggi collocate amministrativamente nelle province di Livorno e Grosseto, e comprendente le isole dell’arcipelago toscano (Elba, Montecristo, Pianosa, Cerboli, Palmaiola, Formiche di Montecristo)
Per la sua posizione, a guardia del canale che lo separa dall’isola d’Elba, fu insidiato più volte da potentati italiani e stranieri, che ne ambirono il domino, profittando anche di discordie per la successione tra i componenti la famiglia dominante.
Lo Stato nacque come signoria degli d’Appiano sui territori della Repubblica di Pisa non ceduti a Milano, il 19 febbraio 1399 infatti Gherardo d’Appiano cedeva Pisa, che la sua famiglia possedeva dal 1392, ai Visconti di Milano per 200.000 fiorini d’oro, riservando per sé e i suoi successori la città di Piombino, divenendone signore; inoltre si impossessò anche di Populonia, Suvereto, Scarlino, Buriano, Badia al Fango e alcune delle isole toscane.
Solo due secoli dopo, nel 1594, la sovranità degli Appiano fu riconosciuta dall’imperatore con elevazione a principato, ma ribadendo un antico vassallaggio verso la Corona di Napoli. Con l’estinzione del ramo principale degli Appiano nel 1628 il principato passò dal 1634 al 1702 ai Ludovisi, da questi per via ereditaria ai Boncompagni-Ludovisi fino al 1801. Dopo la battaglia di Marengo (1800), Piombino fu nuovamente dei francesi e nel 1804 fu annessa all’impero di Napoleone, che nel 1805 assegnò il principato alla sorella Elisa Baciocchi. Nel 1815 il Congresso di Vienna incorporò Piombino e il suo territorio al granducato di Toscana (previo cospicuo indennizzo ai Boncompagni).
I successivi principi si limitarono a vivere di rendita fuori dallo Stato e il potere venne esercitato dagli Asburgo prima e dai Borbone poi che lo gestirono come un’appendice dello Stato dei Presidi. Dal 1796 in poi Piombino venne occupato militarmente dagli inglesi, poi dai francesi (che vi instaurarono temporaneamente la Repubblica) quindi dai Borbone di Napoli.
Lo stemma antico del Principato era quello degli Appiani: “losangato di rosso e d’argento” (molto simile a quello dei Grimaldi), con una bandiera bianca con una banda losangata d’argento e di rosso.
La famiglia era originaria del piccolo borgo di Appiano in Valdera, ossia nella valle del fiume Era, nell’entroterra pisano, che divenne dipendente dal Vicariato mediceo di Lari.
© Massimo Ghirardi, 2022
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
Logo
Bozzetto originale acs/Pdc
Altre immagini
Profilo araldico
“Losangato di rosso e d’argento”.
argento, rosso
Partizioni:
losangato
“Di bianco alla banda losangata di rosso e di bianco…”
Disegnato da: Massimo Ghirardi
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
Il Principato di Piombino fu uno Stato del Sacro Romano Impero e, successivamente, vassallo della Corona di Napoli che si estendeva su terre oggi collocate amministrativamente nelle province di Livorno e Grosseto, e comprendente le isole dell’arcipelago toscano (Elba, Montecristo, Pianosa, Cerboli, Palmaiola, Formiche di Montecristo)
Per la sua posizione, a guardia del canale che lo separa dall’isola d’Elba, fu insidiato più volte da potentati italiani e stranieri, che ne ambirono il domino, profittando anche di discordie per la successione tra i componenti la famiglia dominante.
Lo Stato nacque come signoria degli d’Appiano sui territori della Repubblica di Pisa non ceduti a Milano, il 19 febbraio 1399 infatti Gherardo d’Appiano cedeva Pisa, che la sua famiglia possedeva dal 1392, ai Visconti di Milano per 200.000 fiorini d’oro, riservando per sé e i suoi successori la città di Piombino, divenendone signore; inoltre si impossessò anche di Populonia, Suvereto, Scarlino, Buriano, Badia al Fango e alcune delle isole toscane.
Solo due secoli dopo, nel 1594, la sovranità degli Appiano fu riconosciuta dall’imperatore con elevazione a principato, ma ribadendo un antico vassallaggio verso la Corona di Napoli. Con l’estinzione del ramo principale degli Appiano nel 1628 il principato passò dal 1634 al 1702 ai Ludovisi, da questi per via ereditaria ai Boncompagni-Ludovisi fino al 1801. Dopo la battaglia di Marengo (1800), Piombino fu nuovamente dei francesi e nel 1804 fu annessa all’impero di Napoleone, che nel 1805 assegnò il principato alla sorella Elisa Baciocchi. Nel 1815 il Congresso di Vienna incorporò Piombino e il suo territorio al granducato di Toscana (previo cospicuo indennizzo ai Boncompagni).
I successivi principi si limitarono a vivere di rendita fuori dallo Stato e il potere venne esercitato dagli Asburgo prima e dai Borbone poi che lo gestirono come un’appendice dello Stato dei Presidi. Dal 1796 in poi Piombino venne occupato militarmente dagli inglesi, poi dai francesi (che vi instaurarono temporaneamente la Repubblica) quindi dai Borbone di Napoli.
Lo stemma antico del Principato era quello degli Appiani: “losangato di rosso e d’argento” (molto simile a quello dei Grimaldi), con una bandiera bianca con una banda losangata d’argento e di rosso.
La famiglia era originaria del piccolo borgo di Appiano in Valdera, ossia nella valle del fiume Era, nell’entroterra pisano, che divenne dipendente dal Vicariato mediceo di Lari.
© Massimo Ghirardi, 2022
“Di bianco alla banda losangata di rosso e di bianco…”
Disegnato da: Massimo Ghirardi
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune